Biondo ed Emma - Ricordati di... 3

Capitolo 407

Scoppio a ridere,sentendola sbuffare.

S: mi hai chiamato la sera prima che partiste.

B: l'altro ieri.

S: appunto: oggi,ieri e l'altro ieri. Se non chiamavo io,mi chiamavi direttamente a Pasqua.

B: perché non hai chiamato Emma,scusa?

S: non volevo disturbarla.

B: e decidi di disturbare me?

S: ti strapperei quella linguaccia se potessi.

Mentre mi parla con il suo solito tono infastidito,la porta si apre e vedo rientrare Emma.

E: eccomi.

Vedendomi al telefono,mi chiede scusa con la mano,ma io le faccio segno di raggiungermi.

B: Sà,aspetta che c'é Emma.

Emma si sfionda sul letto sedendosi di fianco a me.

B: metto il viva voce.

Non faccio in tempo a staccare il telefono dall'orecchio e premere il tasto,che sento già Sara parlare.

E: aspetta un secondo Sara.

Mentre Emma si sforza per trattenere la sua risata,io scoppio a ridere,perché Sara rimane in silenzio per qualche secondo.

B: dai vai Sà.

E: ciao!

S: ciao Emma!

B: Sara sembri una maniaca.

S: che scemo! Solo che morivo dalla voglia di sentirla.

E: tranquilla! - mi da una piccola gomitata - Se non fa le solite battuttine non é contento.

S: meno male che ci sei tu Emma! Non potresti diventare anche mia sorella,oltre che mia cognata.

Emma mi guarda confusa,immagino perché non capisca il significato dell'ultima parola di Sara.

B: smettila Sà.

S: smettila tu.

E: dai ragazzi,basta.

La risata di Emma riempie la stanza,contagiando sia me che Sara.

B: vado in bagno un attimo,così potete sparlare di me.

S: ecco,allora rimanici un bel po'.

Emma mi sorride,ed entro in bagno sentendo la voce di mia sorella chiederle come sta,poi non sento più nulla. Esco dopo qualche minuto ed Emma ha il telefono all'orecchio,motivo per cui non sentivo nulla se non il leggero tono di voce di Emma.

E: aspetta.

Appena mi vede,rimette subito il viva voce.

S: ...nato quello scemo.

Sono le uniche parole che riesco a sentire,mentre torno sul letto da Emma,ma sono più che sufficienti da farmi capire.

B: sempre gentile eh?

S: ho imparato da te.

E: comunque va bene.

S: perfetto. Buona serata allora. 

Guardo confuso Emma,non capendo a cosa si stia riferendo con quel "va bene".

E: buona serata Sara.

S: anche a te Simo.

B: grazie,ti voglio bene stupida.

S: purtroppo é reciproco.

La sento sorridere e dopo aver chiuso la chiamata,Emma mi passa il telefono.