Capitolo 16: Di male in peggio!

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Francesca's Pov
Mi sentivo molto meglio con lui e volevo andare in ospedale da mia madre e Giorgio.
"Gabriele..." dissi con un filo di voce.
"Dimmi piccola" mi esortò lui.
"Io... io vorrei andare a trovare i nostri genitori" dissi.
"Sei sicura? Fino a poco fa stavi male piccola, te la senti?" mi chiese lui.
"Se tu starai con me io sarò forte!" lo tranquillizzai tirandomi su a sedere.
"Se la metti così e ne sei proprio convinta d'accordo" mi disse Gabriele.
Mi alzai e lui chiese in che ospedale fossero i nostri genitori. Il problema sorse quando arrivammo perché i dostri genitori erano stati messi in camere separate e ognuno doveva andare dalla persona con la quale aveva un cosiddetto legame di parentela vero e proprio.
"Stai tranquilla" mi disse Gabriele, "tua madre è forte e lo è anche mio padre, quindi vedrai che staranno bene!"
"Questo vale anche per te" gli dissi prima di dover lasciare la sua mano.
Entrai nella stanza 112, nella quale era ricoverata la mia mamma.
"Ehi mamma! Come ti senti? Sai, tu e Giorgio mi mancate tantissimo, davvero! È la prima volta che sento di avere una famiglia in tutti i sensi, sai cosa intendo, no? Io e Gabriele siamo molto legati, forse troppo, ma io con lui sto bene e non mi è mai successo di stare tanto bene con un ragazzo! So che puoi sentirmi mamma, lo so! Ti prego, non te ne andare! Apri gli occhi mamma, ti prego, ho bisogno che tu mi guardi, che tu mi dia consigli, te lo chiedo per favore, non lasciarmi mamma!"
All'improvviso sentii un triblo preoccupante e corsi a chiamare il medico che si occupava di mia madre. Per fortuna incontrai Gabriele e se non ci fosse stato lui sarei svenuta. Dovevo essere molto pallida e la paura mi portava una sensazione di sudore freddo. Mi toccai le guance istintivamente, come avrebbe fatto lui: erano letteralmente ghiacciate!
"Piccola che cos'hai?" Quella voce era familiare ed io ero felice di sentirla.
"Mia madre sta male" dissi d'un fiato.
Lui mi prese il viso tra le mani e mi lasciò andare solo quando qualcuno mi tenne in piedi appoggiandomi le mani sulle spalle. Mi girai e riconobbi Caterina.
"Piccola calmati" mi disse dolcemente.
"Ho paura Caterina, ho paura..." dissi.
"No, è proprio questo che devi evitare" disse lei, "la tua mamma sa tutto e non vuole vederti così! Devi stare bene!"
Quando fu sicura che riuscissi a stare in piedi mi lasciò andare.
"È meglio che tu torni a casa, Francy." disse Luigi. Solo allora notai che c'erano tutti.
"Se vuoi possiamo accompagnarti..." propose Juan.
"No, no, non c'è bisogno" dissi.
"No, davvero, non è un problema." disse Luigi. "Dai, vieni, anch'io devo passare per quella strada!"
"Sicuro?" gli chiesi preoccupata.
"Se non sono sicuro mi deve crescere un cespuglio sul collo così pesante da farmi piegare in due!" disse Luigi facendomi ridere.
Vidi Gabriele guardarlo con gratitudine.
Io avevo un orribile presentimento, ma continuai a camminare accanto a Luigi.
All'improvviso, però, mi sentii afferrare alle spalle e capii subito chi era.
"Hai già trovato un altro ragazzo?" mi chiese.
"Non è il mio ragazzo e poi a te non deve importare, hai capito?" gridai.
Lui strinse così forte la presa da farmi sentire male e a quel punto lo presi a gomitate e scalciai fino a liberarmi... quasi. Luigi intanto tirava Tommaso per il colletto e gli gridava: "Lasciala in pace imbecille!"
Lui non mollava la presa quindi a un certo punto ricevette un pugno in pieno volto e si decise a lasciarmi andare. Sentendomi libera iniziai a correre, ma avrei fatto molto meglio ad evitarlo. Di colpo sentii la voce di Luigi che mi gridava: "Attenta!", e vidi un'auto dirigersi verso di me, ma quando tentai di spostarmi era troppo tardi, inciampai e di quello che accadde dopo non ricordo niente.
Luigi's Pov
Mi avvicinai dopo aver sentito un colpo e vidi Francesca sdraiata per terra con gli occhi chiusi. Un uomo si diresse verso di noi correndo.
"Francy! Ehi! Piccola, ti prego, dimmi qualcosa!" dissi scuotendola nel disperato tentativo di rianimarla.
"Ma com'è possibile? Non reagisce!" gridò quell'uomo.
Afferrai il cellulare e chiamai Gabriele.
"Pronto?" mi disse lui con una voce agitata.
"Gabry..." iniziai un po' esitante.
"È successo qualcosa di grave?" chiese.
"E adesso che faccio? Come glielo dico accidenti, come faccio a dirglielo?" pensai frustrato.
"È successa una cosa molto grave. Si tratta... di..."
A quel punto mi si spezzò la voce e non riuscii a dire una parola di più.
"Luigi, che è successo?" Adesso percepivo molta tensione nella sua voce.
"È successa una cosa grave a Francy!"
"Ti prego, non tenermi sulle spine, che diavolo le è successo?" chiese Gabriele con un tono tremendamente preoccupato.
"È... è stata..." dissi, ma proprio in quel momento il cellulare mi si scaricò.
Gabriele's Pov
"Accidenti, è andato!" pensai sentendo il suono che emette il cellulare quando cade la linea o qualcuno interrompe la comunicazione.
Odiavo quel maledetto suono!
Cosa poteva essere successo alla mia piccola?
Denise, Juan, Caterina e Laura mi circondarono e Juan mi appoggiò una mano su una spalla.
"Ehi! Ehi! Non ti agitare, Francesca è una ragazza forte, qualsiasi cosa le sia successa riuscirà a superarla! Stai tranquillo!" mi disse confortandomi.
"Sei un amico, credimi!" gli dissi.
"E dai Gabry, solo per questo?" disse lui abbracciandomi per confortarmi.
Proprio in quel momento si udì una gran confusione nel corridoio. Una ragazza era stata trasportata su una barella e per qualche oscuro motivo le avevano coperto il volto. Provai un gran senso d'ansia e corsi in quella direzione. Un ragazzo tra la folla mi fece segno visto che con tutto quel vociare si capiva poco e niente. In quell'istante i medici sollevarono il velo che copriva il volto della ragazza e quando mi girai mi prese un colpo! Non potevo credere che su quella maledetta barella ci fosse proprio un angelo come lei.
"Non può essere! Quella è Francesca!"
Stavo per cadere all'indietro quando due mani mi afferrarono i polsi e mi tennero in equilibrio.
"Gabriele, Gabriele, tutto bene?" mi chiese Denise.
"Io sto bene, ma chi sta male è lei!"
Luigi si avvicinò preoccupato.
"Perdonami, non ho fatto in tempo, né a impedirlo né a dirtelo! Mi dispiace!"
"Tu non hai colpa! Che potevi farci, è successo!" dissi stringendogli la mano.
Veloce spazio autrice
Ciao a chi legge questa storia e a chi non la legge. Volevo dirvi che io non sono per i finali tristi, al massimo per le cose complicate, ma sempre a lieto fine. A presto!

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora