Francesca's Pov
Quando mi svegliai ero ancora tra le sue braccia e lui aveva gli occhi aperti e mi guardava teneramente. Che dolce!
"Buongiorno tesoro mio" mi disse con quel sorriso che mi faceva sciogliere. "Come va? Come ti senti, principessa?"
"Mai stata meglio!" risposi timidamente.
"Lo vedi che sei un tesoro?" mi disse avvicinandosi e baciandomi con dolcezza.
"Io... io ti ringrazio! Sai che sei la persona che mi ha trovato più nomignoli affettuosi... e soprattutto piacevoli?"
"Posso mangiarti di baci?" mi chiese.
"Questa volta però lo farò prima io con te!" dissi gettandomi tra le sue braccia e stavolta fui davvero io a prendere l'iniziativa e baciarlo.
"Finalmente quella streghetta di timidezza ti ha lasciata andare tesoro!"
Detto questo mettemmo tutto nello zaino e lo presi io, dopodiché scendommo giù.
"Prova a prendermi!" gli dissi.
"Con piacere! Corri piccola Francy!"
Iniziai davvero a correre ma di colpo rischiai di inciampare in un sasso e nel momento in cui stavo per cadere sentii due mani afferrarmi per il busto e lui mi fece girare e disse: "Ti ho presa!"
"Ebbene sì, mi hai presa!" gli dissi.
Lui si avvicinò di più a me e mi baciò.
Stavamo ridendo l'una sulle labbra dell'altro, era tutto così bello da sembrare un sogno e io sembravo anche più incredula di Cenerentola al ballo!
"Dai piccola, adesso andiamo!" disse Gabriele prendendo la mia mano e stringendola nella sua.
Andammo a casa, eravamo felici ed era tutto così bello, ma c'era un dettaglio.
"Gabriele..." iniziai un po' esitante.
"Dimmi Francesca!" mi disse Gabriele.
"Come faremo per la storia della famiglia? Non voglio essere noiosa, ma sono preoccupata" dissi timidamente.
"Tu non sei affatto noiosa! Tu sei la mia vita, hai capito?" rispose Gabriele sussurrandomi all'orecchio quelle parole dolci come il miele. "E poi potremmo stare insieme in segreto! Te la senti?"
"D'accordo" dissi preoccupata, ma anche emozionata all'idea di stare con lui di nascosto, proprio come in un film dove le famiglie non vogliono che i figli s'innamorino l'uno dell'altra e per stare insieme loro devono scappare via o fare le cose di nascosto da tutti, o quasi. C'è sempre un amico o amica che è complice dei due innamorati. Mi vidi davanti quelle dolcissime scene. Tutto quello che accadeva nei film adesso stava accadendo a me... nella vita reale!
Arrivammo a casa. Io sistemai di nuovo le mie cose, presi un barattolo di pittura rossa e un foglio e cercai di fare un disegno di un cuore con al centro la scritta: "Ti amo", ma sul più bello inavvertitamente feci cadere il barattolo e la pittura mi imbrattò tutta la faccia trasformandomi in un pagliaccio.
Riposi il barattolo e mi guardai intorno: per fortuna non avevo sporcato il pavimento o altro eccetto me stessa.
Gabriele entrò e mi vide conciata in quel modo, poi notò il mio foglio.
"Povera piccola, per fare una cosa carina ti sei rovesciata la pittura addosso!"
"Oh no, sono un disastro, scusa" dissi.
"Ma no Francy, non devi dire questo!"
Gabriele mi guardava con tenerezza e per me questo valeva più di mille parole.
"Su piccola vieni qui che te la tolgo!"
Mi alzai dal pavimento e mi avvicinai a lui che mi condusse in bagno e mi strofinò il viso con delicatezza per togliere quel pasticcio.
"Ti faccio male?" mi chiese.
"No, no, per niente!" risposi sincera.
"Ecco fatto!" mi disse Gabriele.
"Ero più ridicola del solito conciata in quel modo, vero?" gli chiesi.
"No! Eri bellissima anche prima e per niente ridicola piccola mia!" mi disse.
No, io devo fare un monumento a questo ragazzo! Più che un ragazzo è un angelo senza ali e senza aureola!
"Quanto mi piace vederti sorridere!" mi disse. "Non smettere mai di farlo, me lo prometti Francesca?"
"Te lo prometto" risposi accontentandolo di nuovo con un sorriso.
In realtà stavo accontentando anche me stessa perché avevo voglia di gridare al mondo intero la mia felicità e a volte mi veniva detto: "Un sorriso vale più di mille parole" e io ci credevo, anche perché la mia timidezza non mi permetteva di sfogarmi completamente. Il mio cuore iniziò a dare di matto a quei pensieri e lui mi appoggiò una mano su una spalla con molta delicatezza. Lo vidi assumere un'espressione molto preoccupata e mi dispiaceva moltissimo.
"Piccola che batticuore! Tutto bene?"
"Ah, questo! Tranquillo, sto bene!" dissi abbracciandolo fortissimo. "È... è l'amore che m-mi fa questo effetto!"
"Ti amo mia piccola rossa!" disse lui.
"Perché piccola rossa? Per la pittura o perché mi imbarazzo molto facilmente?"
"Entrambe" disse lui alzandomi con delicatezza la testa per aiutarmi a guardarlo negli occhi visto che da sola non ci riuscivo a causa dell'imbarazzo.
"Ti amo mio angelo" dissi d'istinto. "Ti amo con tutta me stessa!"
Non so perché ma in quel momento c'era una specie di fragile ombra che tentava di insinuarsi in me per rattristarmi e Gabriele se ne accorse.
"Cos'è che ti fa stare così male tesoro mio?"
"È l'ombra rompiscatole della tristezza che vuole giocare al gatto e al topo!"
"Al gatto e ai topi perché io sono quello che sei tu piccola!" disse Gabriele. "Se tu sei inseguita dal gatto lo sono anch'io! Ma tu non sei un topolino perché potrebbe essere un'offesa! Tu sei un agnellino perché sei innocente, completamente innocente!"
"Allora tu sei il pastore generoso che si occupa dell'agnellino!" gli dissi.
Poco dopo quella chiacchierata uscimmo e iniziammo a camminare verso un luogo indefinito. All'improvviso però ritrovammo la banda che l'ultima volta mi aveva dato della ragazza facile.
"Ma guarda chi si vede, Gabriele e la piccola Francesca!" ci schernì Tommaso che era il più antipatico del gruppo.
"Ignoralo" mi sussurrò Gabriele.
"Non si saluta?" continuò Tommaso.
"Nemmeno tu hai salutato mi sembra!" lo rimproverò Gabriele facendomi l'occhiolino.
"Ah, la piccola furbetta ti ha conquistato! Stai attento, presto ti lascerà per un altro, magari per me!"
"Vai convinto, imbecille!" gli gridai.
"No Francesca no!" mi gridò Gabriele.
Purtroppo però dovevo andarmene per non fargli fare brutte figure, ne aveva già sopportate abbastanza, molte più di me.
"Ringrazia che sono contro la violenza, altrimenti dovrei farti soffrire come tu fai con lei!"
Lui mi raggiunse e mi gridò: "Francy ti prego fermati!" Poi mi afferrò la mano e mi trattenne tirandomi a sé.
"Povera piccola, mi dispiace tantissimo per quello che è successo, sul serio!"
"Ma io non ce l'ho con te! È Tommaso ad avercela con me e non capisco perché! Che cosa gli ho fatto di male, cosa?"
"Nessuno può farti del male piccola mia e io non voglio lasciarti sola! Mai!"
Mi abbracciò fortissimo e la voglia che avevo di piangere sparì immediatamente.
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Innamorata del mio fratello del cuore
Teen FictionIo e lui siamo quasi fratelli, anche se abbiamo genitori diversi. Il termine "frateellastri" mi sembra un modo conveenzionale per definire ciò che siamo. Ma io per lui provo qualcosa... "Non possiamo farlo!" dissi singhiozzando. "Siamo troppo vicini...