Capitolo 490

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Gli occhi di Simone si bloccano nei miei,così gli accenno un sorriso e lui spostandosi più vicino,mi accarezza la guancia per poi baciarmi. É uno dei baci più lenti che mi abbia mai dato,sembra quasi che sia a rallentatore e poi si appoggia con la fronte alla mia.

B: di quello non devi mai dubitare.

E: li chiamerò.

B: l'importante é che tu lo faccia per te stessa: non devi dimostrare nulla a nessuno.

E: lo so.

B: allora sappi che io ti sosterrò e saró felice di averli in prima fila al nostro matrimonio.

Mi da un bacio,ma all'improvviso sentiamo bussare.

E: aspetti qualcuno?

B: no. - si alza andando verso la porta - Tu?

Scuoto la testa alzando le spalle e Simone apre la porta: é un cameriere,con un vassoio in mano. Simone gli dice che non abbiamo ordinato nulla,ma da quanto gli dice il cameriere,qualcuno ha lasciato detto di portarla alla sua stanza. Lo ringrazia e viene verso di me.

B: forse Lauren ha voluto mandarti il pranzo.

Si siede di fianco a me,mettendomi il vassoio sulle gambe e sollevando la cloche. Nasconde una bellissima zuppa di verdure,dall'aspetto davvero invitante.

E: non é Lauren.

B: come fai a saperlo?

E: non mi manderebbe mai una zuppa,nemmeno se fossi ammalata.

B: in effetti é più il tipo da hamburger e patatine. Ma allora...

Lo interrompo subito perché piegato,proprio sotto al piatto c'é un bigliettino ripiegato.

E: guarda!

Sollevo di poco il piatto e prendo il biglietto e mentre lo apro,Simone chiude la minestra,spostando il vassoio sul comodino e venendo a sedersi proprio spalla a spalla con me,probabilmente per leggerlo con me.

"Spero che questo pranzo ti riscaldi e che tu ti senta subito meglio. Orion. P.S. Spero che tu mi abbia perdonato per l'ultima volta."

Simone mi tira via il foglietto di mano strappandolo e andandolo a buttare nel cestino. Non serve che dica nulla: capisco subito che é arrabbiatissimo.

E: amore calmati.

B: calmarmi? Sono calmo.

Prova ad usare un tono molto tranquillo,ma non ci riesce perché leggo subito il suo nervosismo.

E: Simo...

B: ora - si schiarisce la voce - mi perdoni se ti lascio qui da sola due minuti?

Questa volta sembra davvero calmo e mi da addirittura l'impressione che ci sia passato sopra.

E: certo. Dove vai?

B: vado ad appenderlo al muro una seconda volta,sperando capisca.

E: no.

B: tranquilla,arrivo subito: faró molto velocemente.

E: amore per favore,non sono nelle condizioni di correrti dietro.

B: ma non serve. - si avvicina dandomi un bacio veloce - Dammi due minuti.

Continua a rimanere in piedi,facendo avanti e indietro.

E: Simo lo sai che fa apposta per provocarti!

B: beh allora devo fargli i complimenti,perché ci riesce benissimo.

E: fermati un secondo,che mi fai venire la nausea.

La mia frase sembra finalmente calmarlo e subito torna a sedersi di fronte a me.

B: scusami,ma ha la capacità di farmi imbestialire.

E: lo so,ma pensa positivo. - mi guarda leggermente confuso - Io quella zuppa nemmeno la voglio.

Finalmente riesco a fargli tornare il sorriso e gli accarezzo il collo,proprio dove la sua vena diventa più visibile quando si arrabbia.

B: io peró non riesco a rimanere calmo: mi da fastidio. Ti sembrano cose da scrivere? Spero che ti riscaldi? Gli piacerebbe!

E: dai. - gli sorrido - In questo momento starà ridendo pensando di essere riuscito a farti innervosire.

B: con tutte quelle che ci sono,proprio con te doveva entrare in fissa? Avrà sentito che eri qui da me quando sono sceso e ho parlato con gli altri.

E: non devi nemmeno farci caso Simo. Io lo ignoro completamente.

B: seguirò il tuo esempio anche se prima o poi dovrai dirmi come fai a calmarmi sempre.

E: it's a secret!

Gli faccio l'occhiolino e lui mi da un bacio,per poi indicarmi con lo sguardo il vassoio.

B: se non ti va quella,posso andare giù a prenderti qualcos' altro.

E: non ho molta fame.

B: peró qualcosa dovresti mangiarla.

E: a me non va nulla...

B: nemmeno un té caldo?

Scuoto la testa,iniziando a togliermi le coperte da sopra le gambe.

B: mó che fai?

E: devo andare davvero in bagno adesso.

Si mette a ridere,dandomi una mano ad alzarmi.

B: ce la fai?

E: sì,tranquillo.

Gli do un bacio sulla guancia e a piccoli passi vado verso il bagno. Non so che crollo di stress ho avuto,ma sembro davvero una moribonda: ci metto tre ore solo ad abbassarmi i pantaloni,per non parlare di rialzarmi e tirarli di nuovo sù. Prima di uscire ne approfitto anche per darmi una sistemata,visto il mio stato pietoso. Esco dopo circa dieci minuti e trovo Simone seduto sul letto con la schiena contro la testiera,intento a guardare la TV e mangiare dal vassoio di Orion.

B: eccoti! Pensavo ti fossi sentita male,stavo per venire a controllare.

E: mi sono solo resa più presentabile.

Mi guarda mettendosi a ridere,ma con un'espressione molto dolce.

B: non era necessario: hai la capacità di essere bella sempre,anche con la febbre e senza forze.

E: grazie. - mi avvicino - Ma che stai facendo?

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora