Capitolo 25: Segreti "quasi" inconfessabili

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Francesca's Pov
Quella mattina mi svegliai molto presto e decisi di preparare la colazione per me e per Gabriele. Scesi silenziosamente in cucina e iniziai a preparare tutto quando due braccia mi cinsero la vita.
Non mi voltai nemmeno per guardare, sapevo benissimo chi era.
"Buongiorno angioletto!" disse quella voce.
"Buongiorno" risposi con un sorriso.
"Hai dormito bene?" mi chiese Gabriele.
"Molto bene" risposi sempre sorridendo.
"Mi fa piacere!" mi disse Gabriele.
"Ma... cosa ci fai in piedi così presto?" gli chiesi. Lui di solito era mattiniero, ma mi aveva comunque sorpresa perché era apparso all'improvviso.
"Beh, mi sono nascosto per guardarti."
"Come per guardarmi?" chiesi emozionata.
"Sì, hai capito bene, per guardarti! E sai una cosa? Sei stupenda!" mi disse.
"Hai detto... una cosa molto... molto dolce" gli dissi ancora più emozionata.
"Perché sei tu ad addolcirmi la vita mia piccola Francesca!" mi disse lui.
Cavolo, detto da lui suonava benissimo!
"Anche tu addolcisci la mia" avrei voluto dirgli, ma la mia voce si spezzò.
"Non sapevo fossi così brava nelle faccende domestiche!" mi disse.
"E io non sapevo che tu fossi un comico, cantante e addirittura chitarrista!" gli dissi con un timido sorriso.
"Forse, ma nel mio caso non è come in quello sketch che hai visto, non ho mai provato a suonare qualcosa appena toccato lo strumento!" disse ridendo.
Okay, lui sapeva farci davvero bene con le dolci sorprese, non c'è che dire.
"Sai cosa? Io vorrei davvero essere tutte quelle cose che dice la canzone!"
Quella frase non me l'aspettavo affatto e la cosa mi sorprese moltissimo.
"M-ma... ma tu l-lo sei già, davvero!"
"Potrei fare una cosa?" mi chiese.
"Sì, perché no? Mi fido" risposi.
Lui mi si avvicinò e mi baciò con dolcezza. Ecco cosa voleva fare per me!
"Sei dolce" mi disse con tenerezza. "E non solo di labbra, anche di cuore!"
"Io lo metto in una cornice!" pensai. "È troppo tenero!"
"Forse non sono l'unica! Anzi, tolgo il forse e magari chissà, ci metto qualcos'altro di un po' più convincente!" dissi. "E mi riferisco a te!"
Come al solito parlavo usando delle metafore, era un vizio che proprio non riuscivo a togliermi! Mi era difficile dire le cose in modo diretto, per quanto positive potessero essere!
Lui però mi capiva, non so come ma mi capiva. Era l'unico in grado di farlo, insieme a Laura e a Diana.
All'improvviso mi arrivarono dei messaggi sul cellulare: erano i video della sera precedente!
Ero contentissima, avrei potuto rivivere quel ricordo in ogni momento!
"Cosa ti va di fare, piccola?" chiese Gabriele.
"Non so, per me va bene qualunque cosa."
"Molto bene, allora che ne dici di andare ad una fiera?" mi chiese lui.
"Ad una fiera? Sul serio?" gli chiesi.
"Dovresti sapere che io mantengo sempre le mie promesse!" disse Gabriele.
"Lo so" risposi e stavolta fui io a baciarlo, era sempre così tenero con me!
Andammo enntrambi a prepararci e ci ritrovammo al pianterreno. Una volta usciti incontrammo tutta la banda e decidemmo di andare tutti insieme a quella fiera.
C'erano tante cose da vedere, tanto che ognuno di noi s'incantò a guardare qualcosa. Io non avrei dovuto farlo, anche perché qualcuno mi afferrò per le spalle e mi spinse fino ad una parete. Mi girai di scatto e vidi Tommaso!
Stavo per cacciare un grido disperato, ma lui mi tappò la bocca.
"Non ci provare!" mi disse e subito dopo mi appiccicò letteralmente al muro.
Era vicino, troppo vicino, e di colpo mi scoprì la bocca.
Mi voltai da un lato per non incontrare quelle labbra ma lui mi afferrò la pelle della guancia con due dita e tirò fino a toccare le mie labbra. Spinse con la lingua contro le mie labbra per continuare a giocare ma invece di aprire la bocca io sovrapposi le labbra e iniziai a scalciare per liberarmi. L'unica cosa che sentivo sulle labbra era cattiveria!
Lui mi lasciò e mi toccò dolcemente la guancia, ma fu solo un modo per spingermi a terra con violenza. Io feci un movimento brusco per alzare la testa ma ottenni solo un forte dolore al collo e poi non sentii più nulla...
Gabriele's Pov
Non sapevo perché, ma avevo una sensazione orribile, temevo che fosse accaduto qualcosa di grave a Francesca.
Infatti poco dopo vidi una gran folla dirigersi verso un punto indefinito e tra di loro c'era Denise.
"Gabriele, Gabriele, vieni, presto!" gridò Denise.
Io la raggiunsi e facendomi spazio fra la folla vidi Francesca distesa per terra con gli occhi chiusi.
"Oh, accidenti! Piccola che ti succede? Ehi! Francy dimmi qualcosa, ti prego!"
"Meglio portarla via di qui" disse Denise.
Io la presi in braccio e notai un rigonfiamento dietro la sua testa e un altro sul collo. Chi aveva potuto ridurla così e perché?
"Giuro che se è stato Tommaso stavolta gliela faccio pagare a caro prezzo!" pensai stringendo a me quella piccola creatura immobile e quasi rigida. Quando arrivammo la distesi sul letto e sedetti accanto a lei che però non reagiva. Mi avvicinai e le aprii con delicatezza le labbra, dopodiché le feci la respirazione bocca a bocca e lei aprì gli occhi. Sentii le sue labbra tremare sulle mie e capii che aveva paura, pur non saapendo di che cosa. Forse era agitata a causa di quel mostro che l'aveva ridotta in quel modo.
"Perdonami" disse con un filo di voce.
"Cosa devo perdonarti? Tu non hai fatto niente, non devi chiedermi scusa!"
Lei cercò di alzarsi, ma subito dopo le sfuggì un piccolo gemito di dolore. Capii che aveva dolore al collo, la girai con delicatezza e lasciai dei piccoli baci in quel punto per non farle sentire dolore.
"Cos'è successo?" le chiesi d'istinto.
"N-niente" rispose lei. "È che Tommaso aveva ragione, ma non su mia madre, su di me! Io sono una persona orribile!"
"Come Tommaso aveva ragione? Cosa stai dicendo Francesca?" chiesi stupito. "Perché parli così? Perché?"
"No, niente, davvero!" mi disse lei. "È che non voglio farti soffrire."
"Ma tu non mi fai soffrire! C'è qualcosa che devi eirmi?"
Francesca's Pov
Non volevo dirglielo, non volevo! Mi vergognavo tantissimo di me stessa per aver concesso a Tommaso quel bacio che mi aveva anche dato il voltastomaco. Io ero un mostro, Tommaso aveva ragione!
"No, no, non devo dirti nulla" risposi.
Lui mi prese le mani. Il mio respiro divenne irregolare e lui se ne accorse.
"Ma tu stai tremando! Che cos'hai?" mi chiese preoccupato. Sentii che lui mi prendeva un polso e continuai ad agitarmi, era fin troppo evidente che avevo qualcosa da dirgli.
"Puoi dirmi tutto Francesca, davvero!"
"Io... io non..." balbettai.
"Tranquilla, va tutto bene" disse lui.
"M-mi ha b-baciata! Mi ha aggredita!"
Provai ribrezzo nel pronunciare quelle parole. Che cavolo, perché proprio io?
"Chi è stato a ridurti così, piccola?"
Lo guardai: non era arrabbiato, era molto preoccupato!
"L-lui! T-Tommaso!" balbettai.
Il dolore al collo e alla testa era atroce. Lui se ne accorse e iniziò a lasciarmi dei piccoli baci in quelle due zone.
Come riusciva ad essere ancora così premuroso con me dopo tutto questo?
"Non sei un mostro! Non hai fatto niente, è stato lui a ridurti così e lo dimostrano questi segni che hai addosso" disse Gabriele.
Si avvicinò di più a me e mi guardò.
"Ti ha colpita per caso?" chiese.
"No, ma mi ha tirata e spinta" risposi.
"Credo sia ora che anch'io ti dica una cosa ma credimi, se non te l'ho detto prima l'ho fatto solo per proteggerti!"
"Io mi fido di te" risposi e lui mi spiegò tutto.
"Vedi, tempo fa io e Tommaso eravamo amici ma poi lui è stato travolto da una specie di tragedia, la sua famiglia era molto ricca ed è caduta in disgrazia!"
Rimasi sconvolta da quelle parole. Com'era possibile che Tommaso avesse fatto tutto questo quando era stato amico di Gabriele e perché adesso non potevano essere più ciò che erano stati?
"È stato un brutto periodo per lui, anche perché veniva emarginato anche prima essendo di per sé un ragazzo particolare. Ha iniziato a frequentare un brutto giro e voleva che ci entrassi anch'io, ma quelle non erano affatto le mie intenzioni, io non volevo far parte di quel gruppo, quindi lui fece il cosiddetto "bravo ragazzo" e non so come fece ma riuscì a far credere che fossi io il ribelle di quella banda, cosa che stava per portarmi in prigione, ma per fortuna ne sono uscito senza macchie."
Non potevo credere che Tommaso avesse davvero fatto tutto questo! Era orribile!
"Perdonami, so di aver sbagliato a non dirtelo, ma non volevo coinvolgerti in questa storia! Sei così pura e innocente che non voglio farti soffrire! Il problema è che stavolta sono io la causa del tuo dolore perché tu non sai che un vero bacio è voluto da entrambi!"
Lui teneva ancora a me nonostante tutto... anzi, sembrava che ci tenesse più di prima... ma perché? Perché darsi tanta pena per una ragazzina come me, perché?
"Ma... ma nessuno ti credeva?" chiesi.
"Qualcuno si fidava di me: i miei amici che tu conosci: Juan, Denise, Caterina e Luigi. Soltanto loro e mio padre mi sono stati sempre accanto. Io non potevo credere a quello che Tommaso mi stava facendo, per questo non mi stupisco più di nulla, Francy!"
Fui felice di sentirglielo dire. Non ce l'avevo affatto con lui perché non aveva mai fatto nulla per farmi del male. Ce l'avevo soltanto con Tommaso.
Anzi no, con lui e con me stessa! Ecco con chi me la prendevo in quel momento!
"Perdonami" ripeté ancora Gabriele.
"Ma io non ce l'ho con te" gli dissi. "Non hai niente da farti perdonare e io non voglio lasciarti, non voglio farlo! Io... Io ti amo!"
Lui prese le mie mani e disse: "Ti amo anch'io, mia piccola principessa!"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora