Capitolo 92: Un segreto pericoloso

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Francesca's Pov
"Sorellina, chi era quella signora?" chiese Amelia.
"Quale signora, tesoro?" chiesi.
"Quella che mi guardava e a un certo punto è scoppiata in lacrime" rispose mia sorella. "Quella che era in braccio a zio Rocco."
"Beh amore mio, è una storia molto lunga." le spiegai non entrando nei particolari.
"Ah, va bene."
Dopo un po' vidi uscire mia madre.
"Ah, sei qui Francy!" disse.
"Cosa devi dirmi, mamma?" le chiesi.
"No, nulla, ti cercavo perché ho perso il mio anello di fidanzamento e volevo chiederti di aiutarmi a cercarlo."
"Sì, d'accordo" acconsentii. "Qual è l'ultimo posto in cui sei andata?"
"Oh, adesso ricordo, giù in cantina" rispose lei. "Vado giù a riprenderlo."
"No, no, stai tranquilla, vado io" dissi. "E... ehm... hai visto qualcosa di strano?"
"In effetti c'era una coperta giù in cantina" rispose lei. "Tu ne sai qualcosa?"
Non sapevo cosa rispondere. Sarebbe stata la prima bugia che dicevo a mia madre.
"Beh, sì, cioè no, ehm... vado prendere il tuo anello!"
"A-aspetta un attimo, Francesca..." disse mia madre.
Prima di potermi voltare per risponderle ero già diretta verso casa, più precisamente verso le scale della cucina. Era lì che si trovava la cantina di casa.
Iniziai a scendere le scale per recuperare la fedina di mia madre quando un suono di passi mi fece trasalire e immobilizzare. I passi si avvicinavano sempre di più e una voce mi diede la sicurezza che non ero da sola.
"Come sta la figlia più dolce della Terra?"
"S-Santiago!" balbettai terrorizzata da quello che quell'uomo avrebbe potuto o voluto farmi.
"No Francesca, così no! Devi chiamarmi papà!"
"C-cosa vuoi da me? Perché sei qui? Perché hai portato qui quella donna("
Stava per tirarmi uno schiaffo, ma io gli afferrai il polso e lo strinsi con una forza che non sapevo di avere.
"Non azzardarti a toccarmi! Tu mi hai concepita, ma non sei un padre perché sei solo capace di odiare!"
"Cosa credi ragazzina, di potermi fermare?" chiese lui beffardo. "Mi dispiace deluderti, ma non sarà così!"
Si liberò dalla mia presa e mi mostrò l'anello di fidanzamento della  mamma.
"Lo vedi questo? Guardalo bene perché dubito che tu possa vederlo ancora!"
Mi spinse al muro e mi circondò il busto con le braccia per impedirmi qualsiasi movimento. Sentii il suo volto avvicinarsi al mio, molto, forse troppo. Ricordai quello che era accaduto quasi un anno prima con Tommaso e prima che lui potesse toccarmi gli tirai un calcio per farlo cadere. Lui assunse un'espressione incredula e restò lì sdraiato per qualche attimo. Alla fine, però, si rialzò e iniziò a guardarmi male.
"Vedo che non sei come quella povera sprovveduta di tua madre!" disse.
"Non ti azzardare a nominare la mamma!"
"Perché, altrimenti cosa fai?" chiese.
Subito dopo mi afferrò per il collo e iniziò a stringere la presa. Io, dal canto mio, iniziai a vedere sfocato, ma di colpo sentii una voce.
"Lasciala!" gridò qualcuno colpendo Santiago in pieno viso e facendolo cadere a terra. Questa fu l'ultima cosa che vidi prima di perdere conoscenza.
Aprendo gli occhi vidi Gabriele che mi aveva appoggiata ad una parete. Lo guardai interrogativa e lui mi sorrise.
"Quello che posso dirti è che lui non voleva baciarti, voleva costringerti a dirgli come avessi scoperto che la signorina Nadia è viva! Ora devi stare tranquilla, per un po' non ti darà più fastidio!"
"Ga-Gabriele... cos'hai fatto?" chiesi terribilmente preoccupata.
"Io niente, ci ha pensato la polizia."
"La polizia? Ma per quanto tempo sono rimasta svenuta?" chiesi meravigliata.
"Un'oretta circa" mi rispose Gabriele.
"Oh santo cielo!" dissi alzandomi, ma quando lo feci avvertii un dolore terribilmente forte al collo. "Ahi! Mi fa molto male!" mugolai. Mi sentivo una bambina capricciosa.
"Sta tranquilla, è normale" disse Gabriele, "ma dobbiamo decidere sul da farsi con Rocco e Nadia. Questo segreto sta diventando molto pericoloso."
"Lei non vuole che la piccola lo sappia, dice che potrebbe avere un terribile shock" dissi preoccupata.
"Tu sei troppo buona, Francy" disse Gabriele, "stai rischiando la tua vita, lo capisci? Dobbiamo fare qualcosa!"
Su questo aveva ragione, ma non potevo preferire la mia vita a mia sorella. Avevo paura, è vero, ma non ero poi così codarda!
"Non posso! Mia sorella ha già sofferto abbastanza per le bugie di mio pa... di Santiago! Non potrei mai perdonarmelo! Lei ha rischiato molto e non posso metterla ancora in pericolo!"
"Soffrirà molto di più se non le diremo la verità! Hai visto quante volte nomina sua madre, quanto soffre per averla persa... se vogliamo dire così!"
In quel momento sentii che mi stava crollando il mondo addosso. Avevo una gran voglia di piangere, di gridare ai quattro venti la mia disperazione. Gabriele, notando il mio cambiamento di espressione, si avvicinò a me e mi strinse forte a sé per tranquillizzarmi.
"Ehi! Non devi fare così amore mio, ti prego! Io ci sarò sempre per te, qualunque cosa accada, ricordatelo!"
"Non ce la faccio più" dissi, "non ce la faccio più, te lo giuro! Questa storia sta diventando insopportabile."
"Sta tranquilla" mi disse Gabriele, "è difficile, non lo nego, ma vedrai che insieme risolveremo tutto, piccola!"
Continuai ad abbracciarlo singhiozzando e sussultando sul suo petto, (ormai avrò detto questa frase sì e no mille volte!)
"Non preoccuparti Francesca, vedrai che si risolverà tutto" disse Gabriele.
"Non è tanto facile per me custodire un segreto di questo genere" dissi con gli occhi gonfi e rossi di lacrime. "Sento che sto per esplodere, non posso dire una bugia del genere alla mia sorellina! Non posso continuare a mentire così!"
"Appunto per questo dobbiamo parlare subito con Nadia e con Rocco! Sai che non potrai continuare in questo modo in eterno!" disse Gabriele. "Sali, andiamo a parlare con loro per toglierci questo peso, okay? Sta tranquilla, non ti succederà niente! Non aver paura!"
Ancora una volta quel: "Non aver paura!", invece di irritarmi mi tranquillizzò e fu la frase che riuscì a convincermi che confrontarmi con zio Rocco e con Nadia era la cosa più giusta nonché l'unica possibilità per salvarmi >a quel tormento.
"Va bene, Gabriele" acconsentii, "forse sarà meglio per entrambi parlare con loro."
Gabriele mi prese la mano e mi portò fuori dalla cantina. Uscimmo in giardino e raggiungemmo la sua auto. Io salii sul sedile del passeggero e allacciai la cintura.
"Gabriele... tu non la metti?" chiesi.
"Non riesco a muovermi con la cintura di sicurezza" rispose lui.
"Ah, capisco" dissi sforzandomi di sembrare tranquilla anche se il ricordo dell'incidente rimbombava come un'eco nella mia testa. Avevo una tremenda paura di quello che poteva accaderci.
All'improvviso vidi un'auto sfrecciare nella nostra direzione.
"GABRIELE! GABRIELE, STAI ATTENTO ALL'AUTO!" gridai spaventata.
Gabriele guardò davanti a sé, poi virò bruscamente da una parte e schivò il guidatore dell'altra automobile. Si fermò giusto in tempo per evitare di investire una ragazza.
Se ne accorse e aprì la portiera.
"Scusami! Ti sei fatta male?" chiese.
"No, tranquillo, va tutto bene" rispose la ragazza.
Il problema è che aveva una caviglia molto gonfia.
"Hai bisogno di aiuto?" chiesi.
"Beh, ho una piccola distorsione alla caviglia credo" rispose la ragazza.
"Devi farti vedere quella gamba" dissi.
Scesi dalla macchina e feci appoggiare la ragazza alla mia spalla.
"Coraggio, sali, ti accompagnamo noi all'ospedale" disse Gabriele capendo al volo ciò che avevo intenzione di fare.
"Beh, grazie... ma..." disse la ragazza.
"Non fare complimenti" le dissi io.
L'aiutai a salire e le consigliai di stendere quella gamba.
"Come ti chiami?" chiese Gabriele.
"Mi chiamo Arianna" rispose lei. "E tu?"
"Io mi chiamo Gabriele e lei è Francesca, la mia ragazza" rispose lui.
"Ah, capisco" disse lei, "siete davvero carini insieme e siete stati molto gentili ad accompagnarmi."
Guardandola notai che somigliava molto ad una persona  che avevo già visto.
"Scusa Ari, non vorrei essere invadente" dissi, "ma per caso hai fratelli?"
"Beh sì, ho altri quattro fratelli" rispose lei. "Davide, Giada, Rebecca e Tommaso. Beh, Davide è l'unico che si possa veramente considerare un fratello, a dire il vero."
Non avevo mai visto quella ragazza. Sembrava così pura, così diversa dagli altri tre fratelli!
"Va tutto bene, Francesca?" mi chiese Arianna.
"Sì... è solo che io conosco i fratelli che hai nominato e... e non ti ho mai vista con loro" dissi. "Sai, non ho un bel ricordo di tre di questi fratelli, ma non ti ho mai vista insieme a loro."
"Sai, sono stata fuori per frequentare un'accademia musicale e sono tornata da pochi giorni" rispose lei.
"Siamo arrivati" disse Gabriele.
Scendemmo dall'auto e accompagnammo la nostra amica all'ospedale.
In quel momento incontrammo Rocco che la portò dentro.
Quando fu uscito gli feci segno di avv,cinarsi.
"Cosa c'è, Francesca?" mi chiese.
"Zio, credo che dovremmo parlare a mia sorella di... di quella storia!"
Lui annuì e disse: "Venite, andiamo a casa mia, dobbiamo mettere al corrente anche Nadia di questa decisione!"
Spazio Autrice
Allora cari lettori, "quei tre o quattro che hanno avuto la santa pazienza di seguirmi fino a qui", la trama s'infittisce sempre di più, vero?
Santiago continua inesorabile a dare preoccupazioni alla sua figlia maggiore, la madre di Amelia è ricomparsa ma per ora la piccola è all'oscuro di tutto...
Non dimentichiamo che Rocco prova una sensazione orribile al solo pensiero che quest'ultima abbia sofferto così tanto per mano di suo fratello. E per finire c'è la dolce Arianna che ha qualcosa a che fare con Tommaso anche se non si comporta per niente male con Francesca.
Non dimenticatevi di lei perché sarà un personaggio importantissimo!
Spero che qualcuno legga questa storia perché vorrei anche sponsorizzare alcune persone che per me contano molto, su Wattpad e nella vita.
PessimaBionda
AnnaHundSonohra
e
MoonLighteveryday
che mi hanno supportata moltissimo.
Detto questo non vi rompo più le scatole. A prestoooooo!

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora