Capitolo 94: Cuori risanati e cuori infranti

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Gabriele's Pov
La decisione era presa. Non m'importava che Tommaso mi spaccasse la faccia, ma non potevo mettere in pericolo Francesca. Non potevo essere tanto egoista, ma se le avessi detto la verità lei avrebbe rischiato, la conoscevo bene!
"Amore mio, se solo tu sapessi quanto mi fa male l'idea di vederti piangere per colpa mia e delle mie scelte... se solo tu sapessi quanto mi strazia il cuore l'idea di farti soffrire, se solo tu sapessi che le bugie che ti dirò non saranno per distruggere il tuo cuoricino, ma solo per evitare che altre sofferenze ti logorino..."
Dissi quelle cose sottovoce e delle lacrime mi solcarono il profilo delle guance. Non mi capitava spesso di piangere, ma non perché fossi un insensibile, semplicemente non volevo... io volevo essere il consolatore e non il consolato, ma non per una questione di orgoglio, bensì per una questione di cuore. Non sopportavo l'idea di veder soffrire qualcuno senza poter fare nulla per aiutarlo.
Speravo solo che Arianna non fosse come suo fratello e che non avesse avuto lei l'idea di metermi con le spalle al muro.
Non sapevo come affrontare Francesca, non volevo vederla piangere, ma la vigliaccheria non era il mio punto forte. Ero costretto a mentirle, ero costretto a dirle addio guardandola negli occhi.
Mi alzai e uscii dal capanno. Juan mi aveva lasciato solo per consentirmi di decidere cosa fare, ma era rimasto fuori ad aspettarmi.
"Allora? Cos'hai intenzione di fare?" chiese.
"Devo lasciarla andare... perché è l'unico modo che ho per proteggerla..."
"Avrei dovuto immaginarlo dal fatto che hai gli occhi rossi" disse lui alzandosi e raggiungendomi per abbracciarmi come solo un vero amico sa fare. "Ma cerca di non torturare l'interessata con questa decisione!"
Annuii sapendo che aveva ragione. La mia piccola non meritava di soffrire.
Mi alzai per andare a parlare con lei quando ricevetti una chiamata proprio da lei.
"Pronto?"
"Gabriele!"
"Ciao piccola."
"Ecco, io... volevo dirti che Amelia e Nadia si sono incontrate e..."
"E...?"
Io stavo per scaricare addosso alla mia piccola un'intera pistola mentre lei mi aveva salvato dal mio baratro parlandomi di quella bambina.
"E sono felice, ora non si lasciano più! Ma tu... tu stai bene?"
"Sì, sto bene."
"O-okay. Credi di farcela a raggiungermi?"
"Sì, ma... tesoro, se non mi dici dove siete non posso raggiungerti..."
La buttai sul ridere perché a breve sarei stata io a farla piangere.
"Oh, perdonami! Comunque siamo a casa dello zio Rocco!"
"Sarò lì tra dieci minuti!"
"Okay, a dopo."
Francesca's Pov
Quella mattina ricevetti una telefonata da casa di zio Rocco.
"Francesca sono io, Nadia." mi disse la voce dall'altra parte del filo.
"Dimmi tutto."
"Ho deciso di parlare con la piccola!"
"Che? Dici sul serio?"
Mi sarei messa ad urlare se non avessi saputo che mia sorella era nella stanza accanto, quindi, premettendo che non so come trovai la forza di farlo, mi tappai la bocca.
"Allora facciamo così: io la preparo e la porto da te!"
"Grazie cara!"
"Allora... ci vediamo dopo!"
Chiusi la chiamata e andai verso la camera di mia sorella.
Lei dormiva ed era tranquilla.
"Sorellina, mi senti( Ehi!" le dissi con la massima dolcezza di cui ero capace.
Lei si svegliò e mi strinse la mano.
"Sorellina, ho sognato la mia mamma." disse.
"Amy... siediti per favore."
Lei si tirò su a sedere.
"Senti... se ti dicessi che lei non ti ha lasciata... e che ti vuole vedere... tu cosa faresti("
"Sarei la persona più felice al mondo! Ma... la mamma è viva?"
"Sì tesoro mio, lei è viva!"
"E dov'è? Ti prego, portami da lei!"
"Vai a prepararti tesoro, ti porto da lei!"
Lei andò a vestirsi e io feci lo stesso, poi andammo a casa di zio Rocco.
"Sei pronta a vedere la mamma?"
"Sì, sono pronta!" rispose lei sorridendo.
"Vieni Nadia!"
Lei si fece avanti e io scoprii gli occhi a mia sorella.
"Mamma!" disse lei correndo tra le braccia di sua madre.
"Che tenere!" dissi sorridendo e voltandomi per lasciarle tranquille.
"Sei stata capace di sbloccare quella povera donna in due giorni! Se solo mio fratello sapesse che figlia meravigliosa ha disconosciuto!"
"Zio... io so che è una cosa difficile, ma... non odiarlo. È tuo fratello ed è anche mio padre! Io ce l'ho con lui, ma non posso provare odio per nessuno, ancora meno per lui!"
"Sei molto giovane, ma sei una grande donna, piccola!"
Quella frase mi era stata detta tante volte e ogni volta quelle parole mi portavano un enorme sollievo.
Decisi di chiamare Gabriele per raccontargli tutto e per sapere se stava bene, ma nonostante scherzasse come sempre, "senza esagerare", avevo la strana sensazione che ci fosse qualcosa che non mi aveva detto.
Contai quei dieci minuti che mi separavano dal rivederlo come un bambino aspetta la mezzanotte il giorno della Vigilia di Natale, ma allo stesso tempo li aspettavo come un condannato aspetta il momento della sentenza. Quando lo vidi arrivare volevo corrergli incontro per abbracciarlo, ma vidi la sua espressione afflitta e mi trattenni.
"Devo... devo dirti una cosa."
Quelle poche parole mi fecero rabbrividire... che cosa voleva dirmi di tanto importante?
Ci allontanammo e Gabriele mi disse: "Francy, volevo dirti che... non possiamo più stare insieme."
Istintivamente cercai l'appoggio di un albero per le mie spalle e scivolai giù, lentamente, fino a sedermi sull'erba.
"Perdonami se ti parlo così... ma ho scoperto di essere innamorato di un'altra donna."
Non potevo crederci. Era un pugno allo stomaco, ma lui era stato corretto ad avermene parlato subito.
"Beh, io non posso incatenarti per farti restare con me... e... e poi... sei stato corretto a dirmelo e non ti sei nascosto come ha fatto mio padre! Quando ci si innamora non c'è niente da fare!"
Sentivo un gran bisogno di piangere, ma non potevo, non lì, davanti a lui!
"Io voglio che tu sia felice, è chiaro? E se la donna che ti renderà felice non sarò io... beh, pazienza!"
"Se vuoi possiamo darci un ultimo bacio" disse Gabriele con dolcezza.
"No, ti supplico! Non continuare a farmi del male!"
Mi allontanai per evitare di piangere davanti a Gabriele e quando fui molto lontana da lui diedi libero sfogo al mio dolore.
"Non credevo di starci male,
maledetto quel giorno al Mare,
che ti ho visto passare e guardarmi e il destino in un attimo ci ha fregati,
impossibile da trattenere, come il Mare dentro a un bicchiere,
l'irruente passione per cui in un istante è sbocciato un eterno amore.
Ma di eterno non aveva niente
il nostro amore!
MALEDETTO QUEL GIORNO!
Ma di eterno non aveva niente
la nostra storia.
MALEDETTO QUEL GIORNO!"
Quella canzone rimbombava nella mia testa come un'eco e mi faceva provare dolore fisico e morale. Poi ricevetti il cosiddetto colpo di grazia quando vidi Gabriele e Arianna che si baciavano. Rimasi immobile ad osservare la scena. Per fortuna loro si accorsero di me.
"Scusate, io... io non volevo!"
"No, no, Francesca, no!"
"Non dovete spiegarmi nulla" dissi. "So già quello che devo sapere, io..."
Le lacrime non volevano saperne di fermarsi, non riuscivo a calmarmi, quindi continuai a camminare.
All'improvviso le mie gambe cedettero e io mi trovai con il viso che quasi toccava terra. Sentii dei passi che si avvicinavano e subito dopo udii una voce che mi era familiare.
"Francesca! Ehi piccola, ma che ti è successo?"
"Oh Riccardo!"
"Vieni qui piccola, alzati!" disse.
Mi tirai su con un po' di fatica e lui mi aiutò a pulirmi.
"Povera piccola Francesca! Ma come hai fatto a ridurti così?"
Non riuscivo a parlare a causa dei singhiozzi e lui, capendolo, si avvicinò a me e mi abbracciò.
"Tranquilla, va tutto bene, non devi piangere!"
"S-scusami."
"Non chiedermi scusa. Solo promettimi che nessuno ti farà piangere così un'altra volta!"
Poi impostò la voce e disse: "Lei, signorina, è troppo bella e buona per soffrire così e se non mi fa un sorriso adesso sarò costretto a torturarla!"
Scoppiai a ridere per il tono da finto carceriere che aveva usato.
"Dimmi una cosa Mr Bean, per caso hai battuto la testa quando eri bambino?" chiesi ridendo.
"No, forse anche prima di nascere, piccola Francesca!" rispose lui. "Ma se questo è il prezzo da pagare per farti ridere voglio riempirmi di bernoccoli!"
"Ah, dai, non fare lo scemo!"
Beh, un vero amico è proprio quello che ci vuole in momenti come questo.
"Ti ringrazio."
"Per cosa, Francy?"
"Per avermi distratta."
"Beh, dovrei fare ancora qualcos'altro!"
"Sarebbe a dire?"
"Questo!" Mi sollevò da terra e mi fece fare un giro in aria.
"Ahahah dai, ora mettimi giù" dissi ridendo.
"Agli ordini!"
Mi mise a terra e mi accompagnò a casa.
Gabriele's Pov
Avevo distrutto il mio cuore dicendo quelle bugie alla mia Francesca. Poi avevo dovuto mentire anche ad Arianna che sembrava preoccupata e si sentiva colpevole pur avendomi spiegato come si erano svolti i fatti.... e per chiudere in bellezza avevo baciato Arianna... e quando avevo visto Francesca che mi guardava con gli occhi pieni di lacrime il mio cuore era stato letteralmente ridotto in briciole. La sua reazione alle parole che le avevo detto mi aveva risparmiato un po' di dolore. Lei aveva reagito in un modo che non mi sarei mai aspettato da nessuno. Aveva accettato quella storia per non farmi soffrire, ma ora quella che stava soffrendo era proprio lei. Ma perché deve essere tutto così complicato?
Spazio Autrice
Eh già, a volte la vita è complicata, ma è anche molto semplice quando lo vogliamo. Basta che non si diventi avidi... se non d'amore. Quella è l'unica ricchezza che non fa male.
Okay Francesca, basta fare la filosofa!
Comunque spero che la storia vi piaccia. Alla prossima!

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora