Francesca's Pov
"Fatima Fiore, giusto? E hai detto che cerchi un lavoro part-time. Ti va bene il turno pomeridiano?"
La fortuna era dalla mia parte.
"Sì, mi va più che bene" risposi cercando di sembrare più tranquilla che potevo.
"Vorrei prenderti in prova... ti va bene il lavoro di cameriera?"
Bene! Capitava a fagiolo!
"Sì, benissimo" risposi.
"Quando vuoi cominciare?"
"Anche subito!"
"Mi piace il tuo modo di fare Fatima" disse.
Perfetto! La strega era cotta a puntino! Ah, se avesse saputo che la ragazza con cui stava parlando era la sua piccola Cenerentola, la stessa ragazza che aveva maltrattato quando Gabriele era in carcere!
"Mi dica cosa fare!" le dissi.
"Vai a servire il pranzo, la cuoca è in cucina e ti darà le direttive."
"Sì, signora."
Andai in cucina e spiegai alla cuoca chi ero.
"Ah, sei la nuova cameriera!" disse.
"Sono in prova" spiegai.
"Devi avere bella presenza e alla signora sei risultata simpatica!"
"Così sembra" risposi abbozzando un sorriso. "Mi scusi... può darmi i piatti?"
"Naturalmente!"
La cuoca mi diede le direttive e mi consegnò i piatti.
Mentre servivo gli abitanti della casa notai che due persone mi puntavano gli occhi addosso. Uno di quei due era Tommaso e l'altro era... il mio Gabriele! Era pallidissimo e ogni tanto rivolgeva sguardi glaciali a Tommaso. Dovetti contare su tutte le mie forze per poter servire il pranzo senza far cadere nulla.
"E tu chi sei("
"Fatima Fiore, sono la nuova cameriera. O meglio: sono in prova."
"Spero che ti assumano allora, saresti una cameriera perfetta!" disse Tommaso.
"Non fare l'idiota" disse secco Gabriele.
"Com'è che si chiama lei?" gli chiesi.
"Tommaso."
"Ah, Tommaso!"
Lo guardai con freddezza, poi aggiunsi: "Il padrone di casa non dovrebbe fare certi apprezzamenti sulla cameriera. Non sta bene!"
Gabriele mi guardò per qualche istante, poi tornò a concentrarsi sul pavimento.
"Grazie Fatima" disse tranquillo. "Se vuoi... puoi sederti con noi."
"No, non mi sembra il caso."
"Ha ragione: lei è la cameriera!" disse Giada.
Piccola smorfiosa! Le piaceva vivere a spese degli altri!
"Giada, dacci un taglio!" disse Davide. "La prego, si sieda!"
"No, non si preoccupi."
Mi soffermai su Arianna: aveva delle occhiaie profondissime e un'espressione triste. Lei era l'unica a non aver detto nulla.
"Oh... scusami, io... io non..." balbettò imbarazzata. "Ciao Fatima, mi chiamo Arianna."
"Ah, salve signorina! Non si preoccupi, è tutto a posto!"
Mezza famiglia insistette per farmi sedere a tavola, quindi alla fine accettai. Mi sforzavo di essere composta, ma era molto difficile. Mi faceva male veder soffrire il mio... No! Non dovevo più chiamarlo così!
Gabriele's Pov
Quella ragazza mi ricordava tanto la mia Francesca... ma che diavolo, non dovevo più pensare a lei! Peccato che non ci fosse quel tipo di amore né da parte mia né di Arianna.
"Fran... oh no, scusami, intendevo Fatima... tu conosci una certa... Francesca Cordova?"
"No, non la conosco, signor Gabriele" disse timidamente, "ma se volesse cercarla..."
"No, no! Lui è fidanzato con mia sorella!" scattò Tommaso.
"Tu stanne fuori Tommaso!"
La ragazza sussultò nel sentirmi gridare contro Tommaso e io mi avvicinai a lei.
"Scusami... ci sono delle incomprensioni con mio... cognato!" dissi, anche se quella parola mi stava troppo stretta.
"Non si preoccupi signor Gabriele... va tutto bene."
Una volta finito il pranzo la ragazza si alzò e iniziò a sparecchiare.
"Vuoi... che ti aiuti?" chiesi.
"No, grazie, faccio da sola."
Io intanto dovevo capire cosa volesse Tommaso da Francesca... era da un po' che mi sembrava che stesse architettando qualcosa. Presi un lenzuolo che mi serviva a coprire il viso e andai in camera di Tommaso. Lui aveva lasciato il cellulare sul letto, quindi ne approfittai per controllare.
Francesca's Pov
"Fatima... c'è un po' di disordine nella camera di Tommaso, potresti andare a sistemarla?" mi chiese la madre di Tommaso.
"Certo... solo... potrebbe indicarmela?" le chiesi.
"Terza porta a sinistra. Secondo piano."
Annuii e andai al piano di sopra. Mentre mi avvicinavo al letto, però, mi sembrò di sentire dei rumori. Mi guardai intorno e cercai a tastoni un'eventuale presenza, ma di colpo sentii una mano posarsi sulla mia bocca.
Non ebbi il tempo di reagire perché lo sconosciuto mi s'inginocchiò di fronte e disse: "Shh, ti prego non gridare, io non voglio farti nulla, sto solo cercando di proteggere una persona..."
"Cosa... come..." mugugnai sulla sua mano.
"Ti prego, per favore, aiutami. Fai quello che devi fare, non pensare che ci sono io, okay?"
"L-lasciami, ti prego... non respiro" dissi, o meglio, gli feci capire.
"Sì, ora ti lascio... ma non farmi scoprire, ti scongiuro!"
Non sapevo perché, ma avevo la sensazione che lui volesse proteggere me, non come Fatima, bensì come Francesca.
"T-tu... t-tieni molto a questa persona?"
Cercai di mantenere la promessa, ma ero ancora un po' spaventata da quel tipo.
"Darei la mia vita per lei... e anche se mi costa devo coprirmi la faccia per proteggerla!"
Si avvicinò a me e mi appoggiò una mano su una spalla. Doveva aver sentito che stavo tremando dato che disse: "Non aver paura, non ti farò nulla."
Andai a rannicchiarmi in un angolino dal quale iniziai a pulire e prima che lui se ne andasse chiesi: "Chi sei tu?"
"Questo non importa... posso solo dirti grazie. Ti giuro che se non amassi tanto quella persona io..." disse per poi andare via.
Aveva un lenzuolo rosso sulla testa, era quasi un angelo almeno all'apparenza, quindi... chi era?
Una cosa che mi aveva colpito molto di lui, però, era il fatto che si fosse messo a fare il detective sotto le vesti di una specie di ladro per il bene della persona a cui teneva di più.
Anch'io ero nella sua stessa situazione, ero costretta a costruirmi un personaggio per il bene della persona che amavo. Anch'io, come quel tipo che per me era un angelo in rosso, avevo paura che Tommaso facesse del male al mio amore... per quello ero lì e per quello era nata Fatima Fiore. Per quello era iniziata quella maledetta storia che io speravo finisse il prima possibile.
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Innamorata del mio fratello del cuore
Teen FictionIo e lui siamo quasi fratelli, anche se abbiamo genitori diversi. Il termine "frateellastri" mi sembra un modo conveenzionale per definire ciò che siamo. Ma io per lui provo qualcosa... "Non possiamo farlo!" dissi singhiozzando. "Siamo troppo vicini...