Capitolo 51: Una corsa contro il tempo

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Francesca's Pov
"Su piccola, entriamo" mi disse Diana.
Mi prese per mano e tornammo dentro. Ci fecero entrare nella stanza di Gabriele e vidi che l'avevano messo in terapia intensiva.
"Oh no, no! Anche questo no, per favore! Anche la terapia intensiva no!"
"Adesso calmati! Si risolverà tutto!"
Mi abbracciò da dietro e mi sentii meglio.
Sentimmo una porta aprirsi e fece il suo ingresso un dottore.
"Ragazze, potreste venire un momento?"
Uscimmo dalla stanza e andammo in uno studio.
"Ragazze... il problema è che... Gabriele corre il rischio di non riuscire più a riprendersi e temo che ci sarà da mettere in conto l'eventualità di dover staccare le macchine se lui non dovesse risvegliarsi entro ventiquattr'ore" disse il medico.
Mi alzai di scatto. Ero disperata.
"No... la prego dottore, non mi faccia questo!"
"Francesca, ti prego, calmati!" disse il dottore.
"La prego non me lo porti via, la prego con tutto il cuore!"
Mentre mi agitavo in preda ad una crisi di nervi avvertii un giramento e mi ritrovai tra le braccia di Diana.
Diana's Pov
"Francy! Piccola! Santo cielo, cos'hai?"
La presi un attimo prima che cadesse. Nel sostenerla sentii che la sua pelle scottava moltissimo. Aveva la febbre.
"Santo cielo dottore, mi aiuti!" dissi.
Entrammo in una stanza e adagiammo Francy su di un letto. Lei non reagiva e io stavo cominciando a preoccuparmi.
Presi la mano di mia cugina e fui sollevata nel sentire il suo battito.
Il dottore la guardò preoccupato almeno quanto me, ma per fortuna non sembrava niente di eccessivamente grave. Dopo un'ora finalmente la piccola si riprese e la prima cosa che io feci fu parlarle: "Tesoro! Piccola, ma che ti è successo?"
"Non me lo portate via! Per fa-vo-re!"
Anche quando stava così il suo primo pensiero era Gabriele e forse, (e dico forse), dopo si preoccupava di sé. Era la persona più altruista che avessi mai conosciuto in vita mia, poco ma sicuro!
"Francesca ti prego, cerca di calmarti!"
Il dottore era molto preoccupato, ma lei non riusciva a calmarsi, era preoccupata per la sorte di Gabriele.
"Per favore Francesca, adesso calmati, ti sei appena ripresa da uno svenimento e non è il caso che ti agiti in questo modo! Non preoccuparti per Gabriele, se necessario il modulo verrà strappato, ma tu devi calmarti, capito? Andrà tutto bene!" disse il dottore.
Neanche lui aveva intenzione di porre fine alla vita di Gabriele, si vedeva.
"Non si preoccupi, ora va meglio" disse mia cugina con un timido sorriso. "La ringrazio per la sua promessa, davvero!"
Dopo un paio d'ore lei si ristabilì del tutto e fu deciso di lasciarla andare.
Francesca's Pov
Stavo andando nella stanza di Gabriele quando di punto in bianco mi capitò un documento sotto gli occhi.
Lo presi con mano tremante e capii di cosa si trattava: era il modulo che forniva il consenso per staccare le macchine a Gabriele! Lo lessi fino allo spazio firme e quando vidi quelle dei nostri genitori mi sentii mancare.
"No! Non possono averlo fatto davvero! Non possono averlo fatto davvero, no!"
I ragazzi mi raggiunsero e Luigi afferrò la mia mano.
"Francesca, che ti succede? Perché sei così agitata?" chiese.
"Hanno permesso ai medici di ucciderlo, non ci posso credere!" dissi. "Me lo portano via! Me lo porteranno via!"
"Aspetta, fammi vedere quel foglietto!"
Diedi il documento a Luigi che lo studiò come un grafologo esperto e lo vidi sbiancare.
"Luigi, che succede? Perché questa reazione?" gli chiesi preoccupata.
"Questa calligrafia io la conosco, e non appartiene né a tua madre né quantomeno a Giorgio!" mi disse Luigi.
"Che cosa vuoi dire, Luigi?" chiesi iniziando ad agitarmi come se cercassi di liberarmi da delle corde.
"Francesca, questo documento è stato firmato al posto di tua madre e di suo padre! Quel qualcuno si chiama Tommaso Corinto ed è lo stesso che ti ha fatta soffrire!"
"Non può essere stato capace di tanto!"
"Tommaso è capace di questo ed altro!"
Luigi mi abbracciò e mi disse: "Su, su, adesso calmati! Proveremo che questo documento è completamente falso!"
"È pericoloso, Luigi! Se qualcuno vedesse quest'obbrobrio sarebbe un bel problema, non ce lo lascerebbero nemmeno verificare! Non ce lo farebbero fare!"
Mentre parlavamo arrivò un'infermiera.
"Che cosa state facendo?" ci chiese.
Luigi capì al volo che mentire per me era molto difficile e disse: "Non stavamo facendo nulla, davvero!"
"Che cos'è quello?" chiese l'infermiera guardandoci come un investigatore guarda un sospettato di qualche crimine.
"Non si preoccupi, non è niente!" disse Luigi, ma l'infermiera glielo strappò di mano e lo esaminò con attenzione.
"Capisco che voi non vogliate che le macchine vengano staccate, ma purtr_oppo non potete fare più niente, mi spiace!"
Juan's Pov
Avevo sentito tutto! Non c'era molto tempo, dovevo correre nella stanza del mio amico Gabriele, parlare con lui. Parlare con qualcuno quando sta male è come parlare con le piante, non possono rispondere parlando, ma lo fanno lo stesso.
Rispondono crescendo, colmandosi di fiori, diventando rigogliose e bellissime. Ed io volevo che lui rispondesse, almeno con un cenno di ripresa.
"Ti prego, fammi correre!" pensai. "È urgente, devo arrivare in quella stanza e parlare con lui prima che sia tardi! Sia per lui che per Francesca!"
Arrivai in camera del mio amico e m'inginocchiai accanto al suo letto.
"Gabriele, ci vorrà ancora molto prima che tu trovi quella maledetta uscita? Tommaso ne ha combinata un'altra delle sue! Francesca e Luigi hanno fatto di tutto per impedire che questa cosa portasse frutto, ma purtroppo non ce l'hanno fatta! L'unico che può fare qualcosa adesso sei tu! E l'unico modo che puoi usare per impedire che Tommaso faccia quello che vuole è riprenderti!"
Guardai il viso pallido del mio amico e gli diedi un colpetto di incoraggiamento su una spalla.
"Io non posso fare molto amico, ma ti giuro che sono con te! Non hai idea di quanto soffra quella poverina" dissi riferendomi a Francesca, "quando ha visto il documento è addirittura svenuta! Ha fatto di tutto perché quel pezzo di carta non finisse nelle mani sbagliate, ma purtroppo non ha potuto evitarlo in nessun modo! Adesso tocca a te, Gabriele!"
Lui non reagiva e io non sapevo se fosse stato un bene o un male avergli detto quelle cose, ma dovevo farlo. Per lui, per lei. Dovevo almeno pr_ovarci, ne avevo bisogno.
Francesca's Pov
Eravamo in camera di Gabriele e il tempo era quasi scaduto. Dovevo fare qualcosa, qualunque cosa, ma non potevo permettere che lui se ne andasse così.
All'imfrovviso entrarono dei medici tra cui non c'era il dottore che mi aveva giurato di non portarmi via Gabriele.
"Spostatevi per favore, dobbiamo staccare le macchine!" disse uno di loro guardandoci in modo quasi... freddo!
"No, no, la prego, non lo faccia!" dissi facendo uno scatto in avanti.
Il dottore che aveva parlato stava per staccare il respiratore a Gabriele quando la porta fu aperta ed entrò il dottore che mi aveva fatto quella promessa.
"Fermi! Quelle firme sono false!" disse. "Nessuna delle persone i cui nomi sono riportati qui ha mai firmato quel documento!"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora