Capitolo 454

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B: non volevo sentire le tue pare sul cibo e poi vorrei mangiare leggero,per evitare di non digerire,vista la giornata che mi aspetta.

E: Simo....

Il suo solito tono di rimprovero,insieme alla sua occhiata storta,mi fa scoppiare a ridere.

E: a proposito...hai già idee su come proverai a rubarmi la scena?

Mi allunga i miei vestiti,così inizio a vestirmi.

B: quello credo sia impossibile,ma immagino che dovró affidarmi a lui.

E: sono d'accordo,ma segui anche il tuo gusto.

B: certo,ma l'esperto é lui: voglio solo essere perfetto.

E: ricordati che peró deve essere il nostro matrimonio... - mi sorride,mentre raccoglie i suoi vestiti di ieri mettendoli insieme alle lenzuola - e poi io adoro il tuo stile.

B: grazie.

Mi alzo andandole a dare un bacio sulla guancia,per poi andare verso la finestra.

B: ti spiace se apro tutto qui?

Le indico la finestra aperta solo nella parte alta e lei mi dice di aprire senza problemi.

E: sono curiosa di vedere Irama peró.

B: anche io,terribilmente.

E: forse oggi vi fermerete anche in un negozio di piume.

Scoppiamo a ridere come due scemi,immaginando come reagirebbe,se Enzo gli dicesse che non avrebbe potuto mettersele.

B: spero gli dica di no,allora.

E: perché?

B: almeno non sta sulle palle solo a me.

Non faccio in tempo a parlare,che Emma mi riprende subito.

E: Simo!

Alzo le mani,cercando di correggermi immediatamente.

B: sulle scatole!

E: alle tre giusto?

B: sì,ma alle due Irama mi aspetta giù.

E: quando sei là mi fai delle foto?

B: solo se me le farai anche tu quando andrai a provarti l'abito.

E: non puoi vedere il mio vestito,lo sai.

B: allora nemmeno tu.

E: no ma dai!

B: mi dispiace,ma non se ne parla.

E: sei noioso quando fai così.

B: ti amo anche io.

Le do un bacio sulla guancia,riuscendo a far andar via il muso che aveva messo e facendo apparire un bel sorriso.

E: tanto lo riusciró a sapere,se non da te,da Irama.

B: fai pure: ora che me lo hai detto,mi ricorderó di avvertirlo.

E: ehy,non puoi usare i miei trucchi contro di me!

B: sorry love! - le faccio una smorfia - Ció che é tuo,diventa mio e viceversa.

E: dal 13 febbraio.

B: da quando mi hai detto sì.

E: vinceró io questa volta.

B: vedremo.

La vedo prendere un cuscino,con l'intento di tirarmelo,ma per fortuna sentiamo bussare alla porta,così mi precipito ad aprire. Prendo il pranzo e prima di andare il cameriere,mi ferma.

X: dobbiamo dire di rifare la stanza?

B: sì grazie.

X: allora passeranno oggi alle quattro.

B: grazie mille.

Chiudo la porta portando il vassoio sul letto.

E: di solito passano alla mattina alle dieci o verso le due.

B: avranno cambiato i turni.

Emma mi raggiunge e accendendo la TV iniziamo a mangiare. Durante il nostro pranzo,parliamo delle lezioni che avrebbe dovuto fare e di come avrebbe dovuto affrontare i brani e poi parliamo di quelle che avrei dovuto fare io e di come mi sto trovando con i brani nuovi. Rimaniamo a parlare,anche dopo aver mangiato e verso l'una e mezza,Emma mi chiede di andare nella mia stanza. Prende il suo zaino,io il mio cellulare e saliamo. Naturalmente né Einar né Irama sono qui e la stanza é già stata sistemata.

B: ora mi dici che dobbiamo fare qui?

Emma va subito dritta verso l'armadio,iniziando a cercare,ripetendo le stesse mosse di quando poco prima cercava nel suo,con la differenza che il mio é più ordinato.

B: sicura di non avere una malattia o un feticismo per gli armadi?
E: non dire stupidate! Vedo di renderti più simpatico agli occhi di Enzo.

B: e come pensi di fare questo miracolo?

E: come dite voi....if you can't fight them,join them.

B: e dovrei vestirmi come un inglese?

E: no,ti vestirai,come si vestirebbe Simone Baldasseroni.

B: io mi vestirei così.

Indico la tuta che ho addosso,nel momento in cui si volta verso di me per poi tornare a guardare nell'armadio.

E: no...tu ti vestirai come un Simone Baldasseroni che vuole fare colpo.

B: io non mi vesto per fare colpo,mi metto sempre quello che mi piace di più.

E: non é proprio così.

La sento sorridere per poi tirare fuori un jeans e una camicia bianca,che stranamente attirano subito la mia attenzione,anche se non so bene il perché.

E: ti ricordano qualcosa?

Emma mi guarda sorridente,andando a stendere i vestiti sul letto.

B: qualcosa...

E: li hai messi quella sera in cui abbiamo fatto l'amore per la prima volta a casa tua.

B: per la cena,é vero!

Mi porto una mano sulla testa,pensando a quanto idiota sono: sentivo che erano familiari,ma non mi ricordavo.

B: scusa,non mi sono ricordato,peró aspetta. - osservo bene i vestiti - Non mi ero messo qualcos'altro?

E: sì,la giacca azzurra.

B: ah ecco,allora vedi che qualcosa mi ricordo.

E: peró non l'ho trovata.

B: devo averla lasciata a casa.

E: beh meglio! Sarai perfetto anche così. Dai cambiati!

Faccio come mi dice e nel giro di un paio di minuti sono di nuovo vestito,così vado a guardarmi allo specchio.

B: non male dai.

E: non male? Ma se sei bellissimo!

B: beh grazie!

E: aspetta!

Emma mi viene davanti,iniziando a sbottonarmi la camicia.

B: oh guarda che tra poco devo andare eh!

E: ma sei scemo! - mi da una pacca su petto - Ti apro solo i primi,così é più il tuo stile e anche se ti vedrà elegante,non penserà che tu abbia picchiato la testa.

Si sposta,facendomi guardare di nuovo allo specchio.

E: meglio,eh?

B: decisamente più da me.

E: appunto.

B: mi sistemo i capelli e arrivo.

E: ok. - mi da un bacio sulla guancia - Ti aspetto di là.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora