Capitolo 68: Lei sta male!

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Rocco's Pov
"Povero fratello! Sei troppo buono o forse troppo stupido per capire!" disse mio fratello ridendo.
Gli tirai uno schiaffo su un braccio.
"NON TI AZZARDARE A DIRE ALTRO PERCHÉ POTREI DECIDERE DI COLPIRTI IN FACCIA!" gridai.
Proprio in quel momento arrivò la piccola Amelia e disse: "Siete cattivi! La mia sorellina sta male e voi litigate!"
Lasciai mio fratello e corsi cercando di raggiungere quella bambina.
"Amelia! Ehi! Piccola, aspetta!" dissi raggiungendola appena in tempo.
"Voglio andare dalla mia sorellina!" disse.
"Non ti faranno entrare, tesoro mio" l'avvisai.
Lei cominciò a piangere disperatamente.
"Piccola calmati, per favore!" provai, ma la povera Amelia era inconsolabile.
Poi arrivò Gabriele.
"Non si preoccupi signor Rocco, penso io alla bimba! Lei vada a medicarsi!"
Infatti anche mio fratello era stato molto preciso. Andai a disinfettarmi e tornai fuori. Santiago era andato via.
Vidi quella povera donna inginocchiata a terra. Piangeva come una disperata. Santiago non l'aveva mai portata a casa, ma un giorno lei era venuta a farci visita perché lui non si faceva sentire da giorni ed era... disperata! Era solo una ragazzina e a mio fratello teneva davvero. Gli aveva dato tutto e lui le aveva risposto a suon di ceffoni, pettegolezzi sul suo conto e tradimenti. Aveva rovesciato i ruoli: per la gente lei era la carnefice e lui la sua vittima: lei era la traditrice e lui era il tradito.
La guardai solo un istante, poi ricordai il suo nome.
"Sara! Ehi! Piccola, non piangere!"
Mi avvicinai a lei e l'abbracciai.
"È possibile che due fratelli possano essere tanto diversi? Lui non mi ha mai difesa come fate voi, lui è un mostro!"
"Ehi! Cancella Santiago! Ora hai un compagno meraviglioso e visto che quella bambina fa parte della mia famiglia io ho intenzione di aiutarla e difenderla."
Lei sorrise e io la guardai.
"Lo sai che hai messo al mondo un angioletto? Quella ragazzina è così dolce che si dovrebbe solo essere dei mostri senza cuore per farle del male."
"Ma per caso ti chiamano Angelo Custode?" mi chiese.
"Oddio, no, non credo! Per quanto ne so mi chiamo semplicemente Rocco."
Lei rise. "Bene fratello, grazie! Ora però devo andare! Vorrei vedere come sta la mia bambina" disse Sara.
"Non lo so, dovresti vedere se ti fanno entrare" la informai, "ma in ogni caso devo avvertirti di essere forte, cara!"
Sara's Pov
Ringraziai il mio quasi-cognato di una volta e mi diressi verso la stanza della mia bambina.
Quando vi entrai troêai la sua amica Laura inginocchiata accanto al letto. Piangeva e stringeva la mano di Francy come se si stesse aggrappando ad una specie di ancora di salvezza.
"Perché, amica mia, perché?" singhiozzò.
Mi avvicinai per abbracciarla, ma di colpo la porta si aprì e Santiago fece il suo ingresso "trionfale".
"Ehi Sara! Che cos'hai?" Gli avrei fatto esportare le corde vocali pur di non sentire mai più quella voce.
"Che cavolo ci fai qui? Sparisci!" gli intimai.
"Io voglio vedere mia figlia Sara e tu non me lo puoi impedire" disse ridendo.
La macchinetta che Francesca aveva sul petto impazzì e io compresi che lei percepiva la presenza di quell'uomo.
"Vattene! Tu la fai agitare!" gridai.
La porta si aprì nuovamente e stavolta entrò una persona più gradita: Giorgio.
"Se non te ne vai subito ti sbatto fuori io a forza di calci, hai capito?"
Santiago restò immobile, ma... rideva, sì, eccome se rideva!
"Io voglio vedere mia figlia e non m'importa di rendere infelice questa donna!" disse lui iniziando a sputare il suo veleno come se niente fosse.
"Sta zitto per favore!" dissi secca. "E vattene via! Lei non vuole vederti!"
"Vieni!" disse Giorgio prendendo Santiago per le braccia e trascinandolo fuori dalla stanza.
Laura era rimasta pietrificata, ma quando si accorse che quel piccolo marchingegno continuava a suonare molto velocemente si alzò e corse a chiamare un medico.
Quest'ultimo ci fece uscire per visitare la mia bambina. Gabriele mi corse incontro e mi abbracciò.
"Ti prego Sara, non piangere!" disse. "Sai che tua figlia è una ragazza molto forte e si sveglierà!"
"Quel mostro è entrato nella stanza di Francesca, lei ha cominciato ad agitarsi e quel coso che ha sul petto è impazzito, lei stava male, molto male!"
Gabriele's Pov
Santiago era entrato nella stanza della mia piccola! Ma perché? Per cosa?
"Calmati, ti prego!" dissi continuando ad abbracciarla. "Vedrai che non le succederà niente!"
Mi staccai da lei e le presi un bicchiere d'acqua fresca. Lei stava malissimo!
"Bevi, ti farà bene" dissi, e in quel momento ricordai una cosa che era accaduta mesi prima.
💭"Su Francesca bevi, ti farà bene!" le dissi.
Lei piangeva a dirotto e io non ce la facevo più a vederla ridotta in quello stato. Facendo molta fatica lei buttò giù il liquido contenuto nel bicchiere e si appoggiò al mio petto. Non ce la facevo a vederla soffrire in quel modo.
Il problema era il motivo del suo dolore, cosa che purtroppo io non conoscevo per potervi rimediare. 💭
Sentii un dolore tremendo alla gola e mi coprii il viso con entrambe le mani.
Lei stava male e io mi sentivo male. Io volevo essere tante cose per lei, ma se le fosse accaduto qualcosa non avrei potuto fare altro che ricordarla e soffrire, perché sentivo che lei era la donna della mia vita. La piccola donna della mia vita! Non potevo permettermi di restare con le mani in mano, ma cosa potevo fare se non dirle che avrei fatto di tutto per ritrovarla accanto a me?
Ripensai alla canzone che le cantavo sempre e sperai che lei, dal luogo in cui si trovava, potesse sentire i miei pensieri.
Crollai sulla sedia posta alle mie spalle e cominciai a ripensare a tutte le avventure, belle o brutte, che avevo vissuto insieme a lei. Il giorno in cui ci eravamo incontrati su quella spiaggia mi ero sentito il ragazzo più felice del mondo. Ce l'avrei portata se non fosse stata costretta a letto in fin di vita. L'avrei coperta perché non prendesse freddo, le avrei fatto toccare l'acqua, quell'acqua che a lei piaceva tanto, ma sarei andato io a procurargliela perché in inverno l'acqua era fredda per me, figuriamoci cosa sarebbe diventata per lei! Avrei cercato di farla ridere ogni giorno, e se non ci fossi riuscito avrei voluto che lei non fosse triste. Ma come avrebbe potuto non esserlo con il passato al quale era stata costretta?
Proprio in quel momento uscì il dottore che si avvicinò a noi. Era molto preoccupato e la sua espressione fece scattare un allarme dentro di me.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora