Capitolo 507

1.2K 62 9
                                    

Tiro fuori il cellulare dalla tasca dei miei pantaloni,lo sblocco e vado nella rubrica cercando "Conrad Muscat".

E: che fai?

B: se vuoi il numero di tuo padre,ce l'ho io.

E: é vero: non mi ricordavo.

Le passo il mio cellulare,ma pur tenendolo in mano,non si decide a fare una mossa: rimane con il dito sopra allo schermo.

B: cosa c'è piccola?

E: chiamalo tu.

B: io?

E: Simo per favore.

B: ma cosa potrei dirgli? Non lo sento da quel giorno.

L'avevo visto l'ultima volta quel giorno per riaccompagnarlo all'aereoporto,mentre la mia mente era ancora in quella strada,dove Emma mi aveva appena detto di uscire dalla sua vita. Ho pensato più volte di chiamarlo,ma non l'ho mai fatto. Non so il perché,forse per rispetto di Emma e credo che sia stato lo stesso motivo per cui non mi ha mai chiamato nemmeno lui.

E: lo so,ma io non saprei come iniziare la conversazione.

B: non so....mi sento a disagio all'idea di sentirlo,dopo tanto.

E: amore ti prego. Non riesco a farlo senza di te.

Si avvolge attorno al mio braccio,guardandomi ancora molto preoccupata,così decido di mettere da parte la mia ansia e le faccio segno di chiamare. Preme mettendo subito il vivavoce e suo padre risponde al primo squillo.

C: Simone?

Rimango per un secondo in silenzio,incapace di articolare una frase,ma Emma si stringe al mio braccio,invitandomi con lo sguardo a rispondere.

B: sì Conrad,sono io.

C: sono contento di sentirti: é passato un po' di tempo. Come stai?

B: bene tu?

C: tutto bene grazie,ma hai sentito ancora Emma?

Mi volto verso di lei,ma non sembra ancora pronta a parlare: aver sentito la voce di suo padre dopo tanto tempo,l'ha colpita molto.

B: beh...

Non mi fa finire di parlare,che inizia subito a scusarsi con me.

B: Conrad,non devi scusarti per nulla.

C: invece sì. Emma si é arrabbiata con te,quando l'unico che doveva avere delle colpe ero io. Ti ho dato un peso troppo grosso da portare.

B: non devi preoccuparti,lo dico sul serio.

C: come mai mi hai chiamato,hai bisogno di qualcosa?

B: ti ho chiamato per Emma.

C: Emma? - la sua voce si fa spaventata - Le é successo qualcosa?

Lo tranquillizzo subito,per evitare che inizi a pensare a chissà quale cosa.

B: Conrad tranquillo,io ed Emma siamo tornati insieme.

C: davvero?

B: sì,siamo tornati insieme e stiamo benissimo. Emma sta benissimo.

C: oh Godness! Menomale! Sono stato cosi in pensiero per lei!

Mi giro verso Emma sorridendole e facendole capire quanto il padre l'avesse pensata per tutti quei giorni e quando abbia sbagliato a credere che i suoi genitori l'avessero esclusa dalla loro vita. Loro volevano solo rispettare la sua volontà di avere del tempo.

C: come sta?

B: Conrad senti...perché non glielo chiedi tu stesso.

C: she's there?

Non rispondo,ma guardo Emma,invitandola a dire qualcosa e diciamo che non spreca parole.

E: hi.

Appena sente la voce della figlia,Conrad sembra svegliarsi facendo uscire una voce molto squillante.

C: Emzy! O mio Dio! Come stai amore? Non ti sentiamo da tanto,io e la mamma eravamo davvero preoccupati.

Emma sembra a disagio nel sentirsi fare tutte quelle domande,così la tengo stretta tra le mie braccia,dandole coraggio.

B: Conrad... - cerco di non essere sgarbato,trovando una scusa - potresti fare una domanda alla volta,perché non sentiamo bene.

C: certo scusa,come stai Emzy?

E: bene,tu?

C: ora sto sicuramente molto meglio! Piccola mia mi sei mancata così tanto!

So che Emma vorrebbe rispondere che anche a lei é mancato tanto,ma ora non lo direbbe mai: infatti la vedo ancora fredda verso di lui.

E: io...io volevo solo dirti una cosa.

B: noi - la guardo per darle coraggio - dobbiamo dirti una cosa.

C: ditemi tutto.

Sentirlo così disposto a sentirla,mi fa stringere il cuore: pur di sentirla,la ascolterebbe dire persino l'alfabeto.

E: io e Simone abbiamo deciso di sposarci.

C: Emma are you joking?

E: no perché? 

Al tono molto scettico di Conrad,Emma risponde subito mettendosi sulla difensiva,quasi indispettita,così le do un bacio sulla tempia,per farla calmare.

E: c'è qualcosa che non va?

C: no! Assolutamente!

Come pensavo pur di non rischiare di farsi chiudere il telefono in faccia,Conrad fa di tutto per non contraddirla.

C: sono contentissimo per voi,Simone è un ragazzo d'oro.

B: grazie Conrad.

C: solo che...immaginare la mia piccola vestita di bianco mi fa uno strano effetto.

E: beh se non vuoi puoi non venire.

Fulmino Emma con lo sguardo,perché per quanto la capisca,non c'è motivo di essere così maldisposta verso di lui.

C: no,no,scusa Emzy,non volevo dire quello. Apprezzo molto il fatto che tu me lo abbia detto. Quando avreste intenzione di sposarvi?

B: il tredici febbraio.

C: 2019?

Provo a trovare un modo carino di dirgli che avrei sposato sua figlia tra un mese,ma la "delicatezza" di Emma mi anticipa.

E: no 2018,qui a Roma.

C: aspetta....ma tra un mese?

E: non abbiamo chiamato per discutere,ma solo per informarvi. Non vi chiedo il permesso.

B: Emma...

C: no tranquillo Simone. Emzy,ti ringrazio per avercelo detto.

E: beh siete invitati.

C: vuoi parlare con la mamma? Te la vado a chiamare?

E: no.

C: d'accordo.

B: saremo molto contenti di avervi con noi quel giorno.

E: quindi ci sarete sì o no? Solo perché dobbiamo essere sicuri per il numero degli invitati.

La guardo storto perché non é assolutamente vero,lo fa solo per risultare ancora più fredda.



ANDATE A LEGGERE LE STORIE DI MaurizioSantamaria! MI HA CHIESTO DI CONSIGLIARVELE E QUALE POSTO MIGLIORE SE NON SOTTO UNO DEI MIEI CAPITOLI! 

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora