Capitolo 22: Il tocco degli angeli

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Francesca's Pov
Alla fine crollammo tutti a causa della stanchezza e nella stanza regnò per qualche minuto un silenzio che metteva un po' d'ansia, specie se non lo sopportavi già per conto tuo.
Io mi addormentai, ma più che dormire il mio stato era il classico stare "con un occhio aperto" a causa dell'emicrania e di quei tremendi brividi di freddo.
"Francy, qualcosa non va?" chiese sottovoce Gabriele avvicinandosi a me.
"Mi scoppia la testa" sussurrai.
"Tranquilla, ti passerà presto" disse lui inginocchiandosi accanto a me e prendendo la mia testa tra le mani. Mi fece una sorta di massaggio sulla fronte che batteva e mi faceva male e scompigliò piacevolmente i miei capelli.
"Ti senti un po' meglio tesoro?" chiese sussurrandomi all'orecchio la domanda.
Perché quando mi chiamava così mi sentivo quasi in grado di toccare il cielo, magari con tutt'e due le mani anzicché con un solo dito? Cos'era quella sensazione che mi scatenava quella parola così dolce ed innocente?
"V-va meglio" balbettai con timidezza.
"Povera piccola! Mi dispiace tanto per tutto quello che stai passando adesso."
Dove lo trovo un altro ragazzo così dolce? Lui era unico. Non so cosa lo spingesse a proteggermi così ma lo faceva. Mi chiedevo anche perché avesse scelto quella canzone per farmi riprendere. Perché proprio quella? Mi feci coraggio e glielo chiesi.
"Posso farti una domanda?" chiesi.
"Sì che puoi farlo!" rispose Gabriele.
"Come mai hai scelto di cantarmi: "A te" per aiutarmi a stare meglio?" chiesi.
"Perché tu per me sei tutto questo! Tu sei il mio amore, la persona che io voglio proteggere sempre e comunque perché sei fragile, ma al contempo forte e coraggiosa e ti fai amare da tutti."
Credo che non avrei più dimenticato quelle parole, era così bello sentirmele dire, soprattutto da quell'angelo!
"Sei una ragazza meravigliosa Francy!"
Perché adesso mi stava dicendo questo?
"Perché me lo dici?" chiesi sorpresa.
"Perché è così" rispose lui sorridendo.
Non sapevo cosa pensare. Era un angelo e niente avrebbe potuto cambiarlo. Poi era da dire anche il fatto che lui continuava a tenermi la testa e sfiorarla con dolcezza per non farmi sentire troppo la presenza del dolore che purtroppo per me era quasi costante.
Sperai che il tempo si fermasse lì, in quel momento, ma purtroppo non era possibile. Pensavo a tante cose, ad esempio il fatto che il nostro rapporto sarebbe stato considerato scorretto secondo i canoni della società, ma cosa c'è di sbagliato nell'amore? Beh, nulla perché quando si fa del male, cosa sbagliata, non è amore, è ossessione e non è affatto un'ossessione dolce, è una cosa orribile! Almeno io la vedo così.
"Se vuoi siediti, non credo sia piacevole stare lì in ginocchio tutta la notte" dissi.
"Non preoccuparti, io sto bene anche così!" mi disse Gabriele con dolcezza.
"Sei sicuro?" chiesi un po' agitata.
"Più che sicuro mia piccola Francesca" rispose Gabriele con un dolce sorriso.
D'accordo, io avevo almeno mezzo miliardo di soprannomi, ma lui era stato capace di indovinare tutti quelli che mi piacevano. O forse ero io che li consideravo tutti incredibilmente dolci?
Mi addormentai per bene in quella posizione con lui che mi accarezzava la testa come ogni angelo che si rispetti.
Gabriele's Pov
Quanto era dolce la mia Francy! Sapeva farti scoppiare il cuore con una semplice parola, ma anche il suo cuore scoppiava facilmente per una semplice parola ed era davvero una cosa stupenda.
"Dormi piccola! Sei stata immobile per molto tempo, ma sei stata male e adesso devi stare tranquilla" le sussurrai.
Aveva gli occhi più dolci al mondo, che fossero aperti o chiusi! Avrei voluto mangiarla di baci in quel momento, ma mi trattenni e continuai ad accarezzare la sua testolina per non farle sentire dolore. Doveva essere un incubo per lei! Chissà cosa si prova a non poter interagire con gli altri per tanto tempo? Credo fosse difficile soprattutto per lei che teneva tanto ai suoi amici e alla sua famiglia. Mi chiedevo come fosse possibile essere cattivi con lei e come suo padre avesse potuto abbandonare lei e la sua mamma. Come si poteêa essere tanto malvaagi?
Mi accorsi del fatto che qualcuno mi aveva raggiunto, mi voltai e vidi Caterina.
"È successo qualcosa a Francesca?" chiese.
"Più o meno" risposi, "era agitata e le faceva male la testa."
"Quindi tu le stai... diciamo alleviando il dolore, giusto?" chiese Caterina.
"Sì, qualcosa del genere!" risposi. "Mi dispiace tanto vederla stare male!"
"Ti capisco Gabry" mi disse Caterina.
"Non capisco come qualcuno possa abbandonare una creatura così delicata!"
"A cosa ti riferisci Gabry?" chiese Caterina.
"È una lunga storia e se vorrà sarà lei a raccontartela" risposi sempre a bassa voce per evitare di spaventare la mia piccolina o gli altri ragazzi.
Caterina sembrò capire ciò che provavo.
"Hai ragione" disse con un sorriso.
Mi avvicinai di più alla mia piccola e la baciai con delicatezza, dopodiché mi addormentai senza lasciarle la testa.
Il giorno dopo fui addirittura il primo a svegliarsi e notai che Francesca era scoperta e stava tremando a causa dei brividi della febbre. Le feci appoggiare la testa sul cuscino e la coprii tenendo una mano sulla sua fronte che era ancora leggermente calda.
Uno alla volta si svegliarono tutti e si avvicinarono al letto della mia Francy.
"Ehi Gabry! Per caso sai come sta?" mi chiese Diana.
"Credo che abbia ancora un po' di febbre, ma non so se ci sia dell'altro."
"Sai come ha passato la notte?" chiese.
"Non proprio benissimo Diana. Si è svegliata a causa del mal di testa" dissi sempre a bassa voce.
Era stata una notte difficile per lei e non mi sembrava giusto svegliarla.
Lei però si svegliò da sola, ma il suo viso era molto rilassato e tranquillo.
"Buongiorno" disse con un filo di voce.
"Buongiorno piccola mia!" dissi sottovoce.
"C-che ore sono?" chiese con voce tremante.
"Le sette meno dieci principessa! Sei così mattiniera anche con questa febbre, vero?" le chiesi con un sorriso.
Proprio in quel momento entrò un dottore che disse di doverle iniettare una medicina.
Stavano per portarla via quando io fermai l'uomo che portava la barella e chiesi: "Potrei accompagnarla?"
"Sì." rispose quell'uomo e io lo aiutai a trasportare quella barella.
Entrammo in infermeria e Francesca fu fatta sdraiare su di un lettino.
Un'infermiera tirò fuori un ago e le chiese: "Hai paura?"
Francesca's Pov
Quella domanda mi giunse inattesa. Non avevo mai temuto questo genere di cose.
Il problema è che in quel periodo tutto mi metteva paura, quindi risposi: "Non lo so."
Gabriele mi prese la mano e disse: "Se senti dolore stringimi la mano, okay?"
"D'accordo" risposi.
La donna al mio fianco mi scoprì il braccio e iniziò il suo lavoro. Quando l'ago toccò la mia pelle provai un piccolo brivido e Gabriele mi strinse la mano e mi sussurrò: "Tranquilla!" Io mi calmai subito sentendo quella voce e quando sentii il leggero pizzico strinsi appena la mano del mio angelo e non sentii un dolore poi così eccessivo.
Il mio angelo mi faceva stare bene con il suo tocco, la sua voce, insomma tutto quello che faceva mi aiutava!

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora