Capitolo 45: Un

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(Capitolo 45: Un incidente)
Gabriele's Pov
Era passata una settimana dallo spiacevole incontro con Tommaso, ma io avevo il presentimento che sarebbe successo qualcosa. Proprio per questo sentivo il bisogno di stare più tempo possibile con la mia Francesca.
Anche lei sembrava avere un brutto presentimento, o forse si era accorta che mi stavo preoccupando.
Infatti un giorno mi chiese: "Gabriele, è successo qualcosa che non puoi dirmi?"
"No, niente! Perché me lo chiedi?"
"Non lo so, è da un po' che mi sembri preoccupato per qualcosa, non so cosa!"
"Stai tranquilla, non è niente" risposi. "Solo ho voglia di stare con te, mia piccola Francesca!"
Lei arrossì e disse: "Mi sento molto bene quando mi chiami così, sul serio!"
"E a me fa piacere che tu sia felice!"
Fummo costretti a separarci perché io in quel momento avevo trovato un lavoro riguardante dei volantini e lei aveva il suo impiego scolastico.
Avevo da poco preso la patente, ma quel giorno esitai moltissimo prima di entrare in quella macchina.
Infatti, non so come, dopo pochi minuti persi il controllo e andai a sbattere contro un muro.
Dopo questo persi conoscenza poiché non ricordo più nulla.
Laura's Pov
Io e Andrea stavamo andando a scuola quando si udì uno schianto.
"Andrea... cos'è stato?" chiesi agitata.
"Non lo so! Io vado a vedere, tu resta qui!" disse Andrea dirigendosi in quella direzione.
All'improvviso vidi una faccia completamente bianca e poi... Gabriele!
"Non può essere! Non può essere lui!"
"Adesso dobbiamo chiamare un'ambulanzza e qualcuno deve avvertire Francesca!"
"No! La mia amica no!" dissi cadendo in ginocchio e osservando la strada lastricata. "Gabriele ti prego, reagisci! Fallo per lei! Ti scongiuro!"
Proprio in quel momento apparvero Juan e Denise.
"Oh santo cielo, che è successo?" chiese Denise.
"Ragazzi, i freni si sono rotti e c'era una macchia d'olio, deve aver perso il controllo" disse Andrea.
"Accidenti Gabriele, svegliati!" disse Juan inginocchiandosi accanto a lui.
Prese il polso di Gabriele e ci sollevò leggermente dall'ansia dicendo: "Il cuore batte ancora ma dobbiamo portarlo in ospedale e soprattutto dobbiamo avvisare Francesca di quello che è successo!"
"Ho chiamato l'ambulanza" disse Denise raggiungendoci.
"Eccoli!" disse Andrea aiutando Juan a tirare su Gabriele.
"Laura, Andrea, voi andate per la vostra strada! Denise, ti prego, stai con lui" disse Juan prendendo le redini della situazione.
"No, io voglio andare con lei!" dissi risoluta.
"Se tu vai all'ospedale io ti accompagno!" disse Andrea prendendomi la mano.
"Va bene ragazzi! Juan, tu che farai?"
Denise aveva un'espressione alquanto preoccupata.
"A me toccherà un compito un po' difficile! Devo avvisare la povera Francesca e spero di riuscire a trovare le parole giuste! Povera piccola!"
"Juan fai attenzione a come glielo dici, per favore!" lo avvisò Denise. "Se quella poverina si agita rischia di sentirsi male, hai visto cos'è successo l'ultima volta!"
Juan's Pov
Come potevo dirle una cosa del genere? Come potevo darle una simile notizia?
Continuai a pormi quelle domande per tutta la strada.
Alla fine, però, ce la feci: andai alla scuola in cui andava lei per cercarla e dopo un interrogatorio di terzo grado la professoressa di turno mi permise di farla uscire in anticipo.
Francesca's Pov
Dopo quella specie di interrogatorio al quale Juan fu sottoposto la prof mi lasciò uscire.
Juan mi sembrava molto agitato e mi trasmetteva la sua tensione.
"Oh mio Dio, Juan! Ma che è successo? C'è qualcosa che devo sapere?" chiesi.
"Sì piccola! È una cosa molto grave!"
"Juan, taglia corto, mi stai spaventando!" dissi abbassando la testa.
"No Francesca, l'ultima cosa che devi fare è agitarti! Vieni, andiamo al parco davanti a casa tua" disse portandomi in quella direzione.
Arrivammo e sedemmo su una panchina.
"Francesca, dammi la mano, voglio essere sicuro che vada tutto bene" mi disse.
"Juan, mi dici che succede? Perché reagisci così?" chiesi spaventata.
"Si tratta di Gabriele" disse lui.
"Cosa? Che è successo a Gabriele?" chiesi preoccupata.
"Beh... ecco... è difficile da spiegare Francesca! È una cosa davvero brutta" disse Juan stringendo la mia mano che era diventata abbastanza fredda.
"Juan ti prego, parla! Che è successo a Gabriele? Gli hanno fatto del male?"
"No, non gli hanno fatto del male! Il problema è che si è fatto male comunque! Senti Francesca... è... è che... Gabriele ha avuto un... un incidente!"
In quel momento mi sentii come se qualcuno mi avesse tirato uno schiaffo.
Mi concentrai su due parole: Gabriele e incidente. Mi concentrai a fondo su quelle parole e collegandole sentii che mi arrivava un altro colpo.
"Cosa? Un che? Un incidente? Oh no!"
"No Francesca, ti prego! Non devi agitarti, per favore! Non fare così... ti sentirai male!"
Sentii il cuore aumentare la velocità dei suoi battiti. Mi girava tutto, avevo freddo e mi battevano le tempie.
"Accidenti a me e a quella macchina del cavolo! Perché stai tremando? Che ti succede? Ti prego, dimmi qualcosa!"
Juan's Pov
Maledizione, il suo polso batteva sempre più forte e lei stava tremando! La zona del polso, poi, stava diventando bollente. La portai alla fontana e le bagnai la fronte, anch'essa letteralmente infiammata dal malessere.
Cavolo, com'era pallida in quel momento!
Per fortuna l'acqua fu un toccasana per lei e il suo viso riprese colore.
"Scusami, non volevo che soffrissi, te lo giuro! Solo che non sapevo come dirtelo! Non sapevo come fare!"
"No Juan, non devi sentirti in colpa!"
"Ti prego... so che non è facile, ma cerca di calmarti..."
"E mia madre? E poi... suo padre? Io devo parlare con loro, com'è successo?"
"Hai presente quando ci sono delle macchie scivolose sulla strada? Lui aveva trovato un lavoro per il capanno e si occupava di consegnare dei volantini per non so cosa. Gli hanno detto di portarli con l'auto, ma c'era quella macchia di cui ti ho parlato prima, lui è... è scivolato e credo che abbia battuto la testa da qualche parte, non so dove, i ragazzi mi hanno detto tutto!"
"Oh no! Santo cielo! Perché?"
Quel povero angelo adesso era in lacrime e si stava di nuovo agitando.
"Voglio vederlo Juan! Portami da lui, te lo chiedo per favore! Portami da lui! Ti scongiuro Juan! Per favore!"
"Sì, adesso andiamo da Gabriele, ma tu devi stare tranquilla, non aver paura!"
Ci alzammo e la portai all'ospedale.
C'erano già tutti: Laura, Andrea, Denise, Luigi, Caterina, Diana, Mirko e Giulia.
Francesca's Pov
Purtroppo piangevo a dirotto e quando i ragazzi mi videro mi corsero incontro.
"Mia povera principessa!" disse Diana.
"Ditemi che l'avete visto, per favore!"
"Non ancora, piccola mia! Non ancora!"
"Non vi hanno detto niente?" chiesi.
"Non ancora Francesca, ma andrà tutto bene, stai tranquilla!" disse Luigi.
"Non posso stare tranquilla! Ti giuro che non ci riesco, non ci riesco, Luigi!"
"Francy, per i tuoi genitori devi stare tranquilla, li hanno avvisati i medici! Il problema è che non hanno reagito bene e purtroppo non possono venire qui! Non stanno molto bene." mi disse Caterina.
"Non so come ringraziarvi ragazzi" dissi. "In ogni caso sarò io a farmi carico di tutto, della casa, dell'ospedale, del dolore, di tutto!"
"Francesca, è un peso troppo grande per te" disse Luigi. "Guarda come stai! Vieni, mettiti seduta!"
"Ho bisogno di vederlo, voglio vederlo! Quando ci diranno di entrare, quando?"
"Adesso calmati principessa, non succederà niente! Lui starà bene, vedrai!" mi rassicurò Luigi. "Ora pensa a te stessa: come pensi di poterlo vedere e di farti carico di tutto questo se sei ridotta in questo stato?"
"Ragazzi, adesso potete entrare" disse il dottore che si occupava di lui.
Ci alzammo e ci dirigemmo verso la stanza. Io stavo per entrare, ma Luigi mi fermò.
"Te la senti? Ne sei sicura?"
Annuii semplicemente, poi feci un profondo respiro ed entrai. Non m'importava cos'avrei visto, bastava che fosse il suo volto ad apparirmi davanti, in modo da farmi capire che lui era ancora vivo... e fu il volto che vidi. Gabriele era sdraiato su quel letto e con la testa fasciata. Aveva un tubicino in bocca che gli permettesse di respirare e dell'apparecchiatura per controllare il funzionamento del suo cuore.
"Oh santo cielo!" dissi cadendo in ginocchio accanto a quel letto. "Non può essere, non può essere, non può essere!"
Credevo che avrei resistito, ma quello era troppo per me.
Non facevo altro che tremare e ripetere quelle tre parole.
"Francesca calmati, così non risolverai niente, starai solo peggio!" disse Andrea inginocchiandosi accanto a me.
"Ha ragione lui Francy! Gabriele non ti lascerà mai sola, te l'ha promesso!"
"Me l'ha promesso! Me l'ha promesso!" ripetevo. Certo che me l'aveva promesso, ma quello che era accaduto aveva sconvolto tutto.
"Prova a parlare con lui, Francesca!"
Caterina mi appoggiò una mano sulla spalla. Aveva ragione, dovevo parlargli.
Appoggiai le mie mani sul letto ed iniziai a parlare con Gabriele.
"Ciao Gabriele! Mi senti? Sono la tua Francy! La tua piccola Francesca! Tu mi puoi sentire, vero? Sai, adesso puoi vedere con i tuoi occhi il posto in cui mi trovavo io ed è proprio come lo descrivevi tu! C'è un bellissimo prato in fiore, con tanti alberi tutti intorno, gli uccellini che cantano e i bambini-angeli che giocano a rincorrersi e sono tanto felici! E se dovessi decidere di andare avanti vedresti una bellissima spiaggia, uguale a quella dove andavamo noi in estate e lì tutto è stupendo, lo so! Ma devo chiederti per favore di non lasciarmi, ti prego! Se lo fai per me, se lo fai per diventare un angelo con l'aureola e le ali, ti prego, non farlo! Non farlo! Io ti preferisco come un angelo della terra... te lo chiedo per favore, non mi lasciare! Non te ne andare..."

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora