Capitolo 49: Ricordi di un incubo

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Gabriele's Pov
Mi ero trovato su quel prato, con il bigliettino della mia principessa tra le mani, e avevo scoperto che il fatto di portare un oggetto appartenente alla Terra significava continuare a vivere.
Volevo tornare dalla mia piccola, stringerla forte, ma non potevo farlo. Maledizione, ero ancora bloccato lì e anche volendo non potevo fare niente per aiutare quella povera anima innocente.
All'improvviso, camminando, vidi un varco, vi saltai dentro e mi ritrovai accanto alla mia principessa.
Francesca's Pov
Ero in camera di Gabriele e mi ero seduta su di una poltrona. Sentii gli occhi farsi pesanti, sempre più pesanti, fino a farmi cogliere dal sonno.
Ero sdraiata su di un prato, come il giorno in cui ero svenuta e avevo sentito la voce del mio Gabriele. All'improvviso vidi una sagoma avvicinarsi a me ed ebbi molta paura. Poi notai di chi si trattava e mi alzai per correre da lui ed abbracciarlo.
"Tesoro mio! Piccola, come stai?" mi chiese.
"Gabriele!" dissi abbracciandolo forte.
"Piccola mia, sei pallida! Che cos'hai?"
"N-no, niente, niente! Sai, da un po' di tempo a questa parte me lo dicono spesso!"
Sentii le sue labbra appoggiarsi dolcemente sulle mie, tracciarmi il profilo del viso e fermarsi sulla mia fronte.
"Francesca non devi sforzarti così tanto, hai la febbre!" mi disse dolcemente.
"La febbre non importa! Adesso la cosa più importante sei tu!" dissi e questa volta fui io ad appoggiare le mie labbra sulle sue.
"Piccola mia, adesso siediti sul prato" mi disse teneramente il mio Gabriele.
"Non voglio che il Varco dei Sogni si chiuda, non voglio!" gli dissi.
"Il Varco dei Sogni?" chiese.
"Adesso ti spiego: è il modo che abbiamo io e te per comunicare. L'unico modo che abbiamo per poterci rivedere."
"Allora speriamo che non si chiuda finché il masso che mi blocca non si sposterà per permettermi di tornare tra le braccia del mio dolce angioletto!" mi disse Gabriele abbracciandomi forte. "Ma tu devi resistere ancora un po' mia principessa! Ancora un po'. Capito?"
"Voglio restare qui, voglio svegliarmi solo quando ti sveglierai tu" gli dissi.
"Restiamo insieme ancora un po' tesoro" mi disse lui accarezzandomi teneramente la testa e dandomi dei piccoli baci sul viso. "Non ti lascerò sola, è chiaro?"
Mi era mancata così tanto la sua voce!
Avevo un tremendo bisogno di sentirla!
"Piccola mia, adesso ascolta ciò che ti dico, anzi, ciò che sto per cantarti!"
Lui iniziò a cantare il ritornello di: "Favola" e lo fece come il cavaliere, sussurrandomi all'orecchio quelle parole.
"Vorrei essere il raggio di Sole che
ogni giorno ti viene a svegliare per
farti respirare e farti vivere di me.
Vohrei essere la prima stella che
ogni sera vedi brillare perché
così i tuoi occhi sanno che ti guardo e che sono sempre con te.
Vorrei essere lo specchio che ti parla
e che a ogni tua domanda
ti risponda che al mondo tu sei sempre la più bella!"
"Ti amo, ti amo, ti amo!" gli dissi, e questa volta fui io a baciarlo anche se le mie labbara tremavano terribilmente.
All'improvviso, però, il nostro contatto fu interrotto e lui scomparve.
Iniziai a sentire delle voci che mi sussurravano: "Non lo vedrai mai più!"
"No! No, vi prego! No, no, no! Non me lo portate via, vi prego!" gridai.
"Francesca! Piccola, svegliati!" Mi sentii scuotere per un braccio, mi voltai e vidi Luigi al mio fianco. Lui mi accarezzò il viso per calmarmi, come era anche nello stile di Gabriele.
"Cos'hai sognato, Francesca?" mi chiese.
Gli raccontai tutto per filo e per segno e lui continuò a guardarmi pensieroso.
"Adesso calmati, è tutto finito!" disse prendendomi la mano. "Dovevi essere davvero molto stanca!"
"Forse non avrei dovuto cedere." dissi.
"Ma scherzi? Non ti reggevi neanche in piedi! Anzi, se vuoi ti porto a casa!"
"Grazie Luigi, ma preferisco restare."
"D'accordo, come vuoi, ma adesso cerca di tranquillizzarti, va tutto bene" mi rassicurò lui stringendomi forte la mano e sedendosi su una poltrona accanto a quella dove mi trovavo io.
Guardai Gabriele: non aveva più mosso un muscolo dopo l'ultimo segno, era molto pallido e semplicemente assente. Mi sentivo male al solo pensiero che rischiasse di restare per sempre così. Era un incubo, uno stramaledetto incubo che non voleva volgere al termine. Io speravo solo che dopo quell'incubo non ci toccassero altre sofferenze, non ce la facevo davvero più a stare così. Era da quasi un mese che Gabriele era ridotto in quel modo ed era orribile! Io mi sentivo completamente impotente.
Luigi sembrò percepire i miei pensieri.
"Lui è forte, ha superato tante altre cose prima di questa e ce la farà" disse con voce dolce e piena di speranza.
Quelle parole dettate dal cuore mi facevano sentire che non ero sola e mai e poi mai lo sarei st_ata perché c'erano tutti loro ad aiutarmi a rimettermi in piedi dopo ogni singola caduta.
Io non sapevo come ringraziarli, senza di loro non ce l'avrei mai fatta a resistere.
Mi passò davanti agli occhi il mio incidente. L'auto si dirigeva a gran velocità verso di me e io non avevo fatto in tempo a spostarmi, ero caduta e dopo era tutto completamente buio. Di colpo, però, ricordai che nel mio sogno Gabriele aveva in mano il biglietto che gli avevo scritto e gli avevo parlato del Varco dei Sogni, lo stesso che anch'io avevo dovuto attraversare per rivedere la mia famiglia acquisita.
"Il biglietto!" dissi all'improvviso.
"Cosa intendi dire?" mi chiese Luigi.
"Il biglietto che gli ho scritto! Nel mio sogno lui ce l'aveva in mano!" dissi stringendomi forte una mano sul petto.
"D'accordo, ma non capisco cosa c'entri adesso quel biglietto!" disse Luigi.
💭"Se puoi portare con te qualcosa che appartiene alla Terra vuol dire che ce la farai a sopravvivere!" 💭
Quel pensiero mi arrivò come un'ancora di salvezza e io mi ci aggrappai con tutte le mie forze, sperando che fosse davvero così. Ci sperai con tutta me stessa e d'istinto alzai una mano verso il soffitto e dissi: "Ti prego, fai che succeda davvero, te lo chiedo per favore! Fai che il mio sogno non sia un caso, che lui abbia davvero il mio biglietto e che sopravviva, ti prego, ti supplico!"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora