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Jungkook's POV
Rotolo praticamente giù dal letto, non avendo la forza di alzarmi in piedi.
Mugolo leggermente quando cado sul pavimento, prendendomi qualche istante, mentre i ricordi di ieri sera mi invadono la mente.
Una volta accompagnate Eleanor e Sunmi a casa di quest'ultima, stavo tornando a casa mia sperando in una conclusione di quella serata, nonostante il ruggito che mi ha fatto accapponare la pelle.
Ero quasi arrivato, quando Namjoon mi si è parato davanti alla strada.
Ricordo di aver frenato di colpo, tanto che tra un po' finivo con la testa contro il parabrezza, mentre l'Alpha mi tirava fuori di peso dalla mia jeep.

<< Dov'è?>>

Ricordo che mi ha chiesto con la sua voce profonda.
Quando gli ho detto di aver riaccompagnato Sunmi a casa, mi ha scaraventato nella jeep, per poi mettersi alla guida.
Mi ha portato all'interno del bosco, senza permettergli di spiegargli le mie azioni, per poi aprire la mia portiera, lanciandomi sul terreno foglioso.
Mi ha raggiunto poco dopo e ricordo che i suoi artigli mi hanno graffiato la schiena, mentre mi intimava di alzarmi e combattere.
L'ho fatto, intanto che cercavo di spiegargli la situazione. Nulla però sembrava smuoverlo dal volermi dare una lezione, infatti continuava a colpirmi, senza andarci affatto leggero. Fino a che non gli ho detto di Eleanor, che anche lei era a casa di Sunmi per controllarla e tenerla d'occhio.
Si è calmato un po', anche se mi ha ugualmente tirato un ultimo pugno nello stomaco che mi ha fatto rimanere piegato in due per un po'.

<< Devi fare quello che ti dico>> mi ha ricordato prima di andarsene, riferito all'ordine che aveva dato sul non portare via Sunmi.

Mentre io ero ancora lì, agonizzante su un tappeto di foglie.
Per fortuna i sensi da lupo si sono messi in funzione poco dopo, facendomi tornare sano come un pesce in meno di due secondi.
I muscoli indolenziti dalla lotta con Namjoon però non si sono ancora ripresi, e lo dimostra il mio camminare come uno zombie.
Finisco di prepararmi.
Mi lavo i denti, mi pettino e infine mi cambio, riponendo il mio pigiama sotto il cuscino e indossando la divisa.
Poi mi avvio al piano inferiore, dove trovo mio padre a bere del caffè, intanto che il tavolo della cucina è riempito di fogli, i quali hanno l'aria di essere dei documenti importanti.
Mi avvio verso il frigo e, con la scusa di afferrare il succo d'arancia, abbasso lo sguardo sul foglio più vicino, scorgendo la scritta più evidente e chiusa in un riquadro: OMICIDIO

<< Jungkook...>> mi mette in guardia la voce di mio padre.

<< Non ho letto niente>> rispondo prontamente, afferrando il succo e avviandomi in tutta fretta verso la credenza per afferrare un bicchiere.

Ci verso dentro il liquido rosso, per poi portarmelo alle labbra, intanto che mi volto verso il tavolo.
Mio padre continua a girarci intorno, leggendo varie informazioni, intanto che passa da un foglio all'altro.

<< Insomma...c'è stato un altro omicidio?>> chiedo, tappandomi la bocca subito dopo con il bicchiere.

Lui mi guarda di sottecchi e io ricambio attraverso il vetro del bicchiere.
Non vuole che mi immischi nel suo lavoro, dice che potrei rimanere traumatizzato da alcuni casi a cui lo assegnano, ma non ha idea di che cosa ho visto.
Alla fine sospira cedendo, forse per la troppa stanchezza.

<< È una bambina...>> ammette.

Il respiro mi si mozza in gola.

<< Una bambina?>> ripeto per esserne certo.

Annuisce.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora