Capitolo 464

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Queste parole,mi fanno diventare gli occhi lucidi,perché anche io provo lo stesso: avevo avuto lezioni con tutti i professori,ma lei era stata l'unica a capirmi. Aveva visto dietro il mio essere ai loro occhi "fredda",ma alla fine al mio essere soltanto titubante nel esternare i miei sentimenti.

P: puó essere considerata sbagliata come cosa,perché io sono un'insegnante e tu una allieva,ma non mi interessa. Non posso controllare quello che sento.

La vedo molto seria,anche fin troppo e questo mi spaventa.

P: quindi vorrei farti un paio di domande.

Con lo sguardo é come se mi chiedesse il permesso di poter iniziare e con un cenno del capo,le do la conferma.

P: pensi che sia una idea giusta? - non mi da il tempo di rispondere,che si corregge subito - Non se la trovi buona,ma se per te é giusta.

E: dipende.

P: da cosa?

E: puó non essere giusta se penso a dei dettagli tecnici,tipo la nostra età e il fatto che stiamo insieme da due mesi in pratica,ma é giusta se penso che la base del matrimonio é l'amore.

La sua espressione seria,non accenna a cambiare nemmeno in un piccolo dettaglio.

P: se seguo il tuo ragionamento riguardo all'amore però,posso dire che se davvero c'é questo grande sentimento,che credo ci sia - me lo chiarisce molto bene,in modo che io non creda che lei pensi il contrario - perché non aspettare?

E: nemmeno io,se me lo avessero chiesto anche solo tre settimane fa,mi sarei mai aspettata di essere in questa situazione,ma ci sono e sono felice di esserci.

P: saró sincera con te Emma,non credo che sia una decisione giusta. Sarà bella,ma non giusta.

E: ma...lei aveva detto che avrebbe capito ogni mia decisione e il fatto che se l'avessi presa,significava che ero pronta.

P: lo so e lo credo ancora,ma.... - sembra quasi volersi scusare per il fatto che per la prima volta mi sta andando contro - Emma qui parliamo di un matrimonio. Implica delle grandi responsabilità,non solo l'amore.

E: lo so e siamo entrambi pronti a prendercele.

P: lo hai detto tu che state insieme da due mesi,senza contare il fatto che siete stati divisi per quanto? Tre settimane?

E: questo non significa nulla: ci sono persone che stanno insieme degli anni,ma non arrivano nemmeno ad amarsi un terzo di quanto ci amiamo noi.

Come tutte le volte che non mi sento capita,mi metto sulla difensiva,ma se fino a poco tempo fa avrei solamente abbassato lo sguardo,ora reagisco facendo valere le mie motivazioni. Paola lo capisce subito e cerca di farsi capire meglio.

P: Emma io non sto mettendo in dubbio i vostri sentimenti,non mi permetterei mai,ma se questo amore é vero,perché questa fretta?

E: Simone me lo ha chiesto e in quel momento senza nemmeno conoscere il suo consiglio,ho fatto quello che volevo davvero fare: dirgli di sì.

P: e ti capisco,ma ti sei fermata un momento a pensare al fatto che il matrimonio implichi l'impegnarsi in un progetto comune e nel voler formare una famiglia?

E: certo,ma in futuro io la mia famiglia la voglio con Simone.

Sento che lei non é per nulla convinta di questa scelta,e forse infondo me lo sarei dovuta aspettare: é come se lei fosse sempre stata la voce della mia coscienza ed é normale che ora mi voglia mettere in guardia.

P: e se questa tua voglia di una stabilità affettiva,fosse dovuta al fatto che la tua famiglia non é più un tuo punto di riferimento?

E: la mia famiglia non c'entra nulla con questo.

P: sarebbe normale se c'entrasse: tu e Simone potete contare solo uno sull'altro e quindi tra di voi si é creata una sorta di interdipendenza.

La guardo confusa per la parola complicata che ha usato,di cui ho però capito il significato,ma soprattutto mi stupisco che le abbia dette davvero.

E: ho deciso di sposare Simone perché lo amo e perché voglio passare la mia vita con lui.

P: Emma,sei sicura che la tua famiglia non ha nulla a che fare con questo?

E: ho scelto me stessa,ho scelto di regalarmi un po' di felicità questo lo ammetto. Dopo essere stata male per anni,anni in cui pensavo di avere un problema,anni in cui pensavo di non essere abbastanza,ho trovato Simone.

Rimane lì,immobile e seduta sulla scrivania,sapendo di aver toccato dei nervi molto scoperti e consapevole che si sarebbe dovuta aspettare una mia reazione.

E: é vero che stiamo insieme da poco,ma nel bene e nel male lui mi ha aiutato a capire chi sono: se non fosse per lui,io non avrei mai scoperto nulla. Mi ha mentito e questo ci ha allontanati,ma.... - inizio a sentire i miei occhi riempirsi di lacrime - lui mi ha fatta sentire felice,come non lo sono mai stata e quel tipo di felicità la trovi una volta nella vita e quando ce l'hai,non puoi fartela scappare.

P: Emma...

Prova a dirmi qualcosa,ma ormai sono un fiume in piena.

E: ho scelto che anche io mi merito di essere felice e Simone é la mia felicità. Quindi anche se le persone non saranno d'accordo,noi ci sposeremo perché solo io posso sapere cosa vuol dire condividere la vita con lui e dimostreremo che con l'amore si puó fare qualunque cosa.

Butto fuori tutto d'un fiato: avevo bisogno di dirlo e di sfogarmi. Ripiombo sullo sgabello,da cui mi ero alzata a causa dell'agitazione e appendendomi con le mani all'asta del microfono,scoppio a piangere. Un pianto liberatorio: non avevo più la voglia di giustificarmi per aver preso una decisione del genere. Non passano nemmeno dieci secondi,che sento due braccia circondarmi e tenermi stretta. Non la respingo,perché infondo so che le sue parole sono state dettate dal fatto che sia molto preoccupata per me.

P: stai tranquilla Emma.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora