Capitolo 20: Ore d'inferno...

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Gabriele's Pov
Non potevo credere che una cosa simile potesse accadere davvero! Se la mia piccolina non si fosse ripresa in tempo sarebbe finita sotto i ferri! Perché il destino voleva che lei soffrisse così?
Maledizione, che diavolo aveva fatto di male? Lei che era così piccola e dolce non meritava di soffrire in quel modo.
"Possiamo vederla?" chiesi esitante.
"Purtroppo per ora non sarà possibile" rispose il dottore.
Sentii una fitta al cuore in quel momento.
Non dovevo lasciarla da sola!
Tutta la notte passò tra lacrime, abbracci e tentativi reciproci di conforto. Il mattino seguente, poi, giusto per gettare benzina sul fuoco, Tommaso venne in ospedale e chiese: "Come sta la bambina?"
Diana lo guardò come se volesse ucciderlo e disse: ""Bambina" ci chiami tua sorella o una tua amichetta, ma di sicuro non mia cugina, mi hai sentita?"
"Ehi ehi ehi bellezza, che carattere!"
"Ripetilo ancora e ti faccio ricoverare qui a forza di pugni!" gli gridò lei.
"Lascialo perdere, è solo un idiota che per quanto mi riguarda può andarsene!"
"Non ti facevo così codardo Gabriele!"
"E io non ti facevo così imbecille!" mi limitai a rispondergli, anche se in realtà sapevo che _'idiozia e la cattiveria erano le sue più care amiche.
Diana gli tirò uno schiaffo in pieno viso.
"Prova a ripetere quello che hai detto! Su, coraggio! Cosa stai aspettando?"
"Diana cerca di calmarti" dissi mettendo una mano sul suo braccio prima che lo colpisse per la seconda volta. "Quest'idiota non merita nemmeno di essere ascoltato per quello che ha fatto passare a Francesca e per quello che ci sta dicendo!"
"Dovrei prenderti a pugni, Gabriele!"
Mi feci avanti e lo guardai fisso.
"Dai, fallo pure, tanto non potresti mai farmi più male di così! Mi hai già preso a pugni prendendotela con Francy che, tra parentesi, non c'entrava niente!"
Tommaso si girò e se ne andò senza proferire parola.
"Scusami" disse Diana, "ma proprio non riuscivo a trattenermi! E poi... che intendi con: "Non c'entrava niente"?"
"Beh, vedi, Tommaso è edtrato in un giro un po' particolare e voleva coinvolgere anche me, ma non riuscendoci ha agito in un modo che gli permettesse di mostrarsi un bravo ragazzo e far passare me per un mostro!"
"E adesso come vanno le cose?"
"Sono riuscito a trovare le prove per farmi scagionare, ma nulla gli impedirà di fare di nuovo lo stesso giochetto!"
"Ma tu come fai a sopportare Tommaso?"
"Punto dolente: io non lo sopporto, ma non voglio ulteriori seccature, tutto qui" risposi sforzandomi di sembrare tranquillo quando in realtà non lo ero.
Diana's Pov
Si capiva subito che stava soffrendo ma con una forza di cui non sapevo spiegarmi l'origine affrontava le cose.
La stessa cosa accadde durante quelle maledette e stramaledette quarantott'ore che non riuscirò mai a dimenticare. I dottori continuavano a dirci sempre le solite quattro parole: "La situazione sta degenerando!" Odiavo quella frase!
All'improvviso mi accorsi del fatto che Laura piangeva e corsi da lei per confortarla.
"Francy ce la farà, io ne sono sicura!"
Riuscii a dire solo questo e come se fosse stata un'illusione sentii una mano che mi si appoggiava sulla spalla, piccola e delicata come quella di mia cugina!
Quei due giorni furono infernali. Tutti noi eravamo diventati pallidi e stremati a forza di stare così a guardare il soffitto neanche fosse una stella, una bellissima stella! La nostra vera stella, però, era in un letto d'ospedale e rischiava di spegnersi da un momento all'altro... in più noi non facevamo nulla per evitare che accadesse, perché sentivamo di non poter fare nulla!
"Dobbiamo entrare in quella stanza" dissi all'improvviso riuscendo a stupirmi anche delle mie stesse parole.
"Ma non possiamo!" disse Caterina.
"È vero, ma stavolta faremo un'eccezione! Io sono sicura che lei potrà svegliarsi in tempo, ma dobbiamo fare in fretta, mancano pochi minuti!" dissi alzandomi da quella sedia.
"Ha ragione" disse Gabriele raggiungendomi e vidi i suoi occhi brillare di speranza. Una volta raggiunta quella stanza Denise ebbe l'idea che salvò i nostri cuori e quello della mia piccola.
"Proviamo a cantarle qualcosa!" disse.
"Tu dici che funzionerà?" chiesi.
"Io ne sono sicura, ma facciamo piano e sbrighiamoci, manca poco! Forse è meglio che inizi tu Gabry e noi ti verremo dietro!"
Gabriele's Pov
Non avevo mai cantato per lei e questa sensazione mi era nuova, ma volevo dedicarle qualcosa che riguardasse un avvenimento che ti cambia la vita perché quel piccolo angelo pallido e immobile era la mia vita e aveva cambiato tutto rendendomi felice, quindi scelsi: "A te" di Jovanotti, ma decisi di non partire proprio dall'inizio.
Gabriele: "A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e hai fatto molto di più."
Tutti: "A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore.
A te che io ti ho visto piangere nella mia mano
fragile che potevo ucciderti stringendoti un po'.
Ma poi ti ho visto con la forza di un aeroplano
prendere in mano la tua vita e trascinarla in salvo.
A te che sei
semplicemente sei
sostanza dei sogni miei
sostanza dei giorni miei..."
A quel punto mi fermai, non riuscivo più ad andare avanti e pensando alla Bella Addormentata mi avvicinai alla mia piccola e la baciai con delicatezza.
In quel momento sentii un movimento leggero e quelle labbra gelide iniziarono a scaldarsi. Il mio cuore batteva a precipizio finché non la vidi aprire gli occhi e lei disse: "Grazie!"
Francesca's Pov
Avevo ascoltato ogni singola parola che mi veniva cantata dai ragazzi e non potevo credere di essere tutto questo per loro, ma volevo raggiungerli, volevo tornare e sentivo che era il momento di farlo. Sperai che anche mia madre e Giorgio uscissero presto dal coma.
Mi avevano aiutata davvero tantissimo e non li avrei mai ringraziati a sufficienza.
Mi gettai in acqua e raggiunsi a nuoto una piccola porta con su scritta la lettera F, l'iniziale del mio nome. Mi gettai contro quella porta e la aprii.
In quell'istante sentii le labbra di Gabriele che si posavano sulle mie e quel semplice gesto mi fece aprire gli occhi.
La prima cosa che gli dissi fu: "Grazie."

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora