Capitolo 542

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Subito dopo la torta,arriva il momento dei balli e ad introdurci é proprio Enzo.

EM: ad aprire le danze saranno Simone ed Emma,i nostri novelli sposi.

Tutti sorridono per il modo buffo con cui ci ha appena presentati,nemmeno fossimo del reali,e subito Simone mi tende la mano,invitandomi a ballare. Mi alzo e in pochi secondi raggiungiamo il centro del salone,attorno il quale sono stai posizionati tutti i tavoli. Ci avviciniamo,iniziando a muovere i primi passi con la musica che ci fa da sottofondo.

B: credi che adesso riusciró a tenerti vicina - mi sorride - senza che qualcuno voglia rubarti ogni cinque minuti?

E: no,ma é bello anche solo crederci.

Gli sorrido,dandogli un leggero bacio sulle labbra,mentre sento le sue mani,stringermi sempre di più.

B: sai,tra tutta la confusione,non sono riuscito a dirti una cosa.

E: cosa?

B: per la prima volta nella mia vita,sono completamente felice.

Non avrebbe potuto dirmi parole migliori: so che prima non era infelice,ma sapere che finalmente non aveva brutti pensieri o magari anche preoccupazioni sul mio rapporto con la mia famiglia,mi da davvero sollievo. 

E: lo sono anche io,se lo sei tu amore.

Mi accarezza la guancia,dandomi poi un bacio mentre notiamo gli sguardi di tutti intenti a seguire i nostri movimenti.

E: credi ci sentano parlare?

B: perché dovrebbero,con questa musica poi. Perché,ti darebbe fastidio?

E: no....ma preferisco che ció che ci diciamo,rimanga tra noi.

B: sei strana a volte,lasciatelo dire.

Mi accenna una smorfia divertita,ma poi sentiamo Enzo invitare anche gli altri a raggiungerci per il ballo.

B: ora con tutto questo casino,non ci sentirebbero nemmeno se urlassimo.

E: meglio così.

B: allora posso approfittarne per farti un complimento?

E: Simo é tutta la sera che mi dici che sono bellissima e giuro che se sento ancora quella parola,ammazzo qualcuno.

Simone si mette a ridere e anche io trovo la cosa divertente,ma effettivamente mi sono sentita dire quella parola talmente tante volte,che mi é venuta la nausea,anche se chiaramente da lui l'avrei accettata altre mille volte.

B: a parte quello,che ormai dovrai rassegnarti a sentirtelo dire per tutta la vita,volevo dirti un'altra cosa.

E: allora direi che posso ascoltarti.

Simone mi stringe ancora di più a lui,facendo scivolare la mano che sulla mia schiena leggermente più in basso e avvicinandosi al mio orecchio.

B: sei davvero sexy!

Mi viene spontaneo scoppiare a ridere,perché avrei dovuto immaginare quale fosse il "complimento" di cui parlava.

E: nemmeno tu sei tanto male.

B: dici?

E: dico.

La sua mano,scende ancora un po' di più,ma subito gliela riprendo,riportandola sulla mia schiena.

E: ci sono i miei genitori Simo.

B: ma se stanno ballando là in fondo.

Con lo sguardo me li indica,mettendosi a ridere.

E: ti stupiresti di quanto mio padre riesca a vedere anche da quella distanza.

B: beh capisco tutto,ma ora siamo addirittura sposati...dovrà immaginare.

E: appunto immaginare.

B: comunque é bello vederti parlare così di lui.

E: mi sento davvero meglio da quando abbiamo parlato e sinceramente non avrei potuto passare questa giornata senza di loro.

Mi da un bacio sulla tempia,stringendomi a lui e senza più dire una parola,continuiamo a fare qualche passo. Non che fossimo dei veri ballerini,ma per muoverci a destra e sinistra non ci voleva molto. A rallegrare le danze,ci pensano i professionisti,i professori di ballo e naturalmente i ballerini. Chiudo gli occhi,facendomi trasportare dalla musica e coccolare dalle braccia di Simone,ma dopo poco sento un'altra mano sulla mia schiena. Mi volto e noto con piacere che é proprio mio padre.

C: pensi di potermela lasciare un paio di minuti?

Mio padre mette una mano sulla spalla a Simone,sorridendogli.

B: certamente! Solo un paio peró.

Mi fa l'occhiolino,dandomi un bacio sulla guancia.

C: beh,dovrai aspettare un po' allora,perché credo ci sarà la fila.

B: aspetteró.

Accennandoci un sorriso,ci lascia andando dagli altri e io inizio a ballare con lui.

C: é andato tutto perfettamente hai visto?

E: non avrei dovuto nemmeno dubitarne: io e Simone eravamo destinati a stare insieme.

Lo avevo sempre pensato,ma il fatto che il 13 di febbraio,non ci fosse stata nemmeno una nuvola,era un ulteriore segno del destino,soprattutto perché era stato nuvoloso tutto il mese. Mi sarei accontentata che non piovesse,ma avevamo addirittura avuto una bellissima giornata di sole.

C: sono fiero di te Emma,davvero. La mamma ha ragione quando dice che ti abbiamo lasciata che eri una ragazza ed ora sei una donna.

E: beh non mi definirei ancora così,devo crescere molto ancora.

C: lo so,ma in pochi mesi sei davvero maturata tanto tesoro.

E: sono sempre stata più matura rispetto alla mia età.

Mio padre annuisce,guardandomi con un leggero sorriso che peró,conoscendolo nasconde qualche preoccupazione.

C: non sei mai stata lontano da noi e la prima volta che lo hai fatto,ti sono capitate tante cose e la maggior parte le hai dovute affrontare da sola.

E: non ero da sola: avevo Simone,Lauren e i miei amici.

La mia risposta sembra dargli sollievo,ma capisco che si senta in colpa per essere stato lui uno dei miei problemi,se non il più grande.

C: mi dispiace per tutto tesoro.

E: ora non ci pensiamo,godiamoci solo questo momento.

Senza che prendesse lui l'iniziativa,mi vado a mettere appoggiata contro il petto per far sì che mi abbracci. Anche se ci mette qualche istante,mi accoglie subito tra le sue braccia,appoggiando il mento sulla mia testa.

E: ti voglio bene papà.

C: anche io piccola,tanto.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora