Francesca's Pov
Anche luglio era andato via e la mia mamma non aveva ancora reagito. Eppure mi era stato detto che l'intervento era andato bene! Allora perché lei non reagiva?
Tutti i miei amici e familiari mi erano stati sempre accanto.
Stranamente anche Tommaso era molto presente e cercava di aiutarmi. Il problema è che io non sapevo più cosa pensare.
Restavo in ospedale giorno e notte e non mi muovevo mai dalla mia posizione nonostante ci fossero gli zii a vegliare su di lei.
"Ehi, Francesca!" Quella che mi chiamava era la voce di Riccardo, ma io non avevo la forza di alzare la testa e rispondere, quindi gli tesi la mano.
"Io credo che dovresti uscire, anche solo per prendere un po' d'aria" disse.
Feci un debole cenno di no con la testa quasi incollata al petto.
"Ha ragione lui tesoro" mi disse la zia Simona.
"Restiamo noi con la zia" disse Marcello.
Non volevo che continuassero a preoccuparsi per me, mi sentivo in colpa, quindi mi aggrappai alla mano di Riccardo per alzarmi.
"Sta tranquilla Francy, andrà tutto bene!" mi disse. "Non voglio vederti così!"
Lui era diventato il mio migliore amico tra i ragazzi, era un burlone, anche un po' matto, ma era gentile e premuroso.
Mi fece sedere sul muretto del cortile.
Il mio corpo sembrava più che altro un fantoccio perché non mi reggevo quasi in piedi.
"Perché resti così immobile e silenziosa, mia piccola Francesca?"
Quel modo di chiamarmi mi fece sorridere.
"È un tuo tipico("
"Eh no... non è mio! È di Gabriele, ma io ho preso spunto da lui perché tu sei piccola!"
La sua strana affermazione mi fece ridere.
"Ehi Francesca, ero serio!"
Assunsi all'istante un'espressione mortificata.
"Tranquilla, non mortificarti, scherzavo! Mi fa piacere vederti ridere!"
"Ma tu devi prendere una decisione, o scherzi o fai sul serio! Mi farai diventare matta un giorno!"
"No Francesca! Quello è il MIO posto!" disse Riccardo.
"Dai, adesso però smettila!"
"Agli ordini mia signorina!"
Lui era uno dei pochi che riusciva a farmi ridere con le sue strambe uscite e con quel suo essere contraddittorio.
"Rick..." dissi esitante. "Posso farti una domanda?"
"Dimmi pure" acconsentì lui.
"Perché fai tutto questo?"
"Tutto questo cosa?"
"Mi stai vicino, mi fai sempre ridere e ti preoccupi per me( Perché("
"Molto semplice: io ti voglio bene! E sai perché? Perché tu lo meriti! Ti ho inquadrato da quando ti ho trovata svenuta per strada e tu non avevi la forza di parlare perché eri bloccata dalla tua paura. Si capisce subito come sei fatta e a chiunque dispiacerebbe vederti così triste!"
Decidemmo di rientrare, ma di colpo io mi fermai.
Riccardo mi lasciò la mano ed entrò. Io ero combattuta, soprattutto dopo le parole di Gabriele.
"Mamma! Mamma, ti prego, non dirmi che anche la storia di Francesca deve finire come la nostra storia!"
Alcune lacrime gli rigarono il viso e io corsi ad abbracciarlo.
Gabriele's Pov
Sapevo che avrei dovuto stare lontano da lei, ma non potevo. Non potevo permettere che soffrisse da sola e per giunta quello che era accaduto a sua madre era accaduto anche alla mia.
💭Ero poco più che un bambino quando ci chiamarono per dirci che mia madre, per salvare una donna che stava per essere uccisa da quello che sembrava il suo ex, le era saltata addosso e il colpo era finito su di lei. Mio padre aveva fatto di tutto per spiegarmi cos'era successo con la massima delicatezza, ma poi ci eravamo abbracciati piangendo.
"Sai Gabriele, la tua mamma era un'eroina!"
"Come quelle dei libri?"
"Esatto! Ma per questo ora deve stare lontano da noi."
Lui crollò e io con lui. 💭
"Mamma! Mamma, ti prego, non dirmi che anche la storia di Francesca deve finire come la nostra storia!"
Le lacrime mi bruciavano il viso, ma più di tutto mi bruciava uno sguardo del quale mi accorsi voltandomi.
FRANCESCA!
In un secondo sentii che due braccia mi cingevano la vita.
Temevo che mi facesse domande, ma non fu così.
"Mi dispiace!"
Non riuscì a dire altro e anche lei pianse con me.
"Piccola mia, io non me la sentivo di parlartene, io..."
"No, no, basta! Non importa, sta tranquillo!"
"Non credere che io non mi fidi di te, ma non volevo soffrire e non volevo che tu soffrissi!"
Alzò il viso per guardarmi e i suoi occhi cioccolato, già traboccanti di lacrime, strariparono.
"Allora anche tu sei solo, Gabriele!"
"No, ti sbagli!"
Il suo sguardo interrogativo mi convinse a proseguire.
"Tu hai ancora la tua mamma, Francesca, e io sono sicuro che non la perderai! Tu hai bisogno di lei e la cosa è reciproca."
"Può darsi, ma la vita non pensa a questo!"
Non potevo darle torto. Io avevo mio padre, ma lei stava rischiando di perdere sua madre a causa dell'indicibile cattiveria di suo padre. Forse potevo capire i suoi sentimenti. Come potevo giudicarla?
Piangemmo insieme per molto tempo, poi lei si asciugò le lacrime e disse: "Sarà meglio che torni dalla mia mamma Gabriele. Forse standole accanto potrò infonderle coraggio affinché si risvegli!"
Francesca's Pov
"E ti si legge negli occhi perché
non c'è alcun peso da nascondere."
Le parole della Michielin riuscivano sempre a toccare il mio cuore, forse perché lei, oltre a chiamarsi Francesca come me, aveva la capacità di cogliere tutti i sentimenti, bastava scegliere la canzone che più ci si addiceva in quel momento.
Quella che faceva per me in quel momento era: "Sola", perché era così che mi sentivo: SOLA! Avevo un disperato bisogno di risentire la voce di mia madre, avevo voglia di fare un giro insieme a lei, come quando ero molto piccola.
Le lacrime scorrevano veloci sul mio viso e se avessi tentato di parlare non ce l'avrei fatta. Stavo malissimo.
Prima Gabriele aveva dovuto lasciarmi per proteggermi, poi l'orribile disgrazia accaduta a mia madre e per finire l'improvviso cambiamento di Tommaso.
"E continui a domandarti quale senso possa avere il tuo dolore."
Appunto! Il dolore potrà anche servire, ma perché provarne tanto?
Mentre mi ponevo tutte quelle domande due forti braccia mi cinsero le spalle e qualcuno mi baciò la fronte.
Avevo gli occhi chiusi, ma conoscevo la persona al mio fianco: Marcello! Fu la sua voce a darmene la conferma.
"Tu non sei mai stata sola, Francesca! La zia non ti ha lasciata, hai i tuoi amici, tutti noi che siamo la tua famiglia, e hai Gabriele! Non potrai stare con lui, ma lui ti ama e tu lo ami!"
"Oh, Marcello! Mi sento così debole! Non posso smettere di piangere, non so cosa fare!"
"Se non puoi fermare le lacrime, allora falle uscire!"
Non mi capitava di piangere da giorni e ora le lacrime erano venute giù tutte insieme!
Dovetti lasciarne uscire molte prima di riuscire a riprendermi.
"Stai un po' meglio ora, vero?" chiese gentilmente Marcello.
"Sì, e ti ringrazio" risposi alzando il viso verso di lui.
Proprio in quel momento la mia amica Laura uscì dalla camera di mia madre correndo.
"Andate in cortile, presto! C'è Santiago!"
Santiago? Cosa ci faceva lì( Cosa voleva ancora?
STAI LEGGENDO
Innamorata del mio fratello del cuore
Teen FictionIo e lui siamo quasi fratelli, anche se abbiamo genitori diversi. Il termine "frateellastri" mi sembra un modo conveenzionale per definire ciò che siamo. Ma io per lui provo qualcosa... "Non possiamo farlo!" dissi singhiozzando. "Siamo troppo vicini...