𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣

109.

Eleanor's POV
Credo davvero di potermi addormentare ovunque al momento, ma decido di fare ancora un ultimo sforzo per rimanere sveglia.
Quando mamma parcheggia nel vialetto di casa, scendo dalla macchina barcollando verso la porta per poi suonare al campanello.
Ho le chiavi, ma non ho la minima voglia di tirarle fuori.
Viene ad aprirmi Yoongi, seguito quasi subito da mio padre, mentre mia madre mi raggiunge, entrando con me dentro casa nostra.

<< Che è successo?>> mi sussurra mio fratello, mentre mio padre guida mia madre al piano superiore.

<< È una lunga storia. Prometto di raccontarti tutto, solo...non adesso>> cerco di rimandare questa conversazione a quando sarò in grado di tenere almeno gli occhi aperti.

Lui sbuffa leggermente, poi però annuisce.
Mi avvio verso le scale, salendole lentamente, intanto che Yoongi si mette alle mie spalle.
Quando arriviamo al piano superiore, noto la luce di camera mia accesa, così cammino lungo il corridoio, fino a raggiungerla.

La porta è spalancata, il che mi permette di vedere Namjoon steso sul mio letto a pancia in giù, mia madre al suo fianco intenta ad afferrare un paio di forbici, mentre mio padre è alle sue spalle, con le braccia conserte mentre osserva i procedimenti della moglie.

<< Che fai?>> domando debolmente, quando noto mia madre iniziare a tagliare la maglia nera di Namjoon.

<< Non posso sfilargliela...>> mi spiega, restando concentrata su ciò che sta facendo.

Mi avvicino lentamente, osservando i pezzi di vetro conficcati nella sua schiena, i quali restano lì, anche quando mia madre apre la maglietta tagliata.

<< Passami le pinze e la vaschetta>> ordina con tono fermo.

Mio padre si volta verso il mio mobile, posto accanto alla finestra, per poi afferrare una vaschetta di metallo, con all'interno una pinza da dottori.
Devono averla lasciata lì i medici che l'hanno accompagnati con l'ambulanza...

Mia madre afferra entrambi poi, molto lentamente, si mette ad estrarre i pezzi di vetro dalla schiena dell'Alpha.
Ne afferra uno e, con quanta più cautela possibile, lo tira verso di se, permettendomi di vedere quanto in realtà siamo grossi quei così che io credevo delle semplici schegge.
Deglutisco, quando mia madre lo posa nella vaschetta per poi passare ad un altro, intanto che la ferita lasciata dal primo frammento si rimargina da sola, facendo tornare la pelle di Namjoon come nuova.
I pezzi diventano presto due e io sbianco al solo pensiero che sarebbero potuti finire addosso a me che, a differenza di Namjoon, non ho la capacità di guarire così in fretta.
Mi ha salvata, di nuovo.
Continua a salvarmi e io continuo ad essere sempre più innamorata di lui.

<< Si sta svegliando>> ci informa Yoongi, che ora si è messo al mio fianco

Porto gli occhi sul viso di Namjoon, osservando l'espressione di fastidio sul suo volto, nonostante non riesca ad aprire gli occhi per la troppa stanchezza.
Mi avvicino a lui, accovacciandomi accanto al letto, poi afferro la sua mano quando mugola leggermente per il dolore.
Gli accarezzo il dorso, fino a quando non socchiude gli occhi in due fessure.

<< Cos...>> biascica, provando ad alzarsi, ma sia io che mia madre lo fermiamo.

<< Stiamo solo cercando di aiutarti>> cerca di spiegargli mio padre, alzando le mani in segno di resa, come se Namjoon potesse alzarsi e sbranarli da un momento all'altro

Lui lo guarda qualche istante confuso, prima che l'estrazione di un nuovo pezzo di vetro dalla sua schiena lo faccia ringhiare leggermente.

<< Posso farlo da solo>> afferma con voce stanca, forse intuendo cosa mia madre stia facendo alle sue spalle, per poi cercare di rimettersi in piedi