Gabriele's Pov
Vedendo Santiago sulla porta come se niente fosse persi il lume della ragione e mi gettai contro di lui.
"Tu sei un mostro!" dissi stringendo i denti. "Hai costretto tua figlia in un letto d'ospedale per quattro mesi, lei è stata costretta ad operarsi due volte e ha rischiato la vita! Ma non è tutto, tua figlia rischia di non poter mai più avere un bambino, perché il suo utero potrebbe essere stato compromesso dall'intervento ed è colpa tua! E poi, come ciliegina sulla torta, hai picchiato a sangue mio padre! Perché?"
"Datti una calmata ragazzo" disse Santiago. "Non ti conviene agitarti in questo modo!"
A quel punto persi del tutto il controllo e stavo per sferrargli un pugno quando una vocina alle mie spalle gridò: "Gabriele! Gabriele, lascialo!"
Francesca's Pov
Avevo sentito tutto e mi ero alzata nonostante l'anestesia, infatti fui costretta ad aggrapparmi ad una sedia per non cadere a causa delle vertigini.
"Gabriele! Gabriele, lascialo!" gridai.
"Perdonami Francesca, ma non posso! Non sopporto quello che ha fatto quest'uomo, ha ridotto mio padre in fin di vita!" disse lui, infuriato.
"Smettila Gabriele, così non risolverai niente, tuo padre non starà bene se fai un occhio nero a Santiago!"
"Lo so, ma non accetto quello che ha fatto!"
"Non fare sciocchezze, vuoi finire in carcere? Se tu facessi quello che vuoi fare lui rigirerebbe la frittata a suo favore come ha fatto con mia madre, smettila!"
Lo bloccai per un braccio e cercai di trascinarlo via, ma avevo l'energia ridotta al minimo e riuscivo a tenerlo fermo per miracolo. Non l'avevo mai visto così in collera e la cosa non mi piaceva affatto.
"Gabriele, per favore, lascialo!" dissi.
Stavo addirittura tremando. Lui era il mio angelo, non potevo credere che potesse trasformarsi in una furia.
Lui si fermò vedendomi ridotta in quel modo e cercò di tranquillizzarmi. Santiago, invece, non si risparmiò e si gettò contro Gabriele prendendolo a pugni.
"Santiago! Santiago, smettila, lascialo in pace per favore, lascialo!" gridavo.
Proprio in quel momento arrivò zio Rocco. Io gridavo, piangevo, ed ero terrorizzata. L'unica cosa che sapevo fare, o meglio che riuscivo a fare, era agitare disperatamente le braccia e gridare: "Lascialo! Lascialo!" I due infermieri che erano con lui mi guardavano preoccupati.
"Portate via di qui la piccola, è terrorizzata!" disse ai due infermieri. "Vai di là, tesoro, mi occupo io di lui, tranquilla."
"Zio Rocco, te lo chiedo per favore, separali... non voglio che gli faccia del male" sussurrai con le mie ultime forze.
"Tranquilla, tu sei convalescente, devi riposare" disse dolcemente. "Mi occupo io di loro. Vedrai, andrà tutto bene."
I due uomini mi presero le mani e mi riportarono nella mia stanza. Non ero ancora arrivata quando sentii che mi girava tutto e l'ultima cosa che vidi fu Diana. Infatti fu la sua voce a chiamarmi: "Francy! Tesoro, reagisci!"
Diana's Pov
Mi congelai alla vista di mia cugina distesa per terra. Corsi a prendere dell'acqua e la gettai sul suo viso. Lei aprì lentamente gli occhi e la sentii tremare come una foglia.
"Tesoro, cos'hai?" chiesi preoccupata.
"D-Dia-na" balbettò lei tremando e respirando a fatica, "S-Santiago s-sta f-facendo d-del male... a... a Gabriele. Portami da loro. Ti prego."
"Tesoro, non potresti fare nulla per lui, sei molto debole" dissi dolcemente.
"Che qualcuno li fermi, vi scongiuro."
"Adesso vado a vedere, ma tu calmati, se ti agiti così ti sentirai male di nuovo, piccola. Su, adesso andiamo nella tua stanza."
"Mi gira la testa..." disse sottovoce.
L'aiutai a tirarsi su e le dissi: "Appoggiati a me, ti aiuto io, piccola."
Lei si appoggiò alla mia spalla e io la portai in camera sua.
"Mettiti qui tranquilla" dissi. "Io vado a vedere che cosa fa quel signore."
"Ti voglio bene, Diana" disse iniziando a piangere.
"Anch'io Francy, ma non fare così" dissi dandole un bacio sulla fronte. Mi resi conto che le era salita la febbre.
Mi voltai, uscii dalla stanza e corsi nella camera in cui era ricoverato il povero Giorgio.
Gabriele era seduto su di una sedia e accanto a lui c'era Rocco.
"Come stai?" chiesi. "Ti ha fatto male per caso?"
"Non molto" rispose lui. "Diana... e Francesca? Come sta?"
"È svenuta poco fa e mi ha chiesto di venire qui a controllare. Aveva la febbre, tremava e poco fa ha detto: "Ti voglio bene Diana" ed è scoppiata in lacrime."
Giorgio, che aveva gli occhi aperti e evidentemente ci osservava e ci ascoltava, disse: "Gabriele, vai da lei."
"Papà, io..." disse lui, evidentemente indeciso su cosa fare.
"Vai da lei, Gabriele! Io sto bene ad è merito di quella ragazza, perché ha cercato di salvarti da quel Santiago."
"Non ti preoccupare, Gabriele" disse la zia Sara. "Resto io con lui, tu vai da mia figlia, lei ti cercava."
Gabriele's Pov
A quel punto non esitai e andai dalla mia piccola principessa. La trovai che si rigirava nel letto e diceva: "Non fargli del male! Lui non se lo merita!"
"Francesca! Ehi! Piccola, mi senti?" le chiesi.
"Gabriele..." disse lei con la sua vocina delicata.
"Sì, sono io" le dissi a bassa voce.
Lei mi guardò e notò i lividi sul mio viso.
"Mi dispiace" disse tirandosi su e lasciando dei baci esitanti sulle mie ferite. "Non volevo che accadesse."
"Tranquilla, tu non hai fatto niente."
"È colpa mia" disse lei con un filo di voce. "Io non volevo, no, non volevo."
A quel punto ricordai quello che mi aveva detto Diana: lei aveva la febbre!
Mi avvicinai e le baciai la guancia: era accaldata e bagnata dalle lacrime.
"Hai la febbre tesoro, stai delirando!"
"Perdonami... perdonami" continuava a ripetere. "Io non volevo, te lo giuro."
Presi il suo viso tra le mani e le accarezzai più volte le guance per tranquillizzarla.
"Non ti agitare piccola mia, io sto bene" le dissi sottovoce.
"Ti assicuro che quando ho visto che Santiago ti aveva buttato per terra ho avuto tanta paura" disse riprendendo a singhiozzare. Nascose il viso sul mio petto, come faceva sempre, e cercò di respirare, ma non faceva altro che sussultare e tremare come una foglia. Era in preda ad un attacco di convulsioni.
"Amore mio! Ehi! Dai, non piangere!"
"Ti fa tanto male?" chiese sottovoce.
"No, tranquilla" le dissi. "Quello che mi fa male è vederti ridotta in questo stato."
Lei si calmò e tornò a sdraiarsi sul letto. Era un po' più tranquilla.
"Ti amo" disse.
"Anch'io" ricambiai baciandola con delicatezza. "Ti amo piccola mia, ti amo tanto."
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Innamorata del mio fratello del cuore
Teen FictionIo e lui siamo quasi fratelli, anche se abbiamo genitori diversi. Il termine "frateellastri" mi sembra un modo conveenzionale per definire ciò che siamo. Ma io per lui provo qualcosa... "Non possiamo farlo!" dissi singhiozzando. "Siamo troppo vicini...