9.

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Namjoon's POV
Continuo a colpire il sacco da boxe che Jin ha rimontato con calci e pugni, ma ora mi sembra molto più pesante dell'altra volta.
Non so a cosa sia dovuto, forse al fatto che l'altro giorno avevo troppa adrenalina in corpo, oppure perché ora sono troppo distratto per pensare davvero agli allenamenti.
Continuo a ripensare ad Eleanor e non posso fare a meno di chiedermi se il morso abbia fatto effetto. Sono più che certo di aver preso le vene, ma le mie zanne devono stare a contatto con quest'ultime per almeno cinque secondi per far sì che lei si trasformi. Se solo quell'uomo non ci avesse interrotti io adesso avrei il mio Beta e la starei già allenando.
Tiro un pugno più forte degli altri, facendo dondolare il sacco da boxe.

<< Sei pronto?>> mi chiede Jin, entrando nella stanza con indosso il suo camice bianco.

Annuisco rimettendomi la felpa nera, per poi tirare su il cappuccio.

<< Prima dobbiamo passare a prendere Jungkook>> lo informo.

Mi guarda corrugando la fronte.

<< Sei sicuro che sia una buona idea portarlo con noi?>>

<< Quel ragazzo deve imparare a mentire, o quanto meno a saper fare il palo>> dico, tirando fuori dalla tasca posteriore dei miei jeans le chiavi della mia macchina.

Jungkook's POV
Entro nella classe di letteratura coreana, ovvero l'ultima ora di lezione per oggi.
Vado a sedermi al mio solito banco, l'ultimo in fondo alla classe, mentre questa inizia lentamente a riempirsi.
Osservo ogni studente che entra, per poi fissare i miei occhi sulla migliore amica di Eleanor, la quale entra in classe con lo sguardo basso sulle sue scarpe.
Sento subito il senso di colpa prendere il sopravvento quando la vedo sedersi davanti a me senza la sua amica al suo fianco.
Osserva qualche secondo il posto accanto a se, poi torna a guardare avanti, mentre noto la sua schiena sobbalzare leggermente, scossa da alcuni singhiozzi silenziosi.
Piego il capo in avanti, valutando cosa fare.
Dopotutto é anche colpa mia se la sua migliore amica è in ospedale e, al contrario di Namjoon, io ho dei sentimenti.
Sospiro, poi alzo lo sguardo mettendomi in piedi e scavalcando il mio banco con un agile salto, che un tempo non sarei riuscito a fare in un modo così fluido.
Atterro sulla sedia al suo fianco, quella accanto al muro, per poi sedermi sotto il suo sguardo interrogativo.

<< Stai bene?>> le chiedo quando punta i suoi occhi lucidi nei miei.

Mi osserva ancora qualche istante, come se le avessi fatto la domanda più difficile del mondo, mentre continua a passare lo sguardo da me al banco alle mie spalle, quasi a chiedersi come io abbia fatto ad arrivare al suo fianco.
Infine annuisce.

<< È un problema se sto qui?>> continuo.

Scuote leggermente la testa, poi si piega sul suo quaderno iniziando a scarabocchiarci sopra.
Non succede granché durante la lezione.
Il prof ci spiega un rinomato poeta coreano, ma io sono più interessato alla ragazza al mio fianco.
Ha preso appunti per tutto il tempo, anche se sembra non aver capito una sola parola.
Quando suona la campanella rimette la penna nell'astuccio, mentre io infilo il quaderno nello zaino.
Sto aspettando che anche lei si alzi per farmi passare quando, troppo distratta per notarlo, fa cadere la maggior parte dei suoi libri sul pavimento.
Sospira sconsolata, intanto che io mi chino per raccoglierli.
Anche lei mi aiuta.

<< Grazie>> sussurra quando glieli porgo.

<< Figurati>> dico, mentre la osservo infilarli nuovamente nello zaino.
<< Sono Jungkook, comunque...>> continuo, mettendomi al suo fianco mentre ci avviamo verso l'uscita.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora