Capitolo 72: L'intervento

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Tony's Pov
Eravamo tutti in camera di Francesca.
I medici sarebbero arrivati a momenti per portarla in sala operatoria e la tensione era alle stelle. Io, Camilla, Carolina, Cosimo, Damiano e Viola non avevamo avuto l'opportunità di conoscere benissimo Francy, ma sapevamo che era una ragazza dal cuore generoso.
Prima che arrivasse la barella Gabriele si avvicinò a lei e le baciò la fronte.
"Ciao tesoro" le disse con dolcezza.
"Ciao piccoletta!" la salutai anch'io.
La barella entrò nella stanza e un impiegato sollevò Francesca e la mise su di essa.
La guardammo andare via e alla fine Viola si gettò per terra e iniziò a piangere a singhiozzi. Io mi sarei alzato se mi fosse stato possibile, ma appena ci provai caddi in ginocchio.
"Dai Viola, non fare così!" dissi. "Io sono sicuro che andrà tutto benissimo!"
"La malattia che ha Francesca è molto grave e tu sai perché lo sto dicendo!" disse lei continuando a piangere.
Gabriele si avvicinò a lei, la sollevò da terra e la rimise sulla sua sedia a rotelle dicendo: "Questa malattia è difficile per tutti, per chi la vive e per chi la guarda dall'esterno, ma io mi fido della mia piccolina, so che è una ragazza coraggiosa. So che è la ragazza più dolce del mondo e so che anche tu, come lei, riuscirai a superare questo momento!"
Anche la piccola Amelia iniziò a piangere e Damiano la prese in braccio.
"La mia sorellina sta tanto male, non è giusto!" disse appoggiandosi al petto del mio amico.
"Lo so, tesoro, ma adesso stai calma."
Gabriele, rendendosi conto della difficoltà di Damiano che aveva un'espressione di dolore dipinta sul viso, prese la bambina e se la strinse al petto.
Amelia's Pov
Gabriele è tanto buono, proprio come la mia sorellina. Peccato che in quel momento lei stesse male. Mentre lui mi consolava ricordai un giorno in cui avevo visto piangere la mia sorellina.
💭Ero fuori dalla porta della sua stanza e sentivo dei singhiozzi. Lei diceva cose strane e si gettava addosso tutte le colpe del mondo. Mi dispiaceva tantissimo sentirla piangere, lei era stata buona con me, non volevo che una persona come lei soffrisse.
Aprii la porta, entrai nella sua stanza e mi arrampicai sul letto.
"Tu non sei sola, non devi piangere" le dissi. "Non devi piangere, sorellina!"
"Amelia! Tesoro, che cosa ci fai qui?"
"Niente, è che Gabriele era preoccupato per te e anch'io lo ero. Posso restare vicino a te, sorellina?"
"Ma certo, tesoro! Su, vieni!" disse facendomi spazio sul letto. Io mi avvicinai a lei e l'abbracciai forte.
Non mi sentivo tanto bene, avevo la febbre, e lei se ne accorse.
"Anche tu stai male, tesoro?" mi chiese.
"Sì, mi sento poco bene" risposi. "Ora vado, altrimenti i dottori mi sgridano."
"Vai tesoro, vai a riposarti!" 💭
Era davvero un bellissimo ricordo e io sentivo di volermi fidare del destino. Sentivo che la mia sorellina si sarebbe svegliata e quella X sarebbe stata cancellata dalla sua testa. Almeno da lì.
Gabriele's Pov
Ero preso dal panico, mi sentivo malissimo. Non so cosa mi sarebbe passato per la testa se avessi incontrato Santiago. Non poteva essere tanto cinico! Come aveva potuto trattare così Sara e la figlia meravigliosa che lui stesso le aveva dato e che, allo stesso tempo, lei aveva dato a lui? Come può un uomo avere un cuore di ghiaccio? Come può un uomo fare i suoi sporchi comodi con una donna solo perché donna? In quel momento giurai a me stesso che non avrei mai alzato un dito su una donna, anche se perfida come Giada, la sorella di Tommaso, ma soprattutto su Francesca, se si fosse svegliata. Anzi, su di lei un dito l'avrei alzato, ma per abbracciarla, accarezzarla, dimostrarle che a lei ci tenevo.
Decisi di andare ad aspettare Francesca fuori dalla sala operatoria, quell'attesa mi stava letteralmente uccidendo. Dovevo assolutamente vederla uscire da quella stanza e volevo essere io a portarla nella sua camera, metterla sul suo letto e starle accanto.
Aspettai due lunghissime ore quando finalmente vidi la porta aprirsi. Ecco la barella, era proprio lì davanti a me!
Francesca aveva la testa fasciata e i suoi occhi erano coperti da delle bende, a loro volta coperte da una sorta di uovo che doveva servire a proteggerla da qualunque urto. Sia io che Sara scattammo in piedi e corremmo verso la barella. I medici la chiamarono dolcemente e lei iniziò ad agitarsi.
"Che cosa sono quelle? Che succede? Non vedo niente, vi prego, aiutatemi!"
Presi la sua mano e la fermai: "Calmati Francesca, è tutto finito, non ti agitare!"
"Santiago mi farà del male, mi farà del male!" continuava a dire la mia piccola.
"No, no, Santiago non c'è, non ti farà niente!" cercai di tranquillizzarla accarezzandole il viso.
Questo sembrò bastare per tranquillizzarla e lei abbassò le braccia e si nascose le mani tra le ginocchia. La portammo nella sua stanza e la mettemmo sul letto, poi lei si addormentò, distrutta dall'intervento, dall'anestesia, dal pericolo... insomma, da tutto.
"Possiamo anche toglierle la fascia, non c'è stato bisogno di fare grandi cose sulla sua fronte" disse il dottore sfilando quella fascia dalla sua testa. Chissà come si sentiva la mia piccola ridotta in quello stato? Però su un aspetto potevo capirla e quell'aspetto era il coma. Puoi sentire tutto, ma non puoi parlare con nessuno se non attraverso i sogni. È come se ti chiudessero in una stanza blindata, non puoi avere veri e propri contatti con il mondo esterno.
Guardavo la mia piccola addormentata. Era silenziosa, troppo silenziosa. Era sempre così. Le sue uniche reazioni erano digrignare i denti e a volte tremare. D'istinto le accarezzai una guancia: l'intervento doveva portare problemi di febbre e io mi ero abituato a quel calore che avvertivo ogni volta che la toccavo. La mia dolce principessa!
"Quanto sei bella, piccola mia!" dissi.
L'amavo con tutto me stesso.
Quella piccola creatura era un angelo, il più dolce angelo del mondo, e io l'avrei aiutata a curare le sue ali gravemente ferite e le avrei insegnato a spiccare il volo.
"La mia piccola Francesca! Non vedo l'ora che tu ti risvegli, tesoro mio, non vedo l'ora che tu mi parli, ho tanta voglia di sentire la tua voce. Ho tanta voglia di sentirti parlare di nuovo, come prima. Ma tu non devi avere fretta, io ti aspetto qui. Non ho fretta, sono disposto ad aspettarti qui tutto il tempo che sarà necessario, amore mio. Stai tranquilla."

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora