53.

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Eleanor's POV
Lo osservo scioccata, cercando di trattenere l'enorme risata isterica che minaccia di uscire dalla mia bocca.
Non riuscirò mai a capire il tempismo di questo ragazzo.
Osservo Namjoon, intento a sorridere a mia madre, la quale è ancora a bocca aperta, mentre lo fissa sulla soglia della porta.

<< Pensi di farlo entrare o vuoi farlo cenare sul pianerottolo?>> le chiedo.

Si volta verso di me, come essendosi risvegliata da un sogno assurdo, poi mi fulmina con lo sguardo una volta che si è ripresa.

<< Accomodati pure caro...>> dice poi, rivolgendosi a Namjoon e aprendo maggiormente la porta per lasciarlo entrare.
<< Penso proprio che cenerai con noi, non è così?>> continua.

<< Se non disturbo...>> risponde educatamente lui.

Mia madre sembra sciogliersi a questa sua affermazione.

<< Ma certo che no!
Eleanor, assicurati che Yoongi torni in tempo per la cena, io chiamerò tuo padre.
Anche loro devono conoscere...come hai detto che ti chiami caro?>> si ferma dal suo momento di sclero, voltandosi verso Namjoon il quale ormai mi ha raggiunta e si è messo al mio fianco.

<< Namjoon>> le ricorda.

<< Oh si, certo. Hai qualche preferenza sul cibo?>> domanda mia madre.

<< Gli piace il messicano>> dico, ricordandomi di uno dei nostri primi incontri.

Namjoon si volta verso di me con un'espressione sorpresa in volto, quasi non sapesse come io faccia ad essere a conoscenza di questa informazione.

<< D'accordo, chiamerò qualche ristorante e ci farò portare qualcosa>> dice mia madre, afferrando il suo cellulare e girovagando tra le app.

<< Non deve disturbarsi, davvero.
Mi va bene qualsiasi cosa>> cerca di fermarla Namjoon.

<< Oh, non dire sciocchezze.
Sei nostro ospite e devi sentirti a tuo agio perciò, che messicano sia>> afferma lei, poi si ritira in cucina, portandosi il cellulare all'orecchio.

Osservo Namjoon voltarsi verso di me, confuso.

<< È sempre così...>> inizia la frase senza riuscire a concluderla, così lo faccio io per lui.

<< Testarda? Si, la maggior parte delle volte>> ammetto.

<< Credo di sapere da chi hai preso>> dice.

Alzo gli occhi al cielo, sorridendo leggermente, poi mi avvio verso la scale, facendogli segno di seguirmi.
Arriviamo fino in camera mia dove, dopo essere entrati, chiudo la porta.

<< Perché sei venuto qui?>> domando curiosa.

Lui si volta verso di me e capisco che forse mi è uscita in un modo un po' sbagliato.

<< Intendo, perché sei qui senza una ragione precisa?>> tento di migliorarla un po'

<< In realtà ho una ragione precisa e sei tu>> ammette.

Corrugo leggermente la fronte.

<< Io?>>

<< Si. Ho provato a chiamarti, perché non mi rispondevi?>> chiede serio.

<< Ehm...stavo dormendo, credo...>>

<< Credi?>>

Annuisco.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora