Capitobo 15: Non ti lascerò mai sola!

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Francesca's Pov
Dopo aver fatto conoscenza ognuno tornò a casa sua e io e Gabriele fummo costretti ad attendere molto l'autobuus.
Quando questo arrivò ero stanchissima.
Io e Gabriele sedemmo l'uno accanto all'altra e io, cullata dai movimenti del bus, lasciai cadere la testa da un lato e mi addormentai sulla sua spalla.
Gabriele's Pov
Povera piccola, era stata una giornata piena di forti emozioni per lei! Era così tenera da farmi venir voglia di tracciare i contorni del suo viso con una carezza e lo feci stando attento a non svegliarla. Lei si accoccolò più vicina a me.
Come potevo dirle di no? Sembrava una bimba in cerca di affetto.
La presi sulle ginocchia e iniziai ad accarezzarle i capelli ricci e morbidi.
"Tranquilla piccola mia! Fai sogni d'oro" sussurrai al suo orecchio.
Una volta arrivati la sentii scuotersi e imbarazzatissima si alzò di scatto rischiando di cadere a faccia in giù.
"Va tutto bene, stai tranquilla" dissi.
"S-scusami" balbettò agitata. "Ah, che figura orribile ho fatto!"
"Eri bellissima anche prima" dissi, "e poi non se n'è accorto nessuno perché erano quasi tutti addormentati e perché tu sei un angioletto!"
"Gabriele..." disse con un filo di voce.
"Dimmi" la esortai prendendo la sua manina delicata e tremante.
"Grazie." disse con la voce che tremava come il suo corpo. "Grazie di tutto!"
In quel momento agii come sempre in modo istintivo e le baciai entrambe le guance rosse e bollenti per l'imbarazzo.
Scendemmo dal bus ed entrammo in casa.
Francesca's Pov
Andammo ognuno in camera sua e poco dopo mi arrivarono le foto e i video di quella sera. Li guardai e mi addormentai tranquilla, ma i miei sogni furono tutt'altro che ristoratori. C'era una stanza bianca e io e Gabriele eravamo lì, anche se non avevo idea del motivo che ci spinse a recarci in quel posto. Quando vidi di che luogo si trattava e chi erano le persone che cercavamo gridai: "Non è vero! Non può essere!"
"Francy calmati, ti prego!" Quando sentii la sua voce mi calmai sul serio.
"Mia madre! Tuo padre! C'è qualcosa che non va! Non so cosa sia successo!"
Lui mi baciò gentilmente la fronte e mi disse: "Non piangere piccola Francy!"
"Non lasciarmi! Ti prego non lasciarmi Gabriele! Per favore!" singhiezzai.
Sentii le sue mani fare delle morbide carezze sulla pelle del mio viso. Lui asciugò le mie lacrime e disse: "Tesoro io non ti lascerò mai sola! Promesso!"
Si sdraiò accanto a me e mi abbracciò.
"Ci sono io qui con te, Francesca! Non aver paura, va tutto bene piccola!"
Le sue parole mi confortarono moltissimo e durante il resto della notte tutto andò avanti tranquillamente.
Il giorno dopo, però mi sentivo strana e Gabriele se ne accorse subito.
Infatti chiese: "Che cos'hai piccola?"
"Non lo so, ho un brutto presentimento" risposi abbassando un po' la testa.
All'improvviso mi arrivò un messaggio.
Anzi, "ci" arrivò visto che nello stesso istante anche il cellulare di Gabriele vibrò.
Ognuno lesse il suo: "I vostri genitori sono vivi, ma purtroppo sono in uno stato di incoscienza molto grave!"
In quel momento sentii che mi girava la testa e che la mia faccia diventava fredda, poi crollai a terra.
Gabriele mi fu subito accanto e prese la mia mano. Tremavo come una foglia.
"Oh mio Dio! Francesca, che cos'hai?" chiese preoccupato.
"Mi sento male" riuscii a dire sottovoce.
Gabriele's Pov
Credo avesse avuto un calo di pressione o qualcosa del genere, a volte capita.
Le presi il polso con delicatezza, il battito nel suo cuore era rallentato. La feci appoggiare a me e le feci mettere le mani sotto l'acqua fredda. Appoggiai le labbra sulla sua fronte e mi accorsi che era stranamente fredda.
La feci mettere a letto e le portai un po' d'acqua fresca.
"Piccola, che cos'hai? Che ti succede?"
"Mia madre è la mia famiglia! Mio padre l'ha trattata male e l'ha lasciata prima che nascessi! Adesso che cosa faccio, Gabriele? Che cosa faccio? Ti prego, almeno tu resta! Ho bisogno di te!"
Mi prese un colpo nel sentirglielo dire e istintivamente le accarezzai il viso. Era così morbida e delicata da farti venire voglia di stringerla così per sempre. Iniziai a darle dei piccoli baci su tutto il viso pallido e freddo.
"Resterò con te" le sussurrai dolcemente all'orecchio. "Anch'io ho bisogno di te mia piccola Francesca!"
Mi faceva troppo male vederla piangere.
"Gabriele..." sussurrò con la voce strozzata dai singhiozzi e dallo sforzo.
"No, no, se stai male non parlare... non devi sforzarti... ti prego piccola mia!"
Lei non aveva neanche la forza di mettersi seduta, era così fragile da farmi temere di spezzarla stringendola.
"Non te ne andrai?" mi chiese agitata.
"No piccola!" le dissi. "Tranquilla!"
"Ho paura" disse lei tremando appena. "Ho paura per i nostri genitori io..."
"Non devi agitarti Francesca, ti prego!" dissi. "Sei ancora molto debole piccola! Non devi agitarti! Capito?"
"Sì... grazie" sussurrò lei.
"Non ringraziarmi! Io faccio tutto questo perché ti amo" le dissi.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora