Capitolo 491

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Indico il vassoio,da cui lui sta proprio mangiando beatamente,infilandomi nel frattempo sotto le coperte,mettendomi accanto a lui.

B: ho pensato di fare come hai detto.

E: ovvero?

B: colgo il lato positivo e questa zuppa... - la indica con il cucchiaio - é davvero buonissima.

E: allora ha fatto bene a mandarcela. - gli do un bacio sulla guancia - Spero...che ti riscaldi.

Mi metto a ridere e anche Simone,dopo una prima occhiata seria per la mia battuta,si unisce alla mia risata.

B: comunque ho pensato io alla mia principessa.

Lo sguardo con aria interrogativa e subito mi indica il mio comodino,su cui trovo una tazza di té e dei biscotti su un piattino. Non li avevo nemmeno visti e questo fa capire le mie capacità recettive di questo momento.

B: so che hai detto che non ti va,ma dimentichi che ti conosco.

E: non dovevi.

B: Emma lo faccio con piacere: mi piace prendermi cura di te.

A questa frase non riesco a resistere e gli do un bacio,ringraziandolo ancora.

E: non so cosa ho fatto per meritarmi una persona meravigliosa come te.

B: io non ho ancora trovato la mia risposta,ma tu ne troverai a milioni,fidati.

Gli sorrido,prendendo il mio té e assaggiando un biscotto.

B: com'é?

E: buono.

B: al buffet giù avevano solo quelli.

E: sono buoni tranquillo.

B: dopo pranzo vado a prenderti le cose in farmacia,ho già messo la ricetta nella tasca della giacca.

E: Simo non preoccuparti,non devi fare tutto così di fretta. Goditi il pranzo e rilassati adesso.

B: guarda che devo solo andare giù,per il resto ci pensa la macchina a portarmi là.

Si mette a ridere,accarezzandomi la guancia e togliendomi un paio di briciole dall'angolo della bocca.

E: lo so,ma anche tu devi riposarti. Non puoi andare tutto il giorno avanti e indietro.

B: tu non faresti lo stesso?

E: no...

Simone si mette a ridere e anche io sono consapevole di aver appena detto una grande cavolata. Anche se adoro tutte queste sue attenzione,non voglio essere un peso per lui.

E: ok,sì. - alzo gli occhi al cielo - Tu peró mi avresti detto lo stesso.

B: vero e tu non mi avresti nemmeno ascoltato quindi...dopo vado.

Mi da un bacio sulla tempia e torna a mangiare. Io mi appoggio con la testa alla sua spalla,bevendo il té e mangiando i miei biscotti. Una volta mangiato e dopo aver visto ancora un po' la televisione,verso le due Simone la spegne e ci mettiamo sotto le coperte. Io appoggio la testa sul suo petto e mi stringo a lui,lasciandomi racchiudere dal suo morbido e caldo abbraccio.

Mi sento spostare i capelli dal viso e accarezzare la guancia. Subito sorrido,perché anche se appena alzata,immagino sia Simone,ma nemmeno due secondi dopo capisco di non riconoscere quel tocco. Non é delicato,morbido e dolce: non puó essere Simone. Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo Orion,seduto di fronte a me,con la mano sulla mia caviglia. Per fortuna ho le coperte,perché non avrei sopportato quel tocco.

O: ciao.

Tiro immediatamente indietro le gambe,mettendomi seduta e stringendo le gambe contro il petto,rannicchiandomi e rimanendo con la coperta intorno.

E: che cavolo ci fai tu qui?

O: volevo vedere come stavi.

E: come sei entrato?

O: era aperto.

E: Simone non lascia mai aperto.

O: beh stavolta sì. - mi indica la porta - Non l'ho di certo sfondata.

Simone chiudeva sempre la porta: era una sua mania,ma forse pensando che Lauren sarebbe ancora passata,ha lasciato aperto per non farmi alzare.

E: da quanto sei qui?

O: cinque minuti: non volevo svegliarti,dormivi così bene.

E: beh,mi hai svegliata invece.

Cerco di parlargli con il tono più ostile possibile,ma sul suo viso rimane sempre quell'insopportabile sorrisino.

O: scusa,non ho resistito. Ti stavano andando i capelli negli occhi.

E: se dormo,gli occhi li ho chiusi,quindi non mi avrebbero dato fastidio.

O: tranquilla. - sembra proprio non ascoltarmi nemmeno - Capisco tu stia poco bene.

E: appunto. - decido di assecondarlo,sperando se ne vada - Quindi preferirei riposare.

O: rimango solo cinque minuti. Biondo non dovrebbe essere qui,invece di lasciarti da sola?

E: Simone non mi ha lasciata da sola! Credo sia andato in farmacia a comprarmi delle cose.

O: credi?

E: lo so. Dormivo e non mi ha voluto svegliare a differenza tua.

O: ti é piaciuto il pranzo?

E: non l'ho mangiato.

O: come no?

E: a me fanno schifo le zuppe.

Mento spudoratamente,ma non avrei mai potuto dirgli il contrario: lo avrei solo incitato.

E: l'ha mangiata Simone. Per me gli ho chiesto di portarmi un té con dei biscotti.

La sua espressione sembra essere abbattuta per un istante,ma poi torna subito come prima.

O: hai letto il biglietto.

E: sì.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora