93.

651 63 8
                                    

Namjoon's POV
Riattacco nuovamente la chiamata quando, per l'ennesima volta, parte l'irritante segreteria di Eleanor.
È tutta la sera che provo a contattarla, per sapere come sta e cos'ha deciso di dire ai suoi.
Dopotutto ho lasciato in sospeso il discorso apposta per lasciarla decidere sul suo destino, cosa che invece non ho fatto con Jungkook.
Mi sono dimenticato per qualche istante che suo padre fosse lo sceriffo, lo ammetto, ma in ogni caso ho detto la verità.
Sospiro, poi alzo gli occhi sulla vetrata davanti a me, osservando Jimin ancora disteso sul lettino d'ospedale.
Vorrei avere la sua diagnosi, sapere come l'hanno salvato, ma sua madre, che è ancora seduta accanto a lui a piangere, mi ha proibito di entrare all'interno della stanza.
Ora, fossimo stati in un'altra circostanza, me ne sarei altamente fregato di cosa volesse lei e sarei stato vicino al mio Beta, adesso però non vorrei si creassero ulteriori casini, perciò per il momento posso solo osservare Jimin da qui.

<< Ecco tieni>>

Mi volto verso destra, osservando Hoseok raggiungermi con un braccio teso, nella quale mano tiene un bicchierino di plastica bianco che, dall'odore, capisco contenga del caffè.
Ne ha uno anche per lui, che sta già bevendo a piccoli sorsi.
Sospiro, poi alzo gli occhi al cielo.

<< Sono un lupo, non ho bisogno del caffè per rimanere sveglio>> gli ricordo.

<< No, ma hai bisogno di energie, a meno che tu non voglia addormentarti su quelle sedie scricchiolanti e fastidiose>> mi fa notare, riferendosi alle sedie della sala d'attesa.

Sbuffo leggermente, poi però afferro il bicchierino e lo svuoto in pochi sorsi, sotto un suo sorrisetto compiaciuto.
Ho detto più volte a Hoseok di andare a casa a riposarsi, ma lui non ne ha voluto sapere.
Dice che Jimin ha molto più bisogno di lui qui che a casa sua, e che comunque non saprebbe che fare dato che non riuscirebbe ad addormentarsi.
Jin e Taehyung invece sono tornati alla loro Villa.
Il maggiore ha dovuto portare via suo fratello dopo che, una volta lasciata la stanza dove si è tenuto quella specie di "interrogatorio", quest'ultimo ha posato gli occhi su Jimin.
Ha iniziato a piangere e a disperarsi per il suo migliore amico, e nessuno di noi riusciva a calmarlo. Perciò Jin ha deciso di portarlo via, promettendogli che sarebbero tornati quando si fosse tranquillizzato un po'.

<< Come credi che stia?>> mi chiede il mio amico, bevendo il suo caffè a piccoli sorsi, intanto che osserva Jimin.

<< Potrei dirtelo se sua madre mi lasciasse vederlo oltre questo vetro>> ammetto irritato.

Ma è realmente così.
Io sono l'Alpha che l'ha morso, quindi posso sentire se i miei Beta stanno bene o no.
Mi basterebbero anche solo cinque minuti insieme a Jimin per sapere come sta, anche perché non mi torna che non abbia ancora aperto gli occhi.
Andiamo, è un lupo. Durante il suo addestramento ha dovuto affrontare cose molto più dolorose di un proiettile, ma si è sempre rialzato, nonostante fosse un po' ammaccato.
Quindi perché questa volta non funziona?
Perché non si sveglia?
Lo osservo ancora qualche istante attraverso il vetro, intanto che socchiudo gli occhi nella speranza di captare qualcosa che fino adesso mi è sfuggito, ma vengo distratto dalla voce di qualcuno.

<< Key portami la diagnosi del ragazzo, devo finire di visitarlo>>

Alzo entrambe le sopracciglia, fino a che, svoltato l'angolo del corridoio, non si para davanti a noi la signora Min, diretta alla stanza di Jimin probabilmente.
Ha gli occhi rossi e gonfi, evidente segno di pianto, mentre noto il suo corpo tremare leggermente quando si sistema il camice dietro il collo.
Cammina senza guardare realmente dove sta andando, troppo presa ad asciugarsi quelle ultime lacrime, fino a che non mi arriva così vicina da sbattere contro il mio petto.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora