Capitolo 57: Sola?

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Francesca's Pov
Era il giorno della partenza degli Angeli delle Risate.
"Mi raccomando Francesca, stai attenta a quel braccio!" mi disse Juan.
"Stai tranquillo" dissi con un sorriso.
"Riguardati, mi raccomando!" disse Luigi.
"Te lo prometto!" lo rassicurai.
"E non prenderti troppe preoccupazioni" aggiunse Denise.
Tutti noi della comitiva eravamo lì e stavamo salutando i nostri cinque angeli.
Gabriele si avvicinò a me e mi baciò le labbra con moltissima dolcezza.
"A presto, mia piccola Francesca!" mi disse. "Ti prometto che non saremo mai lontani con il cuore! Te lo prometto!"
Vedendo arrivare il taxi io scoppiai in lacrime e fui avvolta in un abbraccio.
Tutti mi strinsero forte e mi sentii meglio. Non mi sentiêo sola, avevo molti amici... ma una delle persone che mi preoccupava era la mia amica Valeria perché le era stato fatto del male.
Infatti il giorno dopo chiamai Nicolas in disparte prima di entrare a scuola.
"Nico! Ehi! Mi serve un velo, un passamontagna" dissi.
"E che ci vuoi fare?" mi chiese lui.
"Voglio spaventare quelle imbecilli!" risposi in un sussurro.
"Ah, capisco! Vieni, te lo infilo nella cartella!" disse Nico.
Mi mise il passamontagna in cartella e corremmo verso la scuola, ma da separati.
Durante la ricreazione restai più a lungo in classe e infilai il passamontagna, dopodiché corsi fuori nel sentire le grida dalla mia amica. Giada e le sue squallide amichette la tenevano ferma.
"Lasciate subito la ragazza" gridai.
"E perché dovremmo?" chiese Giada.
Io l'afferrai per le caviglie e la gettai a terra.
"Per questo, bambina viziata" risposi.
Poi mi rivolsi alle altre: "E se non volete finire anche voi nel fango vi consiglio di lasciarla in pace! Andate via! Sparite!"
"E chi ti ha detto che lo faremo cara?"
"Ascoltami bene ragazzina, toccala con un dito e ti riempio di fango! Non ti piacerà! E adesso sparisci, è chiaro?"
Valeria's Pov
Io ero terrorizzata da quelle streghe, ma quella ragazza con il volto coperto non mi spaventava poi così tanto. Carlotta stava per gettarsi su di me che tremavo come una foglia, ma di colpo la sconosciuta la bloccò per le caviglie e la trascinò nel terreno. I vestiti e i capelli della ragazza si coprirono di fango.
"E adesso alzati! Alzati, ho detto!" le ordinò.
Carlotta non aveva neanche un graffio, ma era sporca di fango fino alle ossa e non voleva restare sdraiata lì un secondo in più. I segni che le streghe mi avevano lasciato prima che arrivasse la sconosciuta mi bruciavano da matti.
"Vi serve un altro esempio?" chiese.
"No, no! Ma perché a te importa tanto di quella stupida?" chiese Cassandra.
"Questo non deve importarti, è chiaro?"
Poi indicò le altre che, insieme a Cassandra, si erano "salvate".
"Adesso fatemi il favore di andarvene!" disse.
Le streghe andarono via rodendosi dalla rabbia.
"Come stai?" mi chiese con dolcezza la ragazza, aiutandomi ad alzalmi.
"Perchhé l'hai fatto? Chi sei?" chiesi un po' spaventata.
"Tranquilla, non voglio farti del male" rispose lei. "Prima dimmi come stai e dopo io ti dirò chi sono, d'accordo?"
"Sto abbastanza bene!" risposi. "Ma ora togliti quella cosa dalla faccia!"
Lei si strappò quel passamontagna dalla faccia e quando la vidi restai di sasso.
"Che c'è, Valeria? Non mi riconosci?"
"Francesca, ma perchï l'hai fatto?" le chiesi. "Perché mi hai protetta?"
"Non sopporto che una gallina si arroghi il diritto di fare del male alle persone che amo! Tu sei mia amica e io non voglio che ti facciano stare male!"
"È un gesto molto nobile da parte tua!" dissi. "Non avrei mai creduto che qualcuno potesse fare questo per me!"
"Ehi! Ti ho detto che ti voglio bene e tu non sei sola, okay? Non sei sola!"
Mi abbracciò fortissimo coprendosi di fango, proprio come me, ma sembrava che non le importasse minimamente dello stato in cui si sarebbe ridotta.
"Ma ti sei ricoperta di fango!" dissi.
"Non importa!" disse lei con sicurezza.
"Ehi ragazze! Ho fatto una cosa fuori programma" disse Nicolas. "Ho mostrato alla direttrice quello che ti hanno fatto piccola." E mi indicò.
"E come hai fatto, scusa?" chiesi sorpresa.
"Ho ripreso pochi secondi le streghe e poi la nostra furbetta che le ha messe a posto!" disse Nicolas. "Brava Francy! Sei stata l'unica a fare qualcosa, da mascherata, però l'hai fatto..."
Infatti poco dopo tutti uscirono in cortile e Giada e le sue amiche furono esposte su una specie di palco, esposte agli sguardi di tutta la scolaresca. Le vidi arrossire dalla vergogna.
"No, basta!" disse Francesca. "Non è necessario che restino ancora là sopra!"
"Perché cerchi di proteggerci?" chiese Cassandra.
"Perché io non sono vendicativa! Non ho alcuna intenzione di ridicolizzarvi!"
"Ma davvero? E questo da quando?" chiese Carlotta.
"Da sempre! Voi vi siete rese ridicole da sole ma io non voglio peggiorare la situazione! Per favore, signora direttrice, le faccia scendere da lì!"
La donna si avvicinò e mi guardò interrogativa.
"Tu sei d'accordo?" chiese.
"Sì" risposi, "hanno già ricevuto quello che meritavano!"
Le ragazze ebbero il permesso di scendere dal palco e una di loro, stranamente, venne verso di noi. Cassandra!
"Scusa Vale" disse timidamente tendendo la mano verso di me.
Presi la sua mano e la strinsi forte.
"Tranquilla, tutto bene" risposi.
In effetti lei era stata l'unica ad esitare nel farmi soffrire, anche se non sapevo spiegarmi il motivo.
"Perdonami Francesca" disse prendendo la sua mano.
"Ehi calmati, va tutto bene" disse lei.
"Ragazze, io non ho mai avuto un'amica" disse Cassandra scoppiando in lacrime.
"Come?" Né io né Francesca potevamo credere che l'avesse detto davvero e soprattutto che soffrisse in quel modo.
"Io non ho amici! Io sono sola!" gridò Cassandra. "E non sapete quanto faccia male essere circondata da tante persone e sentirsi... così sola!"
"Sì che lo sappiamo! Io lo provo da una vita! È orribile!" dissi d'istinto.

Innamorata del mio fratello del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora