Capitolo 35: Strane sensazioni

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Francesca's Pov
Ero molto agitata e dicevo che non volevo andare via da lui, non volevo!
Lui mi accarezzò dolcemente i capelli e mi sussurrò all'orecchio: "Tranquilla, non piangere! Va tutto bene!"
"Con lui non c'è niente che vada bene!"
Lui, senza lasciarmi, mi portò in camera sua e mi fece distendere sul suo letto.
"Ecco qua! Riposa tranquilla piccola!"
"Non ti disturbo?" gli chiesi agitata.
"Tu non disturbi mai, capito? Adesso è meglio restare insieme, lui non deve trovarci impreparati, poi la finestra della tua camera è stata distrutta!"
Si sdraiò accanto a me e mi abbracciò.
"Dormi piccola! Va tutto bene adesso!"
Mi addormentai rassicurata dal suo abbraccio e dai baci che mi dava sulla guancia facendomi rilassare del tutto.
Gabriele's Pov
Lei si era addormentata. Io non ci riuscivo. Sentivo che sarebbe accaduto qualcosa di grave. Le baciai la guancia e sentii che era terribilmente fredda. Lei non emetteva suoni quando dormiva, ma quella notte c'era qualcosa che non andava. Appoggiai una mano sul suo petto facendo attenzione a concentrarmi solo su quel punto e sentii che si alzava e si abbassava molto velocemente.
"T-ti prego!" Sentii quella voce e provai un brivido. Cosa stava sognando?
La situazione degenerò quando sentii che tremava nel sonno e cercai di calmarla, ma lei diceva: "Non toccarmi!"
"Francesca! Piccola svegliati!" dissi.
Continuai a scuoterla finché non vidi che apriva gli occhi e delle lacrime le solcavano il volto.
"Voleva portarmi via! Voleva portarmi via!" singhiozzò con disperazione.
"Nessuno ti porterà via da qui! Non piangere!" dissi cercando di calmarla.
"N-non l-la-lasciarmi!" balbettò lei.
"No, non ti lascerò! Non ti lascerò mai!" dissi abbracciandola forte.
Sentii il suo corpicino congelare e le appoggiai una mano sulla fronte.
"Hai paura, vero?" le chiesi preoccupato.
"Sì... no... cioè, io..." rispose lei.
"Non vergognarti! È normale aver paura di una persona del genere! Tranquilla" dissi tenendole la testa con una mano.
"Ma... ma come fai a saperlo?" chiese.
"Stai tremando come una foglia e sei molto fredda" dissi stringendola. "A livello fisico, intendo. Ehi! Tranquilla, è tutto a posto, non aver paura!"
Cercai in ogni modo di rassicurarla.
"Gabriele..." mi disse con timidezza.
"Dimmi Francy" dissi abbracciandola.
"E se lui ottenesse il mio affidamento? Che cosa dovrei fare?" mi chiese.
"Ehi! Nessuno ti farà del male e se ti fanno del male io gli spacco la faccia! Soprattutto a quel signore di stanotte, Francesca! Te lo giuro se vuoi!"
"Non serve! L'hai già fatto e ti credo sulla parola!" disse stringendomi a sé.
All'improvviso mi arrivò un messaggio sul cellulare.
"Ragazzi, i vostri genitori si sono svegliati!"
"Gabriele... visto che siamo svegli..."
"Sì, hai ragione! Vieni, andiamo a prepararci!"
Andammo a prepararci, ma dopo cinque minuti vidi Francesca uscire dal bagno.
Correva ed era terrorizzata!
"Che è successo? Ehi!"
"Gira intorno alla casa! Gira intorno alla casa e non si muove di un centimetro dalle finestre, ho paura!"
"Vieni, voglio vederlo in faccia! Tu mettiti dietro di me e stai tranquilla!"
Lei si aggrappò alla mia schiena e mi abbracciò fortissimo. Il suo cuore batteva forte, troppo forte!
"Non ti accadrà niente, tranquilla!"
Ci avvicinammo alla finestra e quell'uomo era lì e ci stava osservando.
Lei appoggiò la testa alle mie spalle e sentii le sue labbra tremare su di me.
Afferrai la prima cosa che mi capitò a tiro, cioè una scopa, e iniziai ad agitarla fuori da quella finestra.
"Vuole restare lì e rischiare di farsi spaccare quella testa o vuole andarsene? La prego, la smetta di infastidirci!"
L'uomo si allontanò da quella finestra.
"Non gliel'avresti mai lanciata, vero?"
"No piccola mia, non l'avrei mai fatto! Ma allo stesso modo non avrei mai permesso che ti torcesse un capello, a costo di farmi male sul serio!"
Tutte quelle cose gliele dicevo sinceramente, ero davvero preoccupato.
Uscimmo, ma la coprii nascondendola nella mia giacca, la notte fa freddo e per noi sarebbe stato meglio restare uniti il più possibile.
"Dopo anni che hai tradito sua madre e alzato tutto quel polverone cerchi tua figlia?" pensai infuriato. "Tu prova a toccarla e giuro che te la farò pagare!"
Arrivammo in ospedale e il dottore ci portò nella stanza dei nostri genitori.
La madre di Francesca cercò di alzarsi, ma ricadde all'indietro.
"Piccola, vieni qui!" disse.
Francesca's Pov
Mi avvicinai, ma esitavo.
"Gabriele, resta con lei! Può essere pericoloso!" disse mia madre.
Ci avvicinammo entrambi a quel letto.
"Piccola, ascoltami, ho un brutto presentimento! Succederanno tante cose, ma tu non devi aver paura! Devi essere coraggiosa! Io sarò con te, ma non posso essere ovunque! Ci sarà un periodo in cui dovrai affrontare da sola una battaglia molto dura, ma non arrenderti mai!"
"M-mamma... perché mi stai dicendo tutto questo?" chiesi.
La preoccupazione stava letteralmente salendo alle stelle e io non sapevo cosa fare.
"Perché sento che succederà qualcosa!"
Strinsi forte la mano di Gabriele e quella di mia madre. Mi sentivo male.
"Anch'io ho un presentimento orribile!"
Sentii un brivido percorrermi la schiena e mi voltai verso Gabriele. Lui dovette percepire le mie sensazioni perché mi abbracciò fortissimo e disse: "Non aver paura! Non accadrà nulla!"
"Ragazzi, restiamo un po' qui, tutti insieme!" disse Giorgio. "Francesca, è tutto a posto! Adesso siamo insieme e non ti succederà nulla, sta tranquilla!"
Mi fidai di loro, sapevo che mi avrebbero protetta con tutte le forze. Io, dal canto mio, avrei fatto quello che mi diceva la mamma, lei aveva ragione, avrei dovuto lottare moltissimo e sarei stata pronta a farlo. Giurai a me stessa di non arrendermi mai e di non fermarmi davanti a niente.
"Siamo felici che vi siate voluti bene fin da subito" disse mia madre, "è molto bello che siate così legati, davvero!"
"Tu hai una figlia meravigliosa e mio figlio tiene molto alle persone come lei perché anche lui ne ha passate tante!"
Giorgio mi fece una carezza sulla guancia di quelle che, sono sicura, solo un padre sa fare. Non posso saperlo perché non ho mai conosciuto quelle carezze.
"Grazie Giorgio!" dissi sorridendogli.
"Grazie per cosa?" chiese lui.
"Per quello che hai fatto un attimo fa" risposi continuando a sorridergli.
Mi accarezzò nuovamente il viso e disse: "Ma quanto sei tenera!"
"Io non ho mai ricevuto un gesto simile da nessuno ed è il regalo più bello del mondo!"
Ci abbracciammo fortissimo e iniziammo a parlare di tante cose, ma non mettemmo minimamente in mezzo l'argomento amore.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora