Capitolo 6: A GoodBoy

405 29 2
                                    

Francesca's Pov
Mi svegliai durante la notte a causa di quell'emicrania del cavolo. Sentivo qualcuno che mi stringeva a sé ma per il dolore non riuscivo ad aprire gli occhi per guardarlo. Mi accorsi solo dopo di chi si trattava perché quando lui sentì che mi contorcevo come un'anguilla mi appoggiò una mano su una tempia per attenuare il mio dolore atroce.
"Grazie" gli dissi con un filo di voce.
"Sai che non posso vederti stare male."
Quelle uniche parole sussurrate al mio orecchio mi fecero provare qualcosa di meraviglioso, ma non sapevo cosa fosse.
"È molto bello quello che mi hai detto" dissi abbracciandolo più forte. "Nessuno mi ha mai detto una cosa così dolce."
"Fidati, non sono l'unico a pensarlo!"
Okay, io ho sempre sentito parlare dei BadBoys, ma qualcuno ha mai pensato di parlare dei... GoodBoys? Beh, lo farò io! Per me un GoodBoy si può descrivere solo con un nome: Gabriele!
Cavolo, lui era sempre dolcissimo con me nonostante ci conoscessimo da così poco e fossi entrata di colpo nella sua vita! Se fosse stato un altro come quel tizio che mi aveva aggredita il giorno prima mi avrebbe strozzata sul posto! Lui invece mi capiva, era un angelo, si occupava di me come un angelo custode e mi aveva presa sotto una sorta di ala protettiva. La verità è che ne ero felice, all'inizio avevo avuto un po' di paura, sono molto timida e mi è difficile rapportarmi con altre persone.
Non fraintendetemi, non sono un'asociale ma mi imbarazzo con una facilità incredibile. Basta un gesto fuori posto e divento un pomodoro con braccia e gambe.
Non è molto piacevole sul serio! Al contrario: a volte è un vero incubo.
"Ehi! Francy stai bene?" mi chiese di colpo Gabriele. Credo di avergli fatto diventare la mano violacea per quanto la tenevo stretta!
"S-scusami" dissi con un filo di voce.
Lui mi guardò con tenerezza come per dire: "Non dirlo nemmeno per scherzo!"
L'unico modo per togliermi quel maledetto dolore era una compressa che però io non sapevo inghiottire!
Provai ad infilare in bocca il medicinale ma un attimo dopo mi sentii soffocare e iniziai ad agitarmi.
"Tieni" disse lui per poi mettermi tra le mani una bottiglietta d'acqua.
Dovetti buttare giù molti sorsi prima di far scendere in fondo alla gola quella maledetta medicina.
Non avevo mai conosciuto nessuno come lui. Come faceva a capire sempre tutto?
"Posso farti una domanda?" gli chiesi.
"Anche due se vuoi!" mi rispose lui con il suo tono angelico e allegro al tempo stesso.
"Come fai a capire quando sto male?" gli chiesi cercando di non suonare troppo invadente anche se la domanda mi riguardava! Sono paranoica, lo so!
"Non ci vuole molto piccola! Tu sei dolce e trasparente, basta guardarti per capire se stai bene o meno" disse lui.
Okay, stavo per svenire, giuro che stavo per svenire! Una valanga di emozioni mi travolse subito dopo che lui ebbe terminato la sua risposta.
Provavo qualcosa di meraviglioso per lui ma temevo che non sarei mai andata oltre il legame fratello-sorella visto che ci eravamo molto vicini. Sapevo che se quello fosse stato amore sarebbe stato il classico AMORE IMPOSSIBILE!
Io credo che l'unica regola dell'amore sia che niente è impossibile, ma... c'è un ma.
Come tutte le regole anche questa ha la sua eccezione e forse, anche se spero di no, quell'eccezione sono proprio io!
Sarebbe una bella sfortuna!
"Ehi angioletto, perché quella faccia?"
"A-angioletto? Perché?" chiesi un po' stupita.
Accidenti, lui sapeva sempre come farmi emozionare fino all'inverosimile! Adesso se ne era uscito con l'angioletto! Come potevo controllarmi?
"Perché tu sei il mio angioletto" disse lui con la stessa dolcezza del miele.
"Ah, beh... g-grazie! Comunque non preoccuparti, va tutto bene, sul serio!"
"Va meglio la testa?" mi chiese accarezzandomi la guancia.
In quel momento ringraziai la febbre per aver portato un rossore continuo sulle mie guance, almeno non sarebbe stata una novità per lui!
"Sì, ma mi sento un po' debole" dissi.
"Tranquilla, è un effetto della febbre! Ehi, voglio farti una piccola sorpresa!"
"Una sorpresa? Per me?" ripetei.
"Sì, ma purtroppo non è nulla di tanto speciale." disse Gabriele con rammarico.
"Non ti preoccupare, ogni sorpresa ha il suo nonsocché di speciale" gli dissi.
Non lo feci per consolarlo ma perché lo pensavo davvero!
Se poi era lui a farmi una sorpresa era ancora più bello!
Aveva una benda avvolta intorno a un braccio, credo quella con cui si era coperto gli occhi. Stavolta la usò per me. Accettai volentieri, anche perché mi ritrovavo spesso a chiudere gli occhi per entrare nel vivo dei miei sogni da sveglia. Sentii che lui mi prendeva la mano e vi faceva scivolare qualcosa di liscio e perfetto.
"Ora ti tolgo la benda! Ti prego, non ti arrabbiare quando vedrai il regalo!"
"Non mi arrabbio per queste cose!" gli dissi ridendo per la voce supplichevole che riuscì non so come ad imitare. Forse dipendeva dal fatto che nelle imitazioni aveva un po' di esperienza!
Aprii gli occhi e vidi che al polso destro avevo un braccialetto di plastica blu, come quelli che ti danno nei villaggi vacanze, solo che su questo c'era scritto: "Per la mia Francesca!"
"È... è bellisimo!" balbettai. "Come hai fatto a fare questo?"
"Ne ho visti molti nella mia vita, sai? Ho imparato a farli e ho pensato di farne uno per la mia piccola Francy, ma l'ultima cosa che mi aspettavo era che potesse piacerti!"
"Scherzi? È un pensiero molto dolce!"
"Sai che sei la prima che si emoziona per queste cose? Sei tu il mio pensiero dolce, piccola!" disse abbracciandomi.
"C-che?" Io avevo un'espressione del tipo: "Qualcuno  Mi Dia Un Pizzico, Non Ci Posso Credere!" Lui mi guardava e rideva, ma non per prendermi in giro, rideva con tenerezza, come se non si aspettasse di vedermi reagire così per quella che secondo il suo gergo era: "LA SEMPLICISSIMA VERITÀ!"
"Perché ti sorprendi tanto? È così, tu sei un pensiero dolce, una ragazza dolce, sei un dolce angelo, hai capito?"

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora