Capitolo 49: Dove sei?

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Francesca's Pov
All'improvviso sentii che mi girava la testa e svenni.
Ero sdraiata su un prato in fiore e sentivo qualcuno che mi si avvicinava.
Poi iniziai a sentire una voce: "Francesca! Francesca, mi senti?"
Scoppiai in lacrime e iniziai a dire: "Gabriele, sei tu?"
"Francy ascoltami, sono io, sono qua!"
"Dove? Qua dove? Dove sei, dove sei?"
"Piccola mia guardami: sono qua, sono qua!" continuava a ripetere.
"Dove sei amore mio? Dove sei? Per favore, non lasciarmi, non lasciarmi da sola!"
Sentii un getto d'acqua sul viso e aprii gli occhi.
"Francesca, tesoro, che è successo?" mi chiese Luigi. "Piccola, che succede?"
"Gabriele! Gabriele, dove sei, dove sei finito? Dimmi qualcosa, ti prego!"
"Shhh, calmati, va tutto bene" disse Luigi prendendomi delicatamente la mano e aiutandomi a rimettermi in piedi. "Ti sei sentita male, devi stare calma!"
"Gabriele, dove sei?" continuavo a ripetere. "Perché mi hai lasciata sola? Perché, perché stai così, perché?"
Juan mi prese l'altra mano e Caterina e Denise mi appoggiarono le mani sulle spalle evitando che mi rovesciassi di nuovo all'indietro.
"Francesca, che stai dicendo? Cos'hai?"
"Ragazzi l'ho visto, l'ho visto, giuro che l'ho visto!" dissi singhiozzando.
"Chi hai visto, Francesca?" chiese Luigi.
"Ho visto Gabriele, l'ho visto! L-lui mi... mi chiamava, mi diceva: "Francesca, sono io, sono qua!" E io vedevo una nuvola enorme, quindi non l'ho esattamente visto, ma lui parlava e mi cercava, mi diceva: "Sono qui, sono qui, sono qui!" E io gli chiedevo dove, ma continuavo a non vederlo, io..."
"Francesca calmati, non ti agitare!"
Io mi alzai e corsi nella stanza di Gabriele dalla quale eravamo usciti per un po'.
"Gabriele, sono io! Ti prego ascoltami! Devo parlarti, devo farlo, e ho bisogno di sapere dove te ne sei andato! Dove sei amore mio? Dove sei?"
All'improvviso sentii un movimento e mi accorsi che Gabriele aveva scosso un dito. Almeno questo mi dava la prova che lui era vivo, che era ancora con me.
D'istinto feci uno scatto in avanti e gli baciai la fronte. Avevo bisogno di lui. Avevo bisogno del mio Gabriele!
"Per favore, non mi lasciare, Gabriele!"
Non so neanch'io come, ma sentii un forte calore sul mio viso e delle carezze sulle guance. Lo guardai, ma lui non reagiva.
"Gabriele, quando troverai l'uscita da quella porta magica, quando riuscirai a trovare quella porticina con la faccia sorridente che ti dice: "Ce l'hai fatta!"? Per favore ascoltami, io credo che sia la stessa che ho dovuto imboccare io se ti trovi dove mi trovavo io! Per favore Gabriele, svegliati!"
All'improvviso sentii che i macchinari che controllavano il cuore di Gabriele fare dei rumori orribili e cacciai un grido disperato: "Vi prego, aiutatemi!"
I medici corsero nella stanza ed io uscii perché potessero fare ciò che dovevano e mi gettai a terra.
Sentii qualcuno al mio fianco, mi girai e vidi Juan.
"Coraggio Francesca, alzati!" mi disse.
Mi tirai su e lui mi abbracciò forte.
"Non fare così! Andrà tutto bene!" mi rassicurò. "Gabriele si riprenderà!"
"Se lui mi lascia io non so che farò!"
"Che dici? Lui non ti lascerà, non può farlo!"
"Juan, io ho paura! Io ho tanta paura! Mi sento strana, te l'assicuro, io..."
"No, no, basta! Non fare così, piccola! Te lo chiedo per favore, smettila! Tu stai male, devi cercare di toglierti questo peso dalle spalle, anche per poco!"
"Io non posso farlo! Adesso devo vedere la mamma, devo vedere la mamma!"
Mi staccai da Juan salutandolo con un sorriso spento e corsi verso la stanza di mia madre.
"Come sta?" chiesi inginocchiandomi accanto al letto.
"Non si è ancora svegliata ma per fortuna è stabile" rispose Giorgio. "Stai tranquilla! Oh saanto cielo, come sei pallida! Devono essere stati dei giorni durissimi per te, vero? Mi dispiace tanto!"
"No, no! Tu devi restare qui con la mamma o se non ce la fai devi riposarti, ma in ogni caso a questa storia penserò io!"
"Francesca, io vorrei vedere anche Gabriele, ma non voglio lasciare sola Sara!"
All'improvviso sentimmo un mugolio e ci voltammo entrambi verso la mia mamma.
Lei spalancò gli occhi e ci guardò.
"Mamma! Mamma, come ti senti?"
La mia voce tremava nel momento in cui glielo chiesi.
"Tesoro mio! Tesoro... vai da tuo fratello! Vai da lui, parla con lui! È andato in quella sorta di limbo con il tuo bigliettino in mano, questo significa che continuerà a vivere!"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora