Francesca's Pov
Mi svegliai con la delicatezza delle mani di Gabriele che mi accarezzavano il viso.
"Buongiorno amore mio" mi disse dolcemente.
"Buongiorno" sussurrai per poi ricordare che eravamo abbracciati e l'unico tessuto che ci copriva erano le coperte che si trovavano sul letto. Girai lo sguardo intorno e vidi un mucchio di abiti sparsi qua e là sul pavimento. Strinsi più forte Gabriele, poi iniziai a provare qualcosa di strano. Un senso di nausea s'impossessò del mio corpo e fui costretta ad alzarmi.
"Amore, stai bene?" mi chiese Gabriele, premuroso come sempre.
"Io... n-non lo so" dissi afferrando vestiti a caso e legandomeli intorno al corpo per coprirmi un po' il più in fretta possibile.
Cercai il bagno poiché non riuscivo più a mantenere il controllo di me stessa e quando lo trovai m'inginocchiai sul pavimento gelido e mi preparai ad uno sfogo "estremo".
Percepii una presenza alle mie spalle, poi una mano trattenne i miei capelli e un'altra mi tenne su la testa sostenendola dalla fronte. Io sudavo freddo, un po' per la paura un po' per il dolore che avevo al bassoventre.
"Coraggio piccola mia, dai!" mi disse lui con dolcezza. "Andrà tutto bene, sta tranquilla!"
Gettai fuori tutto, poi persi l'equilibrio e andai a sbattere contro una parete. Gabriele mi afferrò per i fianchi un attimo prima che io crollassi distesa a terra.
"Che ti succede Francesca? Che ti prende?"
"Niente... forse mi sono sentita male per quella robaccia che ci davano da mangiare in carcere" risposi esitante.
"Ne sei sicura? Non c'è altro?" chiese lui.
"Sì, sono sicura."
"Senti amore, per oggi resta a casa. Non vorrei mai che ti sentissi male mentre sei a scuola."
"D'accordo" gli dissi.
"Io devo andare a lavorare, ma cercherò di liberarmi il prima possibile. Non provare a prendere quella scopa, intesi?"
"Agli ordini generale!" dissi scherzando e avvicinandomi per abbracciarlo, anche se gli girai la faccia perché sentivo ancora quel sapore orribile in bocca.
"Ciao principessa, a dopo!"
"Ciao amore!"
Sorrisi pensando che prima non osavo nemmeno chiamarlo per nome e ora lo chiamavo così, tranquillamente!
Lui mi accompagnò nella nostra stanza e prima di uscire lasciò un bacio delicato sulla mia fronte. Si allontanò ed io sentii che lui chiudeva la porta.
Ero distesa sul letto, avevo un po' caldo e non mi sentivo per niente meglio. Si era ripresentato quel dolore acuto al ventre.
Afferrai a fatica il mio telefono e chiamai Laura.
"Pronto?"
"A-ami-ca... ti prego, v-vie-ni qui... il prima possibile! Ho bisogno di aiuto!"
"Che succede, Francy?"
"Ho... la nausea... un forte dolore al ventre... ho caldo" le dissi.
"Okay, calmati, arrivo subito."
Laura's Pov
Lei mi diede l'indirizzo... dalla voce capii che era sul punto di piangere. Scesi a rotta di collo le scale e prima di andare da lei presi qualcosa che calmasse il suo dolore e, avendo ascoltato il racconto dei suoi sintomi, acquistai anche un paio di test di gravidanza... a dire il vero io non sapevo se essere felice o meno di un'eventuale gravidanza della mia amica.
Andai a casa sua e suonai il campanello. Mi aprì una Francesca pallida e stremata dal suo stesso dolore.
"Amica! Ehi! Sono qui" dissi aiutandola a rimettersi in piedi e facendola poi sdraiare sul divano. Sciolsi nell'acqua una di quelle pillole per i dolori al ventre e con le mani tremanti le offrii il tutto.
"Su, bevilo, ti farà bene!" la esortai.
Lei, con gli occhi stracolmi di lacrime per il dolore, buttò giù il liquido.
"Mettiti giù, è meglio che tu resti sdraiata!"
Francesca's Pov
La mia amica mise addirittura a scaldare l'acqua sul fuoco e vi riempì una bottiglia che poi pose delicatamente sul mio ventre.
"Ecco" mi disse dolcemente, "con questa ti sentirai meglio. Però... se tu vuoi parlarne... io avrei una domanda da farti."
"Qual è questa domanda?" chiesi con più calma.
"Tu... e Gabriele... beh, ecco..." chiese.
Mi coprii il viso con le mani e arrossii. Me ne vergognavo molto, ma non potevo tornare indietro. Più che altro mi sentivo così perché mi vergognavo di essermi esposta, ma lui era buono, io lo sapevo!
"S-sì..." dissi balbettando, "è successo..."
"Beh, allora io credo che sia il caso di fare una cosa, amica" disse Laura.
Aprì la sua borsetta e ne estrasse un oggetto strano. Lo riconobbi subito e provai un brivido.
"Tu... tu credi che..." balbettai.
"Sta calma, non è sicuro!" mi disse.
Io, con mano tremante, afferrai il test, corsi in bagno e seguii le istruzioni.
Appena finito corsi fuori dal bagno. Mi sedetti accanto alla mia amica e attesi il tempo necessario con il cuore in trepidazione.
"Calmati, se... se continui ad agitarti così... finirai per sentirti male!"
"Non ho il coraggio di guardare il test, ho paura."
"Tranquilla, lo guarderò io" mi disse Laura. Girai il viso dall'altra parte e attesi il responso.
"L-Laura... allora?" chiesi.
"Allora il test è... positivo."
Stavo per cadere dalla sedia quando la mia amica mi prese per un braccio.
"Calmati, ti prego! Di cosa hai paura?"
Quando la mamma era rimasta incinta di me e della sorella che non avevo potuto conoscere e l'aveva detto a Santiago lui l'aveva picchiata. E se Gabriele non avesse voluto un figlio? E se...
"Io... io devo dirglielo, ma ho paura che lui si comporti come mio... pa-dre!"
Scoppiai in lacrime perché mi sentivo maledettamente frustrata. Lei mi si avvicinò e mi abbracciò rassicurandomi.
"Ehi! Gabriele non è come tuo padre, io ne sono sicura! Su, chiamalo, digli che devi parlargli! Io non ti lascerò sola e se vuoi mentre tu gli parli io sarò in un'altra stanza per aiutarti in caso di necessità."
Aveva ragione. Non me lo stava imponendo, io lo sapevo, e in un angolino del mio cuore c'era come una vocina che diceva che Gabriele non mi avrebbe mai fatto del male.
"Pronto?"
"Francesca! Dimmi: ti è successo qualcosa?"
"Io... io ho bisogno di parlarti. Ti prego, vieni qui il prima possibile."
"Che hai? Stai piangendo?"
"Per favore..."
"Sta calma, arrivo subito!"
Gabriele's Pov
Non mi piaceva saperla preoccupata o in pericolo, quindi mi scusai con i ragazzi, salii in auto e mi diressi a spron battuto verso casa nostra.
Suonai il campanello e venne ad aprirmi Laura.
Trovai la mia piccola accovacciata sul pavimento, in pessimo stato.
"Io... io vi lascio soli." ci avvertì Laura.
Subito dopo se ne andò chiudendosi alle spalle la porta del salotto in cui eravamo.
Io mi avvicinai a Francesca e l'aiutai ad alzarsi. Il suo corpo era instabile e lei tremava e sussultava.
Francesca's Pov
Gabriele mi fece sedere sul divano e mi prese la mano destra accarezzandola.
"Dimmi cosa ti sta succedendo!"
Il suo tono non era perentorio, piuttosto... era preoccupato.
Gli indicai la tavola, ma lui non capiva.
"Che cos'hai? Per favore, dimmelo!"
"Q-qui..." dissi portando la sua mano sul mio ventre, "c'è la nostra creatura!"
Lui assunse un'espressione sbigottita, poi percepii uno spostamento. La sua mano si dirigeva verso il mio viso, lo sentivo, e fu allora che iniziai a tremare... ma con mia grande sorpresa il suo contatto fu... una carezza!
"Se nascesse una bambina... sarebbe lei la nostra piccola Valentina! Se invece fosse un maschietto... beh, troveremo un bellissimo nome anche per lui!"
"Che significa? Spiegati meglio, ti prego!"
"Significa che darò la mia vita per proteggere te e questa dolce creaturina che hai nel tuo ventre se sarà necessario!"
Sollevò la mia maglietta con delicatezza e lo sentii formare dei cerchi sulla mia pancia.
"Ciao amore mio! Lo sai chi sono io? Sono il tuo papà!" disse avvicinandosi a me e lasciando un piccolo bacio sul mio ventre.
Era dolcissimo, come se stesse baciando la fronte di quel bambino.
"Tesoro... io ti capisco. Tu avevi paura dopo quello che è successo alla tua mamma, vero? Avevi paura!"
"S-sì." risposi ancora con le lacrime agli occhi.
"Non potrei mai farti del male, te lo giuro" mi rassicurò lui. "Ma ora dovrò pensare a proteggere due persone. Una sei tu e l'altro o l'altra è dentro di te. I miei piccoli o le mie piccole!"
STAI LEGGENDO
Innamorata del mio fratello del cuore
Teen FictionIo e lui siamo quasi fratelli, anche se abbiamo genitori diversi. Il termine "frateellastri" mi sembra un modo conveenzionale per definire ciò che siamo. Ma io per lui provo qualcosa... "Non possiamo farlo!" dissi singhiozzando. "Siamo troppo vicini...