Capitolo 112: I miei ricordi

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Francesca's Pov
Gabriele assunse un'espressione di puro stupore.
"Tu una persona cattiva? Spero che sia uno scherzo. Sei la ragazza più buona e dolce che io conosca!"
"Sai... quando Tommaso mi ha baciata io... io non ho provato niente!" dissi.
"Vedrai che con il tempo tutto ti sarà più chiaro!" disse.
"Sarà come dici tu... Ahi!"
Mi morsi le labbra e cercai di massaggiare il braccio ingessato, ma il dolore era fortissimo.
"Che succede, tesoro?"
"Il braccio! Mi fa tanto male il braccio! Cosa posso fare? Aiuto!"
Il volto di Gabriele esprimeva preoccupazione.
"Calmati, vado a chiamare qualcuno. Resisti solo un altro minuto Francesca, torno subito!"
"Grazie..." sussurrai.
Mi strinsi il ginocchio sinistro con la mano non rotta e feci dei respiri profondi per cercare di non pensare al dolore. Qualche attimo dopo sentii una mano sostenere la mia ingessatura e un medico mi prese l'altro braccio e vi iniettò qualcosa.
"Tranquilla, lo faccio da qui per non farti ulteriormente male" mi spiegò.
Mise un cerotto sul mio braccio, poi si voltò e disse: "Grazie Gabriele, ora puoi lasciarla!"
Era stato Gabriele a tenermi il braccio in quel modo!
Suonava strano, ma quel leggero contatto mi era piaciuto molto.
Lui si avvicinò al mio viso e mi accarezzò la guancia destra.
"Ti senti un po' meglio ora?"
"Sì, ora va meglio. Ti ringrazio, è molto bello da parte tua preoccuparti per me."
"Io lo faccio perché tu sei la mia... la mia sorellina del cuore!"
Sapevo che stava per dire altro, ma non mi sembrava giusto fargli un "interrogatorio" dopo tutto quello che stava facendo per me.
Mentre parlavo con lui, però, nella mia mente apparve un'immagine.
💭"Oh santo cielo piccola, sei bollente!" disse Gabriele dopo avermi appoggiato una mano sulla fronte. 💭
"Tutto bene, Francesca?"
La voce di Gabriele mi riportò alla realtà.
"Sì, sto bene."
"Sicura? Hai una faccia strana..."
"Sai, poco fa ho visto nella mia mente un'immagine di te che... beh... mi dicevi che avevo la febbre. Mi hai anche chiamata: "Piccola". Non so che pensare. Vorrei solo sapere se sia vero o meno... beh, sempre che a te vada di dirmelo, è chiaro."
"Beh, sì, è successo davvero Francesca. Se può aiutarti ti dirò che questo è accaduto più di una volta..."
Gli sorrisi timidamente, poi vidi entrare un medico.
"Allora? Come sta la mia paziente preferita?" chiese guardando verso di me.
"Beh, ora va molto meglio" risposi.
"Ottimo! Credo che staresti ancora meglio se ti dicessi che oggi stesso potrai tornare a casa!"
"A... a casa?"
Non sapevo perché, ma la parola: "Casa" per me era contraddittoria: vi erano concentrate co/e positive e non.
"Sì, a casa con tua madre e tuo fratello" disse il dottore indicando Gabriele.
Avrei tanto voluto abbracciare entrambi, ma non potevo per via di quel braccio.
Gabriele lo capì al volo e mi strinse a sé, naturalmente facendo attenzione a non farmi male.
Subito dopo i miei amici iniziarono a mettere a posto le mie cose, non permettevano che toccassi nulla per fare la mia parte. Marcello prese il mio zaino e se lo caricò sulle spalle.
Mentre camminavamo, però, mi venne in mente un'altra immagine, stavolta meno nitida. Un ragazzo di cui non distinguevo il volto mi aveva tirato uno schiaffo. Il panico mi assalì e s'impadronì del mio corpo: il sudore freddo iniziò a scendere copioso dalla mia fronte e sentii le gambe cedere.
"Francesca! Francesca!" La voce di una ragazza mi stava chiamando e una mano aveva preso il mio polso sinistro.
"Non voglio che mi facciano del male!" dissi.
"Chi è che vuole farti del male, tesoro?"
"Un ragazzo mi ha dato uno schiaffo! Non so chi fosse, non l'ho visto in faccia, ma so che voleva farmi del male!"
"Mi riconosci?"
La domanda della ragazza mi colse alla sprovvista. La guardai per qualche secondo.
"A-Arianna..."
"Sì, sono io! Dai, appoggiati al mio braccio, ti aiuto io..."
Mi aggrappai ad Arianna e andammo un po' più in là.
"Ecco, qui va bene! Coraggio, adesso siediti, questo spazio è molto aperto... respira lentamente e calmati... non è successo nulla. Non agitarti!"
Tremavo e piangevo, avevo molta paura. Appoggiai la testa sul petto della mia amica.
"Calmati, non spaventarti. Ti giuro che andrà tutto bene."
"Ari... ti prego, non te ne andare... forse non lo merito e se tu non fossi tanto buona non so se staresti accanto ad una come me, ma io ti giuro che ora ho bisogno di aiuto."
"Come puoi anche solo pensare di non meritare un aiuto? Tu meriti di essere aiutata, sei una ragazza dolcissima e non potrei mai abbandonarti..."
"Arianna, io... sento di averti fatto un torto, ma non ne sono sicura, è vero?"
"Tesoro, è inutile che io te lo dica adesso, potrei solo farti stare peggio, ma non posso definire un torto quello che tu mi hai... fatto, se così si può dire..."
"Neanche per quanto riguarda Tommaso?"
"Beh... lui è mio fratello..."
"Quindi saremmo cognate da quello che mi ha detto lui, ma è strano... Lui mi ha baciata, ma io... io non ho provato niente quando... quando l'ha fatto."
"Ma no! Io e te..." Arianna si tappò la bocca con la mano sinistra. "Oh no! Scusami tanto."
Fu in quel momento che iniziai a chiedermi chi fossi realmente.
Naturalmente mi chiamavo Francesca Cordova, ma non sapevo nulla di certo sulla mia storia. Quello che sapevo era una bugia mentre quello che non mi dicevano... chissà( Forse era la verità ciò che nessuno voleva dirmi mentre chi mi dava informazioni senza pensarci su due volte mi stava mentendo. Dovevo capire a tutti i costi come stavano davvero le cose.
"Tesoro... io devo parlare con mio fratello, stai tranquilla, va bene?"
"D'accordo" risposi.
La guardai allontanarsi: non avevo alcuna intenzione di pedinarla, ma qualcosa mi diceva che dovevo seguirla.
Iniziai a camminare il più in fretta possibile poiché avevo anche un occhio bendato e quando la vidi parlare con Tommaso mi fermai.
Arianna's Pov
"Tommaso, ora tu mi spieghi cos'hai detto a Francesca!"
"Ma niente Arianna, giuro che non le ho detto niente!"
"Lei è molto confusa e crede di essere mia cognata! Dimmi subito che cosa le hai detto!"
"Senti piccola, io ti ho fatto un favore allontanandola da Gabriele, in modo pacifico e solo con una piccola modifica della realtà... quindi dovresti essermi grata!"
"MA GRATA PER COSA? PER AVER DISTRUTTO IL CUORE DI UN'ALTRA PERSONA PER I TUOI SPORCHI GIOCHETTI? È ORRIBILE! MI FAI PENA!"
Gridai contro di lui tutta la mia ira, ma non feci in tempo a fare un passo che lui mi bloccò prendendomi per i polsi.
"Stammi bene a sentire ragazzina" disse a denti stretti e con uno sguardo maligno, "tu non dovrai parlare di questo né con Francesca né con altri, siamo intesi?"
"TANTO TUTTI SANNO CHE SEI UN FALSO!" urlai.
Tommaso strinse la presa, ma di colpo udii un rumore sordo e due voci che dicevano: "Lasciala!"
Vidi Francesca accanto a Tommaso e capii che gli aveva appena tirato uno schiaffo.
Alle spalle di Tommaso, invece, c'era suo cugino Marcello che lo teneva fermo per il colletto della camicia.
"Sei un bugiardo e un traditore!" disse Francesca. "Come hai potuto approfittare della mia amnesia per i tuoi giochetti?"
La vidi correre via. Piangeva.
Tommaso mi lasciò andare e si allontanò.
Non riuscivo a crederci! Mio fratello era una bestia!
"Ma perché, perché tutto questo, perché?"
Le lacrime scendevano copiose lungo le mie guance e i miei occhi bruciavano da impazzire. Ero disperata quando sentii due forti braccia stringere il mio corpo.
"Ehi, ehi, basta piccola mia, è tutto a posto! Lui è un mostro, ma tu non devi sentirti in colpa solo perché sei sua sorella... tu sei buona."
"Non lo so Marcello, non ci credo! Sono stata io a far separare Francesca e Gabriele! Loro dovevano stare insieme, ma io mi sono innamorata di lui e Tommaso è ossessionato da Francesca: è solo colpa mia!"
"No piccola! Non ci s'innamora a comando, non siamo noi a scegliere l'amore perché è lui a scegliere noi. Io, per esempio, mi sono innamorato di te."
Francesca's Pov
Correvo senza sapere dove andare, che meta raggiungere. La mia testa sembrava sul punto di esplodere e il mio battito cardiaco era velocissimo, come anche quello delle mie tempie, ma non m'importava. Ricordavo tutto quello che era accaduto nella mia vita passata e di questo ero felice dato che il velo che mi oscurava la mente non c'era più, ma allo stesso tempo mi sentivo una sciocca perché avevo permesso a Tommaso di farmi ancora del male.
Di colpo una voce mi bloccò e io mi voltai: alle mie spalle c'era Gabriele!
"Francesca! Kh santo cielo, ma che cosa ti è successo? Perché stai così male?"
"Perché sono una scema... non è giusto! Sono stata ingannata e non lo posso sopportare, mi fa tanto male! Oh Gabriele, ma perché non mi hai detto la verità su Tommaso fin dall'inizio( Perché non mi hai detto nulla, perché?"
"Non potevo, ti avrei solo fatta star male, ti avrei resa ancora più confusa e non lo voglio piccola, non lo voglio!"
"Perdonami, non volevo offenderti, è che... io..."
Lui mi tirò verso di sé e mi strinse in un abbraccio. Quel semplice gesto mi riportò ai cosiddetti "vecchi tempi", era da un bel po' che desideravo un abbraccio così, ma purtroppo l'unica persona che avrebbe potuto darmelo stava con un'altra donna.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora