Capitolo 24: Sorpresa!

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Francesca's Pov
"Ehi, ma dove mi porti?" gli chiesi.
"Ah ah ah piccola, non te lo dico! È una sorpresa! Fidati, ti piacerà!" rispose lui con il suo sorriso angelico.
"Questo lo so, solo non capisco dove mi stai portando!" dissi ridendo.
"Ecco, siamo arrivati! Ora tu siediti qui e stai sempre attenta, quando potrai aprire gli occhi ti sentirai battere tre volte sulla spalla! Capito Francy?"
"Tutto chiaro" risposi mettendomi seduta.
Gabriele mi lasciò la mano e si allontanò. Ero un po' nervosa, non sapevo cosa mi aspettasse, ma sentivo che mi sarebbe piaciuto come mi aveva detto lui.
All'improvviso mi sentii battere tre volte una mano sulla spalla.
Aprii gli occhi e vidi Gabriele con una chitarra tra le mani... come in uno sketch che aveva interpretato! Cosa voleva fare?
Sentii il suono dell'effetto fumo, poi vidi una sorta di bosco. Gabriele sparì dietro un paravento e sentii il suono della sua chitarra e la sua meravigliosa voce unirsi in una musica altrettanto meravigliosa che rappresentava: "Favola" dei Modà.
"Ora vi racconto una storia che
farete fatica a credere
perché parla di una principessa e di un cavaliere che
in sella al suo cavallo bianco entrò nel bosco
alla ricerca di un sentimento che tutti chiamavano: "Amore."
Prese un sentiero che portava
a una cascata dove l'aria
era pura come il cuore di quella fanciulla che cantava
e se ne stava coi conigli
e i pappagalli verdi e gialli
come i petali di quei fiori che portava tra i capelli...
Il cavaliere scese dal suo cavallo bianco
e piano piano le si avvicinò.
La guardò per un secondo, poi le sorrise.
E poi pian piano iniziò a dirle queste dolci parole:
"Vorrei essere il raggio di Sole che
ogni giorno ti viene a svegliare per
farti respirare e farti vivere di me.
Vorrei essere la prima stella che
ogni sera vedi brillare perché
così i tuoi occhi sanno che ti guardo e che sono sempre con te.
Vorrei essere lo specchio che ti parla
e che a ogni tua domanda
ti risponda che al mondo tu sei sempre la più bella!"
La principessa lo guardò senza dire parole
e si lasciò cadere fra le sue braccia.
Il cavaliere la portò con sé sul suo cavallo bianco
e seguendo il vento le cantava intanto questa dolce canzone:
"Vorrei essere il raggio di Sole che
ogni giorno ti viene a svegliare per
farti respirare e farti vivere di me.
Vorrei essere la prima stella che
ogni sera vedi brillare perché
così i tuoi occhi sanno che ti guardo e che son sempre con te.
Vorrei essere lo specchio che ti parla
e che a ogni tua domanda ti risponda che al mondo tu sei sempre la più bella!"
VORREI ESSERE IL RAGGIO DI SOLE CHE
OGNI GIORNO TI VIENE A SVEGLIARE PER
FARTI RESPIRARE E FARTI VIVERE DI ME.
VORREI ESSERE LA PRIMA STELLA CHE
OGNI SERA VEDI BRILLARE PERCHÉ
COSÌ I TUOI OCCHI SANNO CHE TI GUARDO E CHE SONO SEMPRE CON TE.
VORREI ESSERE LO SPECCHIO CHE TI PARLA
E CHE A OGNI TUA DOMANDA TI RISPONDA CHE AL MONDO TU SEI SEMPRE LA PIÙ BELLA!"
Durante la canzone c'era stato una specie di musical durante il quale la storia veniva rappresentata e quando la principessa e il cavaliere si scoprirono il volto vidi che erano Laura e Andrea.
Volevo saltare in piedi ed abbracciare tutti dal primo all'ultimo, ma di colpo apparvero Juan, Denise e Luigi con uno striscione sul quale c'era scritto: "Bentornata a casa piccola Francesca!"
Piccola Francesca! Suonava così bene!
"È... è bellissimo! Grazie!" eissi cercando di trovare l'ossigeno sufficiente a pronunciare quella frase.
Percepii una presenza al mio fianco, mi voltai e vidi Gabriele. Lui mi diede un bacio per parte sulle guance e mi prese entrambe le mani.
"Ti è piaciuta la sorpresa Francesca?"
"È stata bellissima! Non mi sarei mai aspettata niente di simile, sul serio!"
"Ma che dolce che sei, piccola! Adesso vieni, ci sono ancora tante altre cose che devi vedere, mia principessa!"
"C-cosa?" balbettai sicura di aver capito male.
Ecco perché aveva scelto quella canzone! Lui mi considerava come quella ragazza come io consideravo lui un cavaliere e non c'era bisogno del condizionale, lui per me era già tutto quello che diceva quella canzone, tutto!
"Ci sono altre sorprese, mia piccola principessa!" ripeté Gabriele sorridendo.
Mi condusse dagli altri e fui avvolta da una gran quantità di abbracci. Quello per me era un giorno molto più che speciale. Era tutto così magico!
"Ehi gioia, ti abbiamo fatto un regalo" disse Diana.
"Un... un altro regalo?" balbettai. "Davvero?"
"Vieni!" disse Caterina. "Spero che ti piaccia!"
Strinsi forte la mano di Gabriele per riuscire a reggermi in piedi e tornammo nel giardino di casa. C'era un oggetto coperto da un enorme telo.
"Vedi se riesci a capire cos'è senza guardarlo" disse Luigi.
Mi avvicinai all'oggetto e iniziai a toccarlo. All'improvviso saltai su gridando: "È una bicicletta!"
"Esatto!" dissero tutti in coro.
Gabriele tolse il telo e disse: "Vuoi provarla?"
"D'accordo! Spero solo di non fare la mia figuraccia per inaugurarla!" dissi.
"Tranquilla, andrà tutto bene!" mi tranquillizzò Juan. "Sali, coraggio!"
Salii sulla bici e iniziai a pedalare.
La verità è che non avevo mai imparato a condurre una bici, ma mi sarebbe tanto piaciuto farlo, quindi decisi di provare. Gabriele si accorse del fatto che ero tesa, quindi mi fece fermare.
"Se non sai ancora come muoverti non preoccuparti, tu pedala, ti tengo io!"
"Gli hanno messo tanto miele nel cuore!" pensai. "È così dolce!"
"Grazie." dissi con un filo di voce. "E scusate se non ve l'ho detto subito!"
"Tranquilla, va tutto bene." mi rassicurò Denise. "L'importante è che non sia successo nulla!"
Gabriele afferrò la bici e io iniziai a pedalare a velocità sostenuta, non volevo che lui dovesse corrermi dietro.
"Vuoi che provi a lasciarti?" chiese ad un tratto.
"D'accordo, ma non starmi troppo lontano, ti prego" gli dissi.
Lui lasciò andare la bicicletta e io continuai a pedalare andando sempre ad una velocità sostenuta. Percorsi un lungo tratto, poi decisi di fermarmi, ma frenai bruscamente e stavo per cadere.
Sentii due braccia forti prendermi appena in tempo e il rumore della bici che si rovesciava da un lato.
"Oh, mi dispiace!" dissi.
"Non preoccuparti, va tutto bene" disse Gabriele con voce calma. "Solo stai attenta a come freni!"
"Grazie" dissi.
Era la parola che gli dicevo più spesso.
"Figurati! È un piacere tenerti in braccio, non devi ringraziarmi tesoro!"
Tornammo indietro e ci fu una piccola festa che facemmo più che altro per conoscerci meglio e quando andai a letto i miei pensieri erano fissi su quella canzone, soprattutto sul ritornello. Era così bello pensare che Gabriele avesse deciso di dedicarla proprio a me!

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora