Capitolo 17: Tu sei parte di me

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Gabriele's Pov
Non ce la facevo a guardare mentre degli impiegati portavano via la barella della mia Francy, quindi mi coprii gli occhi con le mani e guardai il pavimento. Mi girai verso Laura e mi accorsi che stava male quanto me. Erano amiche dalle scuole medie e compagne di banco, non doveva essere facile per lei vederla ridotta in quello stato.
In quel momento agii d'istinto, andai da lei e l'abbracciai forte per consolarla.
"Mi dispiace." le dissi. "Ti capisco!"
Lei si appoggiò al mio petto e pianse.
Pensai al suo carattere dolce e timido: accidenti quanto somigliava a Francy!
"Lo sai che le somigli molto Laura?" le dissi. "Di carattere voglio dire."
"Grazie" mi disse capendo che le avevo fatto un complimento.
Dovevano volersi davvero un gran bene.
"Lei ti ama" disse Laura, "sono sicura che non ti lascerà mai!"
"Sì, ma vuole molto bene anche a te" le ricordai, "non ti abbandonerà!"
Andammo entrambi a sederci in sala d'attesa e aspettammo il medico che si era avvicinato a lei e l'aveva portata via. Avvertii un brivido mentre Luigi, cercando di soffocare i singhiozzi, ci raccontava come erano andate le cose. In quel momento l'unico che volevo che andasse in prigione era Tommaso, perché lei correva e l'uomo alla guida non era riuscito a fermarsi in tempo. Questa non potevo proprio dargliela vinta!
"Gabriele, stai tranquillo, vedrai che Francesca starà bene." mi disse Juan.
"Come fai ad esserne tanto convinto?" gli chiesi.
"Posso dirtelo io" disse Luigi, "lei è dolce e timida, ma quando serve riesce ad essere forte! Avresti dovuto vedere con che grinta si è difesa da Tommaso!"
"Sì, e poi lei sa che tutti noi le vogliamo bene e non vogliamo perderla!"
Le parole della piccola e dolce Denise mi aiutarono molto in quel momento.
Mi sentii fortunato ad avere amici così dolci, buoni e disponibili come loro. E poi c'era lei, la piccola Francesca! Era una ragazza da proteggere e quando eri triste o arrabbiato ti tirava su con un abbraccio e con la sua risata. La mia piccola Francesca, già mi mancava!
Il dottore uscì finalmente da quella maledetta stanza bianca e cercò con lo sguardo qualcuno che avesse a che fare con lei.
"Dottore, dottore!" Caterina si avvicinò all'uomo e parlò per tutti noi.
"La ragazza che hanno portato qui, Francesca Cordova, come sta?" chiese.
"Purtroppo la ragazza sta molto male."
A quelle parole sentii una fitta al cuore. Poi il dottore disse che lei era in coma e non so che altro perché mai come quella volta non ci capivo niente.
"Dottore, possiamo vederla?" chiese Caterina tentando di mantenere la calma anche se in quel momento era difficile.
"Siete parenti della ragazza?" chiese il dottore. "O amici?"
"La prego, siamo suoi amici" disse Caterina.
"Ah, capisco! Potrete vederla ma non per il momento, l'abbiamo messa in terapia intensiva. Mi dispiace tanto."
Lui era stato l'unico a valorizzare in quel modo la parola: "Amici" e anche se non potevamo vederla in quel caso il motivo si poteva definire valido.
Nel sentirgli dire: "Terapia intensiva" Laura si accasciò al suolo priva di forze. Un ragazzo la vide così e corse ad abbracciarla.
"Io purtroppo non la conosco, ma sono sicuro che lei starà bene." le disse.
"A-Andrea" balbettò Laura, "da quanto tempo sei qui?"
"Non è molto, mi hanno detto che ti era successa una cosa triste e che eri qui e sono venuto a vedere come stavi."
"Grazie Andrea" disse Laura.
Laura's Pov
Andrea era il ragazzo di cui mi ero innamorata e parlavo molto di lui con Francy. Eravamo riusciti a stringere un buon rapporto. Lui teneva molto a me e il sentimento era reciproco.
"Andrea, lei sta male, l'hanno messa in terapia intensiva!" dissi singhiozzando sul suo petto. "Sembra che queste cose capitino solo nei film e quando ti si presentano davanti stai male, molto male! Lei è la mia amica del cuore!"
"Lauretta" mi disse Caterina inginocchiandosi accanto a me e Andrea.
"Cate" dissi con un filo di voce.
"Lei non vuole che tu stia così male!"
Nell'unico giorno che avevamo trascorso insieme avevo capito che Caterina era la dolcezza fatta persona, proprio come Francy. Tutti erano così, tutti si aiutavano gli uni con gli altri e "mi" aiutavano. Si vedeva che ne avevano passate tante e che si volevano molto bene. Anche io e la mia amica eravamo molto legate, molte volte l'una consolava l'altra asciugando le sue lacrime e ci raccontavamo tutto, anche il più piccolo segreto. Lei mi aveva confidato tutto ciò che provava per Gabriele e io le parlavo di Andrea. Lei non si stancava mai di ascoltarmi e per me era lo stesso. Lei spesso si scusava con me perché trattava sempre lo stesso argomento e si definiva una rompiscatole nonostante quella fosse l'ultima cosa che si poteva dire sul suo conto. Era così buona e dolce che io pensavo che Gabriele avesse un cuore d'oro come il suo, anche se lei diceva di non essere così buona.
La mia amica Francy, mi mancava tanto!
Nessuno mi aveva capita come lei e quando qualcuno si arrabbiava con me io mi confidavo con lei perché sapevo che poteva capirmi e mi avrebbe tirata su. Allo stesso modo lei mi confidava tutto, nel bene e nel male e desideravamo sempre stare un po' insieme quando c'era il tempo e la possibilità.
"Laura! Laura, stai bene?" chiese Luigi.
"Più o meno" risposi alzandomi da terra mentre Andrea mi tendeva le mani per aiutarmi a rimettermi in piedi.
"Forse dovresti andare a casa. È tardi Laura" disse Denise.
"No ragazzi, non me la sento! Preferisco stare qui, voglio aspettare che il dottore ci permetta di vederla."
"Come preferisci" disse Caterina.
"Resto anch'io" mi disse Andrea.
"Anch'io" disse Gabriele.
"Restiamo tutti qui" disse Juan, "le faremo da sostegno. Le persone che non possono reagire come lei sentono tutto!"
In quel momento sentivo che qualcuno stava strappando una parte del mio cuore perché Francy era parte di me come lo ero io per lei. Guardai Gabriele negli occhi e dal suo sguardo capii che anche lui provava la mia stessa sensazione. Questa volta fui io ad andare da lui per abbracciarlo. Ne avevamo bisogno entrambi e lei ci aveva avvicinati, ne ero sicurissima!
Forse era stata lei a volermi aiutare ad incontrare Andrea...
Anche quando stava bene mi diceva sempre che desiderava che lo incontrassi e che i miei sogni si realizzassero. Beh, il mio sogno in quel momento era che si svegliasse e mi parlasse ancora.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora