Capitolo 497

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B: pensaci: sei ferma a letto e quindi devo occuparmi di tutto io.

E: oh my God!

Mi alzo mettendomi seduta sulle ginocchia,abbassandomi per dargli un bacio.

B: prendi la borsa che andiamo.

Mi tiene il viso vicino al suo con la mano,sorridendomi.

E: andiamo ora?

B: basta che ti copri bene,per il resto ci pensa il tuo autista Simone a portarti a casa.

E: non ci serve niente?

B: a casa abbiamo tutto e poi ci stiamo due giorni.

E: e andiamo senza dire nulla?

B: se vuoi passiamo a salutare,ma possiamo anche mandare un messaggio.

E: vada per il messaggio,capiranno. - gli sorrido - Ora mi importa solo andare a casa.

Sono troppo contenta,perché Simone non poteva avere idea migliore. Mi alzo abbastanza di fretta e appena mi metto su due piedi,la testa torna a girarmi e subito ricado seduta sul letto.

B: ehy Rambo,con calma!

Mi appoggia le mani sulle braccia,facendo appoggiare la mia schiena sul suo petto.

B: vorrei arrivassi tutta intera a casa.

E: hai ragione,ma non vedo l'ora di andare.

Si mette a ridere,mettendosi seduto sul bordo del letto e iniziando ad infilarsi le scarpe.

B: tu fai con calma,io intanto vado giù ad accendere la macchina.

E: d'accordo.

Mi avvicino,dandogli un bacio e vado in bagno,da dove dopo poco sento la porta chiudersi. Mi infilo le scarpe,metto tutto in borsa e do una leggera sistemata alla stanza,per evitare che Einar e Irama la trovino in disordine. Mi metto la giacca e scendo. Mentre sono in ascensore,decido di mandare un messaggio a Lauren. Avrei voluto fermarmi da lei,ma probabilmente siccome io ero da Simone,avrà chiamato qualcuno in stanza con lei e se mi fermo,so già che mi terrebbero lì a parlare. Non che non mi piacerebbe,ma ora come ora,voglio solo andare a casa con Simone. Scendo e appena do un sguardo alla hall,non trovo nessuno,solo Simone proprio fuori dall'entrata,intento a fumare e la sua auto a pochi passi da lui con i fanali accesi. Appena mi intravede dal vetro,spegne la sigaretta e la butta subito nel cestino.

E: scusa se ci ho messo tanto,ma ho messo un po' a posto.

B: non perdo nemmeno tempo a dirti nulla: dovresti riposarti e pensi alla stanza.

Mi prende la mano,facendomi salire in macchina e chiudendomi la portella,per poi salire anche lui in macchina. Mette subito in moto,voltandosi per un secondo a guardarmi e sorridendo,così mi fermo a fissarlo.

B: che c'é?

E: mi hai guardata.

B: non posso guardarti?

Si mette a ridere,mentre rimane concentrato a guardare la strada.
E: sì,ma mi ha guardato e hai riso.

B: ho riso perché sono contento.

E: di cosa? Che andiamo a casa?

B: anche,ma non é il mio motivo principale.

E: e qual é il motivo principale?

B: mi piace renderti felice.

Mi prende il viso per il mento con due dita,voltandomi verso di lui.

B: farei di tutto per questo sorriso.

Gli sorrido e mi allungo per dargli un bacio sulla guancia.

E: non so cosa farei senza di te Simo. É la seconda volta che menti per le lezioni,per stare con me.

B: credimi lo faccio con piacere.

Mi metto con la testa sul suo braccio destro,tanto avendo il cambio automatico,non gli do fastidio. Arriviamo dopo circa un quarto d'ora,perché fortunatamente non troviamo traffico. Come tutte le volte che varco la soglia di questa porta,mi sento nel posto più famigliare che conosca. Simone mi toglie la giacca,appendendola con la sua,mentre io mi vado a sedere su uno degli sgabelli della cucina.

E: mi manca sempre questo posto.

B: anche a me,da quando ci sei tu. - si avvicina dandomi un bacio sulla tempia - Vuoi un té?

E: volentieri grazie. Vuoi che preparo qualcosa a te?

Va vicino al microonde,mettendomi a scaldare l'acqua,girandosi poi subito verso di me.

B: non ci pensare nemmeno. Solo perché ti senti meglio,non vuol dire che puoi fare come nulla fosse.

E: d'accordo.

B: niente ma. Ora ti preparo un bel té caldo e poi andiamo a dormire subito e...aspetta. - mi guarda confuso - Hai appena detto che sei d'accordo?

E: sì.

B: ma di solito ci vuole un'ora per convincerti.

E: beh - gli sorrido - anche se odio stare poco bene,il modo in cui ti prendi cura di me rende tutto molto più piacevole.

B: allora ne sono contento.

Mi passa il mio té,mentre lui si prepara un caffé per poi sedersi davanti a me,dando uno sguardo alle buste che aveva preso dalla cassetta della posta.

E: non le apri nemmeno.

B: questa é solo pubblicità. - sbuffa - Non capisco perché ne spediscano sempre così tanta.

Le impila una sopra l'altra,ma si ferma a guardare l'ultima busta.

B: questa é della banca.

E: cosa dice?

B: immagino sia per il conto nuovo. - con un dito apre la busta,dando una prima letta - Appunto.

Guarda i vari fogli,concentrandosi su uno in particolare.

B: tieni.

Stacca una tessera plastificata dal foglio poi fa lo stesso con una seconda,passandomela.

B: il tuo bancomat.

E: grazie. - lo prendo in mano guardandolo - Ora stiamo insieme pure per la banca.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora