Namjoon's POV
Ho provato a cercare qualche informazione su internet e anche questo mi conferma che, a tutti gli effetti, i residui della pianta che hanno trovato nel corpo di Jimin, appartengono a un'erba per creare medicinali.
Eppure ho ancora questo brutto presentimento, per questo ho chiamato Eleanor per chiederle di accompagnarmi in biblioteca, usandola anche come scusa per sapere come sta.
Non ho avuto più modo di sentirla dopo che l'altra sera ha lasciato l'ospedale con i suoi e, nonostante abbia già intuito come sia andata dal comportamento di sua madre, volevo ascoltare anche la versione della mia ragazza.
Sposto lo sguardo su Hoseok, il quale è ancora qui con me, lui però a differenza mia, sembra che da un momento all'altro possa cadere in terra per la stanchezza.<< Vai a casa e riposati.
È il mio Beta, sono io che devo stargli accanto>> gli faccio notare, riferendomi a Jimin.Lui si sfrega l'occhio destro con il palmo della mano.
<< Sto bene, e poi te l'ho già detto.
Non riuscirei a dormire sapendo di essere inutile.
Se sto qui posso essere d'aiuto per qualsiasi evenienza>> borbotta con voce stanca.Sospiro, poi mi guardo intorno, notando alle mie spalle una porta socchiusa. Mi avvicino, aprendola e osservando un lettino abbandonato a se stesso.
Mi volto verso Hoseok, facendogli segno di avvicinarsi con la mano, ordine che lui esegue mentre mi osserva con un'espressione confusa.<< Almeno sdraiati qui. Hai bisogno di riposo>> affermo.
Scuote leggermente la testa.
<< No, non vorrei farti passare dei guai con la madre di Eleanor, ne hai già abbastanza>> dice, poi fa per andarsene, ma lo fermo posandogli una mano sulla spalla.
<< Fai come ti ho detto, a lei ci penso io>> affermo serio.
Mi guarda qualche istante negli occhi, poi annuisce, biascicando un grazie mentre entra all'interno della stanza.
Intanto io chiudo la porta alle sue spalle e, quando mi volto, quasi a farlo apposta, vedo Yeeun camminare in questa direzione, per visitare Jimin probabilmente, dato che ha la sua cartellina tra le mani.
Mi osserva corrugando leggermente la fronte, quando si accorge della mia mano stretta intorno alla maniglia d'acciaio.<< Che stai facendo?>> domanda diffidente, rimanendo a debita distanza.
<< Il mio amico aveva bisogno di riposo.
Ho visto che questa stanza era libera, così gli ho consigliato di dormire un po'>> le spiego sincero.Credevo mi avrebbe detto di mandarlo a casa, o che quella stanza le sarebbe servita all'istante per non so cosa invece, non so se perché è ancora terrorizzata da me o altro, annuisce leggermente, riprendendo successivamente a camminare verso la stanza di Jimin .
<< Dirò ai dottori di non disturbarlo>> sussurra tra se e se prima di entrare, forse non sapendo che posso sentire ogni parola che dice.
• • •
Scuoto leggermente la testa costringendomi a rimanere sveglio, mentre cerco una posizione più comoda su quella scricchiolante e irritante sedia di plastica.
Poi afferro il mio telefono dalla tasca posteriore dei miei pantaloni, leggendo l'orario che segna le quattro del mattino.
Yeeun ha lasciato la stanza di Jimin neanche cinque minuti fa, dopo averlo controllato per la terza volta.<< Posso assicurarti che sta bene, non preoccuparti>> ha detto così, mentre parlava al telefono con qualcuno, ho immaginato fosse qualche medico.
Sbadiglio, coprendomi la bocca con la mano destra, quando un rumore, differente dai passi dei vari dipendenti dell'ospedale che ho sentito finora, attira la mia attenzione, permettendomi di notare la porta della stanza davanti a cui sono aprirsi.
Alzo lo sguardo davanti a me, osservando Haeun lasciare la camera del figlio.
I suoi occhi si incontrano con i miei per qualche istante, facendo si che i ricordi della chiacchierata che ha avuto con Yeeun tornino vividi nella mia mente.
Lei però mi supera, avviandosi verso le macchinette.
La osservo camminare lentamente, mentre un'idea mi balena nella mente.
Potrebbe essere rischioso, dato che potremmo finire nel dare spettacolo urlandoci contro, ma ho bisogno di sapere.
Dopo qualche istante di indecisione, mi alzo seguendola discretamente, per poi posarmi con la spalla destra al muro accanto alla macchinetta, così da poterla guardare in volto.<< Perché le hai detto quelle cose?>> domando serio, arrivando dritto al punto, intanto che incrocio le braccia al petto.
<< Le ho detto semplicemente la verità>> afferma, inserendo le monete nell'apposito spazio, senza guardarmi.
<< Tu mi odi>> le ricordo, rendendomi conto solo adesso che questa è la prima conversazione che abbiamo mai avuto senza urlare o tirarci cose addosso.
Mi osserva qualche istante, poi torna a guardare la macchinetta, digitando il numero della bevanda da lei desiderata.
<< Non ti odio, non più>> ammette, senza incrociare il mio sguardo.
Provo a dire qualcosa, le parole però mi muoiono in gola quando realizzo ciò che ha detto.
Mi sta prendendo in giro forse?
Poco tempo fa non mi ha neanche permesso di entrare in libreria, così da non dovermi vedere li, nello stesso luogo in cui lei lavora, e adesso viene a dirmi che non mi odia più?
Cosa cazzo sta succedendo?<< Stavo per perdere mio figlio...>> riprende a parlare, come rispondendo a un mio "perché?" mai pronunciato.
<< ...e solo grazie a questo ho capito che lupo o no, Jimin rimane il mio bambino>> afferma, puntando i suoi occhi decisi nei miei.Annuisco, comprensivo.
Poi mi ricordo di ciò che ha detto a Yeeun.<< Hai detto che sono stato il padre che non ha mai avuto>> le ricordo.
<< E lo sei ancora...>> conferma.
<< Gli hai insegnato a vivere la sua nuova vita, nonostante so non sia stata una passeggiata...>>Mentre lo dice, ho vari ricordi di un giovane Jimin trasformato in Beta, alle prese con i suoi primi sensi di lupo.
<< Gli hai mostrato come difendere se stesso e gli altri, e gli hai insegnato che cos'è una famiglia>> continua, alzando la piccola parete di plastica che la divide dal bicchierino del solito materiale.
<< Tu sei importante per lui e, per quanto difficile, sto imparando ad accettarlo>> mi spiega, afferrando il suo caffè.Poi si volta tornando verso la stanza del figlio, mentre io rimango lì, spiazzato dalle parole che mi ha appena detto.
Mi riprendo dopo istanti che paiono interminabili, per poi seguirla lungo il corridoio.
Rimango leggermente sorpreso quando, una volta alzato lo sguardo, trovo Haeun sulla soglia della porta, la quale mi fa un cenno con la testa per invitarmi ad entrare.
Alzo entrambe le sopracciglia, intanto che lei sparisce all'interno della stanza ma, quando sto per fare il primo passo in quella direzione, sento la suoneria del mio telefono squillare.
Corrugo leggermente la fronte, chiedendomi chi possa chiamarmi alle quattro del mattino e, nonostante non abbia la minima voglia di rispondere, non adesso che Haeun mi ha concesso di vedere Jimin, afferro ugualmente il telefono solo per sapere chi è il pazzo che ha deciso di sprecare le sue ore di sonno così, quando leggo il nome di Eleanor lampeggiare sullo schermo.
Mi fermo al centro del corridoio, guardando confuso lo schermo, per poi rispondere, intanto che sento la preoccupazione farsi lentamente strada nel mio corpo.<< Pronto?>> rispondo, sperando che non le sia successo niente di grave.
<< Devo parlarti. Si tratta di Jimin>> afferma e, per qualche motivo, ho un bruttissimo presentimento.
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𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣
FanfictionCiò che succede al chiaro di luna, rimarrà un segreto tra me e lei. •started-30/12/18 •finished-23/03/20 24/01/22 - 100mila views