Capitolo 33: Una bella notizia

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Francesca's Pov
Mentre tornavamo a casa Gabriele ricevette un messaggio che diceva: "Ci sono novità sui vostri genitori!"
Sentii un brivido percorrere tutto il mio corpo e Gabriele si avvicinò al mio orecchio e sussurrò: "Sta tranquilla!"
Arrivammo in ospedale e io ero pronta.
I medici che curavano i nostri genitori ci condussero nelle camere che li ospitavano, o meglio nella camera, la 104.
Proprio dove ero ricoverata io quando ero stata male! Entrammo in quella stanza e li trovammo ancora lì, in coma, ma con qualche macchinario in meno.
"Ragazzi, la situazione sta migliorando molto e presto si riprenderanno" disse il dottore con un sorriso.
Non ci potevo credere, tanto che corsi ad abbracciare sia il dottore che il mio angelo nonché fratello del cuore.
"È meraviglioso!" dissi elettrizzata.
Gabriele ricambiò l'abbraccio e disse: "Speriamo che rinvengano al più presto! Te l'avevo detto che sarebbe andato tutto bene principessa! Ora mi credi?"
"Sì, ti credo!"
"Tranquilli, tornate a casa, vi chiameremo noi per qualsiasi cosa" disse il dottore.
"Arrivederci e grazie! Ciao mamma! Ciao Giorgio!" dissi con un sorriso.
"Arrivederci! Ci vediamo alla prossima Sara! Ciao papà! Per piacere, non fateci preoccupare ancora!" disse Gabriele.
Anche lui stava ridendo.
Uscimmo dall'ospedale e tornammo a casa senza separarci neanche per un secondo.
Poco dopo, però, ebbi un attacco di tristezza ripensando al trattamento che mi avevano riservato Tommaso e gran parte della sua famiglia.
"Piccola, che cos'hai?" mi chiese Gabriele.
"Non voglio più separarmi da te! Non voglio più vedere quella gente, non voglio che mi facciano soffrire ancora!"
"Oh no Francesca... ti prego, non fare così! Non piangere! Adesso è passato!"
Lui mi si avvicinò e mi accarezzò una guancia facendo scorrere un dito sulla mia pelle come per formarvi un cuore. Lo lasciai fare perché mi dava conforto compiendo quei piccoli gesti.
"Su, coraggio, adesso è finita! Non aver paura!" mi disse e ancora una volta quella frase mi fu di conforto invece di infastidirmi, perché sapevo che lui mi avrebbe protetta e non mi avrebbe lasciata! Aveva continuato ad occuparsi di me anche quando l'avevano messo dietro le sbarre e mi aveva detto che ero davvero un angelo. Era così dolce!
"Non so come ringraziarti!" gli dissi.
"Non devi ringraziarmi, Francy! Quello che faccio non è un favore che devi ripagare, io lo faccio perché tengo a te, piccola mia, d'accordo?"
Poco dopo si udì una scampanellata. Io andai ad aprire e mi ritrovai di fronte tutti i ragazzi che ci corsero incontro e ci abbracciarono forte.
"Ragazzi, che bella sorpresa!"
"La sorpresa è vederti qui felice e sorridente, cara la mia principessa!" disse Luigi.
"Ma hai preso l'abitudine di chiamarmi così!"
"Sarà che se n'è accorto?" disse Gabriele scompigliandomi i capelli con una di quelle benedette carezze che mi facevano rabbrividire per l'emozione.
"Si sarà accorto di che?"
"Del fatto che sei una principessa!"
Il commento di Gabriele mi fece arrossire.
"Amica mia, amica mia, come stai?" chiese Laura avvicinandosi a me e sorridendo.
"Va molto meglio da quando sono tornata a casa!" risposi con un sorriso.
Mi venne in mente: "Il Mago di Oz", e sorrisi ripensando a Dorothy che infilava quelle scarpette magiche e diceva: "Non c'è posto come casa! Non c'è poito come casa! Non c'è posto come casa!" Nonostante fosse un incantesimo aveva tutte le ragioni per dire questo!
"Gioia!" disse una voce familiare.
"Diana, che bello rivederti!" dissi senza smettere un attimo di sorriderle.
"Ehilà Francesca!" La voce allegra e timida di Andrea che era alle mie spalle mi fece voltare di scatto e io gli strinsi forte la mano e subito dopo lui mi tirò in un abbraccio.
"C'è anche qualcun'altro che vuole veeerti!" disse Diana.
Subito dopo entrarono due persone: Mirko e Giulia. Il primo era mio cognato, "o quasi", perché stava con Diana. La seconda era un'altra amica del cuore.
"Non ci posso credere! Ci siete tutti!" dissi andando a salutare anche loro.
"Ragazzi, che ne direste di vedere un film tutti insieme?" propose Caterina.
"D'accordo ma vi prego, non un horror!"
"Tranquilla, ci sono molti generi!" disse Juan che doveva aver capito che io odiavo quei film con tutta me stessa.
Alla fine optammo per un film di fantascienza e saltò fuori E.T l'extraterrestre. Mi preparai a livello psicologico alle lacrime che avrei versato durante la visione di quel film.
Sedetti accanto a Gabriele che capì subito tutto e mi prese una mano stringendola fortissimo tra le sue.
Quando arrivammo al punto in cui E.T sta male mi salì un groppo alla gola e strinsi più forte la mano di Gabriele.
Io sono molto emotiva e sapevo benissimo che sarei scoppiata a piangere nel giro di qualche minuto, ne ero più che sicura. Strinsi i denti per non piangere, ma mi accorsi troppo tardi di qualche lacrima che mi stava solcando il profilo di entrambe le guance. Gabriele se ne accorse e con una mano le asciugò prontamente e mi diede un leggero bacio sulla guancia più vicina.
Poi arrivò quella frase: "Sarò sempre qui!", ed a quel punto chinai la testa fino a toccare le ginocchia e con una mano mi coprii gli occhi e versai non so quante lacrime.
"Ehi! Ehi! Francesca, va tutto bene?"
"S-sì, sto bene, è... è che..." balbettai ricordando il momento in cui ero stata costretta ad andare via da quella casa e soprattutto dal mio angelo custode dal quale non volevo separarmi.
Gabriele's Pov
Non potevo vederla in quello stato quindi la feci avvicinare di più a me fino a prenderla sulle ginocchia e stringerla forte al mio petto. Era così dolce e delicata che avrei fatto di tutto pur di non ferirla. La guardai e non me la sentii di lasciarla.
"Non piangere piccola! Va tutto bene!"
"È... è che... io... non voglio più essere costretta ad andare via da qui!"
"Non sarai costretta a fare niente di quello che non vuoi piccola Francesca!"
Visto che era un po' più piccola di me in età e fisicamente ed era dolce e tenera come la bimba più buona del mondo avevo preso l'abitudine di chiamarla in quel modo e a lei sembrava non dispiacere per niente. Sollevai una mano e le spostai quei riccioli ribelli che coprivano il suo viso d'angelo. Le feci appoggiare la testa al mio petto e le baciai con ddelicatezza la fronte. Lei si rilassava tra le mie braccia e la cosa mi rendeva davvero molto felice.
"Dimmelo di nuovo, ti prego!" mi disse.
"Non sarai costretta a fare niente di quello che non vuoi, piccola Francesca!"
Vidi un sorriso illuminarle il volto e lei smise di piangere e si strinse le mani sul petto.
"Allora voglio restare con te!"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora