Capitolo 96: Non riesco a dimenticarti!

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Francesca's Pov
Avevo cercato un lavoro per due lunghissime settimane, ma alla fine l'avevo trovato in una pasticceria. Visto che con questo tipo di cose ci sapevo fare aiutavo in cucina e pulivo tutto a fine giornata. Era un lavoro stancante, ma anche divertente e in quella pasticceria avevo incontrato delle persone straordinarie. A dire il vero già conoscevo qualcuno: mio cugino Marcello.
Eravamo insieme in cucina alle prese con una torta di compleanno, quando Marcello mi chiese: "Di' un po' Francesca, come mai hai deciso di diventare una pasticcera?"
"Devo essere sommersa nella dolcezza per non pensare all'amaro che ho in bocca, e poi mi piace molto preparare dolci, quindi..."
"Quindi vuoi offrire al mondo la tua dolcezza per non pensare?"
"Non so cosa potrei offrire!"
"Perché?"
"Io non sono così dolce!"
"Dimmi chi te l'ha detto, cuginetta!"
"Non me l'ha detto nessuno!"
"Sai, io credo che tu sia innamorata di qualcuno che ti sta facendo del male!"
Per poco non rovesciai l'intero contenitore di panna sull'impasto!
"Cosa te lo fa pensare?" chiesi nervosa.
"L'ho capito dal tuo sguardo triste e dal fatto che non ti riesce molto bene mascherarti da ragazza felice! Non sai mentire! Ti riesce fingere per far sorridere qualcuno o per le recite scolastiche, ma nela vita privata quello che provi si capisce subito!"
Lasciai cadere il cucchiaio con il quale stavo aggiungendo la panna e lo guardai. Aveva ragione e non potevo farci nulla.
"Perché non dici nulla? Ho toccato un tasto tanto dolente?"
"No, figurati, non è questo! Il punto è che non credevo di essere debole fino a questo punto." risposi.
"La sofferenza non significa debolezza" disse Marcello. "Tu credi che i soldati non soffrano? Non è così, anzi: io direi che è l'esatto contrario! Loro sono uomini tutti d'un pezzo, ma non per questo è impossibile che soffrano."
Gli sorrisi. Era bello sapere che c'era qualcuno in grado di capire come mi sentivo.
"Ora sarà meglio che non mi distragga, sono qui per evitare di pensarci... anche se ammetto che non mi sta riuscendo bene."
"Ma perché vuoi dimenticarlo, Francesca?"
"Lui ora ama un'altra e ha tutto il diritto di essere felice insieme a lei. È stato un angelo con me e io non posso pretendere di tenerlo legato a me, non posso!"
"Povera piccola Francesca! Lo sai che sei una ragazza più unica che rara?"
Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.
"Verranno tempi migliori" disse con dolcezza.
Stavo per mettere la torta in forno quando Alice, la proprietaria della pasticceria, mi chiese di servire una coppia di clienti.
"Arrivo subito" dissi lavandomi le mani e uscendo dalla cucina.
Quando vidi chi erano i clienti, però, sbiancai.
"Francesca!" mi dissero entrambi guardandomi con stupore.
"Gabriele! Arianna!" dissi con altrettanto stupore.
"Scusa, io non sapevo..."
"Tranquilli, va tutto bene! Cosa vi serve?"
Mi riferivo a entrambi, perché Arianna aveva gli occhi bassi e aveva un atteggiamento da colpevole pentita.
Mi dissero quello che occorreva e io consegnai le ordinazioni e chiesi ad Alice il permesso per uscire a prendere una boccata d'aria.
Sentii che il mio cuore voleva esplodere, ero addolorata nel vederli mano nella mano... anche se non sembravano per niente felici. Oh, ma che dici Francesca? Loro sono felici, ma si contengono!
Piangevo e soffrivo cercando di nascondermi. La canzone di Emma Marrone mi calzava a pennello in quel periodo.
"È più bella questa città quando sale la Luna
mentre dormono tutti già,
tutti tranne me!
Io mi scordo di dimenticarti,
non ho mai avuto occhi profondi.
Sei negli occhi e via da lì non scendi,
come fai, tu lo sai, a restare in equilibrio e non cadere mai?"
"Perché? Perché il destino mi dà contro, perché?"
Stavo molto male quando qualcuno mi cinse il busto con le braccia tirandomi a sé.
"Tranquilla, va tutto bene, sta tranquilla." mi disse.
Alzai il viso e vidi Riccardo.
"Cos'è successo alla mia piccola pasticcera?" mi chiese.
"Lo vedo in casa, al lavoro, dappertutto! È impossibile dimenticarlo!"
"Vedrai che questo dolore prima o poi ti lascerà in pace!"
"E quando succederà, quando? Mi fa tanto male, non ne posso più!"
Piansi con maggiore forza e Riccardo mi strinse ancora più forte a sé!
"Non fare così! Non piangere!"
"Per favore, non abbandonarmi..."
"E chi ti ha detto che voglio lasciarti sola, piccolina? Chi te l'ha detto("
Sorrisi con un po' di sforzo e lui mi schioccò un sonoro bacio sulla fronte.
"Così mi piaci" disse. "Ora ti senti meglio?"
Annuii e sciolsi l'abbraccio.
"Ora devo tornare a lavorare. La padrona è molto gentile e disponibile, ma non posso approfittarne... non ti sembra?"
"Non lo faresti in ogni caso!"
"Ah, ma io non sono un'ingrata! Grazie per avermi permesso di sfogarmi."
"Ma figurati, è il minimo! Gli amici servono a questo, lo sai( Io ti voglio bene e non voglio vedere quegli occhietti così gonfi!"
Gli sorrisi e voltandomi tornai dentro.
C'era molto da fare in pasticceria ed era un bene... un bene stancante, ma pur sempre un bene.
"Stai meglio?"
La voce di Marcello mi destò dai miei pensieri.
"Sì, ora va meglio" risposi.
"Francesca, non dovresti strapazzarti in questo modo. Ti sei operata da soli due mesi e non è il caso."
"Lo so, ma voglio farlo per essere stanca e non pensare."
"Capisco che tu non voglia crollare, ma così stai davvero esagerando!"
"Sta tranquillo Marcello, io sto bene" dissi.
Il mio turno terminava alle otto, ma non volendo lasciare il lavoro a metà terminai le pulizie.
"A domani, Marcello" dissi salutandolo con un abbraccio.
"A domani, Francy!" disse lui.
Uscii e mi diressi verso la casa in cui vivevo con Gabriele, ma lui non c'era.
Gabriele's Pov
I miei amici mi avevano portato ad una festa insieme ad Arianna. Non mi sentivo per niente bene e mi rifiutai di toccare qualunque bibita per non ridurmi peggio. Arianna fu la prima ad accorgersene.
"Gabriele! Ma che cos'hai, non ti senti bene?"
"Arianna... io devo parlare con Francesca... io..."
Detto questo crollai a terra.
Arianna's Pov
"Gabriele! Ehi Gabriele!" lo chiamai.
"A-Arianna, è urgente, vai a chiamare Francesca... ti s-scongiuro!...
Gli lasciai un bacio sulla fronte, ma fui costretta a ritrarmi subito.
"Oh mio Dio Gabriele, ma tu hai la febbre!"
Cercando il mio cappotto che conteneva il cellulare mi scontrai con Guido.
"Arianna! C'è qualcosa che non va?"
"Guido, Gabriele sta male, ha la febbre alta e chiede di Francesca! Tu sai dove vive, ti prego, vai a chiamarla!"
Guido's Pov
Questa ragazza non assomigliava per niente al fratello. Era buona e molto comprensiva.
"Ti prego Guido, vai a prenderla! Lui ha bisogno di lei!"
"Sta tranquilla, ci vado subito" la tranquillizzai.
Io e Riccardo andammo a prendere Francesca e decisi di andare io a parlarle.
Francesca's Pov
Dopo una doccia veloce e un cambio di vestiti andai al pianterreno. Proprio in quel momento udii una scampanellata.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti Guido.
"Francesca, devo dirti una cosa!"
Aveva un'espressione preoccupata e capii che era accaduto qualcosa di grave.
"Che succede?"
"Gabriele sta male."
Accidenti a me e al fatto che non avevo occhi profondi, come dice Emma. Il ricordo di quel ragazzo per me non era solo una dipendenza, ma anche un calvario, perché non potevo stargli accanto.
Quando sentii dire che stava male, però, per me quello fu un colpo al cuore.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora