Capitolo 32: Di nuovo insieme!

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Francesca's Pov
Quando ti tolgono la possibilità di vedere la persona che ti fa battere il cuore è come se un Robin Hood alla rovescia ti avesse conficcato la sua freccia proprio in mezzo al petto. Quando ti ritrovi tra le braccia di quella persona dopo un lungo tempo dentro di te si accende una luce ricca di intensità e calore quasi quanto quella del Sole. Perché lo dico?
Beh, perché quando quella notte mi ritrovai tra le braccia di Gabriele ne ebbi la piena conferma. Ero stata separata da lui dalle circostanze per poco più di una settimana ed era stato il mio incubo peggiore, ma finalmente era terminato.
"Ho paura" sussurrai tremando tra le sue braccia.
"Ci sono io qui con te, Francesca! Ora nessuno ti farà più soffrire così!"
Sciolse l'abbraccio e si piegò sulle ginocchia invitandomi a salire sulle sue spalle. Obbedii fiduciosa e poco dopo eravamo finalmente fuori da quel carcere destinato agli innocenti. Lui mi fece scendere e mi prese in braccio stringendomi forte al suo petto.
"Oh piccola, sapessi quanto sei leggera!" mi sussurrò all'orecchio.
"È... è che... io..." balbettai ripensando al periodo trascorso lontano da lui. Era stato davvero un incubo.
"Ehi! Adesso è passato, tranquilla! Sei libera e non devi più avere paura!"
Arrivammo ad un'auto dove i ragazzi ci aspettavano e io salii sui sedili posteriori. O meglio: vi si sedette Gabriele e io mi ritrovai sulle sue ginocchia. Era bellissimo stare così.
Quando arrivammo a casa mi pizzicai un braccio per vedere se fosse un sogno, ma per fortuna era tutto splendidamente vero! Non potevo ancora crederci!
Entrammo e io non lasciai andare i ragazzi prima di averli abbracciati e ringraziati uno per uno!
"È stato un piacere principessa!" disse Luigi abbracciandomi forte per rafforzare il significato delle parole.
Entrammo e Gabriele mi portò in cucina e mi diede un bicchiere di latte. Era da un bel po' che non potevo permettermelo. Presi tra le mani il bicchiere e invitai Gabriele a sedersi.
"Mi sei mancata moltissimo, mia piccola Francesca!" disse prendendomi la mano.
Mi era mancato tantissimo quel modo che utilizzava per chiamarmi! Accidenti se mi era mancato! Era davvero dolcissimo e io non l'avrei mai ringraziato abbastanza per quello che faceva per me.
"Anche tu mi sei mancato moltissimo!" dissi timidamente voltandomi nella sua direzione e guardandolo negli occhi.
Lui mi si avvicinò e mi baciò la fronte.
Avevo una gran voglia di restare lì con lui per tutta la notte, ma era ovvio che sarebbe stato troppo per me e per lui. Mi sentivo davvero stanca e Gabriele se ne accorse subito.
"Povera la mia piccola Francesca!" mi disse prendendomi in braccio. "Dai, ora ti porto a letto, sei proprio sfinita!"
Quando arrivammo in camera mia gli dissi: "So che ti sembrerà assurdo... ma io ho un po' paura di restare da sola!"
"Non mi sembra affatto assurdo dopo quello che hai passato!" disse Gabriele.
"Puoi... puoi restare con me?"
"Ovvio che posso principessa!" disse lui sdraiandosi accanto a me e stringendomi in un dolcissimo abbraccio.
Si avvicinò alle mie labbra e mi baciò.
Quel bacio come al solito fu intenso, ma dolce e casto e lui mi disse: "Dormi bene piccola mia, ne hai molto bisogno!"
Mi lasciai cullare da quell'abbraccio.
Finalmente eravamo di nuovo insieme e niente e nessuno ci avrebbe separati, come diceva la canzone della serie Flor "Y Asi Sera."
"Sarà così,
sarà un grande amore fino alla fine
che nessuno mai potrà separare
un grande amore
che il cuore tanto aspettò, sarà così!"
Mi addormentai tranquilla dopo un lungo periodo in cui non ci riuscivo affatto.
Il giorno seguente mi svegliai con dei dolci baci sulla guancia e un braccio avvolto attorno alla mia vita. Aprii gli occhi e li fissai in quelli castani di Gabriele. Era sempre così dolce!
"Buongiorno mia piccola principessa!" disse accarezzandomi quella stessa guancia che fino a qualche attimo prima sfiorava con le labbra.
"Buongiorno" risposi con un sorriso.
"Come va?" mi chiese lui ricambiando il sorriso.
"Da quando sono qui va molto meglio." risposi e lui mi baciò con dolcezza. Ero davvero felice che lui fosse con me.
Avevo tanta voglia di andare a quel parco vicino a casa nostra, quindi glielo proposi e andammo a prepararci.
Pochi minuti dopo eravamo lì.
Ci dirigemmo verso quella giostra nella quale ti metti seduto e di fronte hai un volante che ti permette di farla girare alla velocità desiderata. Gabriele mi fece salire su quella giostra e iniziò a farla girare.
"È una sensazione stupenda!" gli dissi.
Lui si era posizionato di fronte a me e io sentivo che le nostre labbra si stavano avvicinando davvero moltissimo.
Lasciai che il cuore mi guidasse e ci ritrovammo ad unirci nell'ennesimo dolcissimo bacio. Non volevo separarmi da lui nonostante la giostra rendesse le cose un po' più difficili del previsto, ma io ero felice e volevo continuare ad esserlo sempre! Come speravo quel bacio si prolungò per moltissimo tempo, poi fummo costretti a separarci per riprendere fiato e Gabriele si avvicinò a me e mi appoggiò un braccio sulle spalle stringendomi fortissimo a sé.
Mi sentivo così leggera in quel momento da pensare di poter addirittura spiccare il volo come un uccellino. Sembrava che il tempo volesse esprimere come mi sentivo, l'aria era fresca lì, ma c'era anche il calore del Sole che mi accarezzava dolcemente il viso.
Stavolta decisi di non lasciarmi vincere dalla timidezza, tesi il braccio e ricambiai il semi-abbraccio di Gabriele che mi sorrise con la solita dolcezza.
"Finalmente siamo di nuovo insieme! Mi sei mancata tantissimo, piccola mia! Se ti fosse successo qualcosa non so cos'avrei fatto, davvero! Non voglio che ti accada nulla di grave, capisci?"
Le parole di Gabriele mi sorpresero molto. Mi sentivo davvero molto felice.
Dopo un po' lui fermò la giostra, scendemmo e ci allontanammo un bel po'.
Arrivammo all'albero sul quale si trovava la casetta in cui avevamo dormito la notte del nostro primo bacio.
Mi afferrai un po' esitante ai rami e ricordai le volte in cui avevo visto il metodo di arrampicamento di Gabriele. Aprii la porticina ed entrai nella casetta sull'albero.
"Ehi Francesca! Che fai, ti nascondi?" chiese Gabriele sorridendo.
"No, ti aspetto!" risposi. Anch'io stavo ridendo.
"Ma brava la mia piccolina! Come sapevi che avevo intenzione di salire?"
"Non so, l'ho immaginato" gli risposi.
Lui si arrampicò e mi raggiunse. Prese la mia mano tra le sue e mi disse: "Chiudi gli occhi, piccola!"
Obbedii e sentii qualcoia scivolare sul dito anulare. Era un anellino! Aprii gli occhi e vidi che c'erano incise le nostre iniziali: "F E G."
"Vuoi essere la mia ragazza?" mi chiese.
Non so se fosse giusto o meno, ma sinceramente non m'importava più di tanto. Io ero innamorata di Gabriele.
"Sì che lo voglio!" risposi sorridendo.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora