Capitolo 91: Sorelle, cugine o cosa?

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Francesca's Pov
"Sorellina, stai bene?" mi chiese Amelia.
"Sì, tranquilla tesoro! Sai, neanch'io ho dormito bene e la foto della tua mamma mi ha scossa... è davvero bella!"
"Mi manca tanto" disse Amelia gettandosi tra le mie braccia e scoppiando in lacrime.
"Oh piccola mia, non so cosa dirti! So solo che non posso vederti piangere!" dissi stringendola a me. Mi si stringeva il cuore nel vederla ridotta in quello stato.
I singhiozzi di quella bambina mi spezzavano il cuore. Non potevo non dirle che la sua mamma era viva, ma dovevo prima esserne sicura.
"Non fare così, piccola! Pensa che ora ci siamo noi e che ti vogliamo bene!"
"Sì, ma io sono una bimba cattiva, altrimenti perché mi avrebbero portato via la mia mamma?"
In quel momento entrò Gabriele.
"Ehi, ehi, perché questa bella bambina è così triste?" le chiese avvicinandosi e prendendola sulle ginocchia.
"Io sono una bambina cattiva" ripeté lei.
"No amore, tu non sei una bimba cattiva!"
"Allora perché la mia mamma mi ha lasciata sola?"
"E chi ti ha detto che la tua mamma ti ha lasciata sola?"
"Dici di no?"
"Ovvio! La tua mamma è sempre accanto a te! Lei non ti lascerà mai sola! Contaci!"
"Allora dov'è?"
"Chissà, forse lei è un angioletto e ti sta proteggendo, ma di sicuro non ti ha abbandonata!"
"Ti voglio bene Gabriele!"
"Anch'io te ne voglio, tesoro!"
Le diede un tenero bacio sulla testa e la lasciò scendere dalle sue ginocchia.
"Vai a giocare, sorellina!" dissi vedendola correre verso la porta.
Quando la bimba fu uscita Gabriele si alzò e chiuse la porta.
"Ti vedo turbata! Che è successo, Francesca?" mi chiese prendendomi la mano e facendo scorrere il pollice sul dorso.
"Amelia aveva una foto della sua mamma e quando me l'ha fatta vedere mi sono sentita mancare! È uguale alla donna che ho incontrato ieri giù in cantina!"
"E cosa pensi di fare?" chiese Gabriele.
"Non lo so! La piccola crede che sua madre non sia sopravvissuta al parto e la madre è disperata! Se solo tu sapessi quello che ha passato quella povera donna! Le persone che l'hanno portata qui le hanno addirittura alzato le mani addosso... era piena di ferite, stava male..."
In quel momento mi mancò il respiro a causa del groppo che avevo in gola da troppo tempo. Stavolta fui io a scoppiare in lacrime. Il peso di quel segreto mi faceva davvero molto male. Non sarei mai riuscita a tenerlo a lungo dentro di me. Sentivo che presto sarei esplosa.
"Non fare così, Francesca, per favore! Io non ti lascerò da sola, te lo prometto! Tu sei un angelo e gli angeli non restano mai soli quando c'è un problema!"
"Gabriele, lei è viva e se quello che penso è vero è stato Santiago a ridurla così e a mettere strane idee nella testa di quella povera bambina!"
"Su, su, adesso calmati" disse Gabriele. "Non sei l'unica a conoscere questo segreto... io sono con te e sapremo dividerci questo grande peso!"
Mi diede dei piccoli baci sul collo, ma lo fece per tranquillizzarmi visto che i gesti d'affetto avevano un effetto calmante su di me. Ero molto tesa, ma dopo quel gesto iniziai a rilassarmi un po' alla volta.
"Stai meglio?"
Quella domanda mi riportò alla realtà.
"Sì, ora va meglio" risposi.
Lui mi sorrise.
Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta della mia stanza. Io mi affrettai ad aprirla e mi trovai di fronte zio Rocco.
"Zio!" esclamai felice di vederlo.
"Ehi, ciao Francesca! Come stai?" chiese lui abbracciandomi.
"Beh... sono un po' scossa perché ho una vita movimentata come le ragazze delle telenovelas!" scherzai.
"Vi va di uscire di qui?" chiese zio Rocco.
Io e Gabriele acconsentimmo e andammo al piano di sotto. Di colpo, però, udimmo delle grida disperate.
Mi vennero i brividi al pensiero di ciò che poteva accadere là sotto.
Corremmo in cantina e vedemmo Santiago legare la donna che io credevo la madre di mia sorella.
"Ma sei matto o cosa? Lasciala stare!"
Rocco's Pov
In quel momento persi il lume degli occhi, gettai a terra Santiago e lo costrinsi ad uscire.
"Si calmi, ora è tutto finito!"
Slegai i polsi della donna e la tranquillizzai.
Lei cercò di alzarsi, ma io la fermai.
"No, non deve agitarsi, lei sta male! Ora la portiamo fuori di qui!"
I ragazzi si avvicinarono e mi aiutarono a sollevarla per portarla al piano superiore.
"Portiamola in camera mia, è la più vicina" disse Francesca.
La portammo nella stanza e la mettemmo sul letto. D'istinto tesi il braccio e le sfiorai la fronte: stava letterallmente bruciando di febbre!
"Gabriele, prendi un secchio e riempilo d'acqua fredda! Francy, vai a prendere una pezza umida e portamela qui" dissi velocemente.
I ragazzi fecero ciò che avevo chiesto e io restai accanto alla poveretta.
"Lei è un eroe! Quel maledetto vuole farmi impazzire e ci sta riuscendo!"
"Stia tranquilla, nessuno vuole farle del male!"
"La mia bambina! Dov'è la mia bambina?"
Cercai di calmarla, stava delirando e la cosa non mi piaceva affatto.
"La mia piccola Amelia! La mia bambina! Che cosa le avrà fatto Santiago? Lui non mi parla, mi maltratta e basta! Niente di più e niente di meno."
Non so cosa mi avesse spinto a farlo, ma non potevo sentirle dire quelle cose perché mi vergognavo delle cattiverie di mio fratello, inoltre quella donna mi faceva sentire strano, quindi la baciai.
Lei iniziò a tremare e io decisi di trattarla in modo più confidenziale.
"Non voglio farti del male."
Cercai di abbracciarla senza premere troppo sulle sue ferite e la tranquillizzai.
"Ho paura quando un uomo mi bacia. Ho paura che mi faccia soffrire! Ho tanta paura di soffrire ancora!"
Mi si spezzava il cuore nel vederla piangere in quel modo.
"Scusami, io... io non volevo!"
"Non importa, è raro che un uomo chieda scusa dopo questo tipo di gesti. Neanche Santiago l'ha fatto. Dovevo capirlo subito!"
"No, non colpevolizzarti, lui non toglie mai la maschera. È fatto così."
"Come fai a saperlo?" chiese la donna che stringevo tra le mie braccia.
"Beh, io non sono come lui ma sono suo fratello e non capisco come abbia fatto a ridurre così più di una donna."
"Anche quella ragazza tanto gentile ha sofferto molto a causa di quell'uomo?"
"Mia nipote! È stata lei a trovarti, vero?"
"Sì, è stata lei! All'inizio avevo paura, ma lei mi ha curato le ferite e mi ha portato una coperta, perché avevo freddo."
"Come ti chiami?" chiesi cambiando discorso.
"Nadia" rispose la poveretta.
"Io invece mi chiamo Rocco."
Lei sorrise debolmente.
I ragazzi entrarono e io presi il secchio e lo straccio.
Bagnai l'oggetto e lo adagiai sulla fronte di Nadia.
"Zio, c'è un problema" disse Francesca. "Io non posso rinchiuderla di nuovo là sotto."
"Non saprei dove portarla" dissi.
"Per ora se vuole può stare qui con me, le prometto che non si scoprirà nulla se lei non vuole."
"La bambina! È qui, in casa con voi e potrebbe essere un duro colpo per lei vedermi e soprattutto in questo stato!"
"Allora la porterò a casa mia! Per ora nessuno sa nulla e deve continuare ad essere così..."
"Io vado a vedere dov'è mia sorella, voi potreste pensare alla... alla signorina nel caso in cui lei si sentisse in forze."
"Io me la sento di andare via."
Io e Gabriele andammo verso la mia auto e lui mi aiutò a farla sdraiare.
Proprio in quel momento, però, Nadia iniziò a guardare un punto preciso e disse: "La mia piccola Amelia!"
Seguii il suo sguardo e vidi Francesca che stringeva la sorellina tra le braccia e giocava con lei.
La figlia di Nadia era anche la sorella di Francesca! Per questo diceva: "La bambina vive qui!"
Spazio Autrice
Ciao a tutti quelli che leggeranno e non leggeranno questa storia! Beh, che ne dite di questa storia intricata? La madre di Amelia è viva e ha visto la figlia mentre giocava con Francesca.
E non dimentichiamo gli strani comportamenti di Rocco! Cosa c'è davvero tra lui e la misteriosa Nadia?
Beh, presto i nodi verranno al pettine, ma la storia è ancora molto molto lunga. Ci sono tante cose che devono accadere!
Beh, comunque ci vediamo la prossima volta!
Un abbraccio!
JesceSole2014Fra alias... Francy!

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora