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Namjoon's POV
Tre giorni.
Sono qui da tre fottutissimi giorni e nulla sembra essere cambiato.
Tranne il fatto che la madre di Eleanor l'abbia lavata e cambiata con dei vestiti puliti, e che un'odiosa macchina che continua ad emettere un fastidiosissimo 'bip' sia attaccata al suo braccio tramite un filo.
Sono stato qui tutto il tempo, seduto su questa sedia accanto al suo letto, senza mai lasciarla da sola.
Non ho più neanche risposto alle chiamate di Hoseok o Jin, tanto sarebbe inutile dato che passano ogni giorno di qui per vedere se migliora qualcosa.
Poco fa se n'è andata Sunmi, venuta per portare ad Eleanor il suo latte alla fragola giornaliero.
Viene, glielo apre e poi lo posa sul comodino accanto al letto, sedendosi successivamente al suo fianco prendendole la mano.
Non so bene che cosa si dicano, dato che a quanto pare Sunmi le parla con la mente, forse non volendo che io ascolti tutte le loro conversazioni. So solo che ogni volta esce di qui in lacrime, per poi ricomparire il giorno dopo con il solito cartone di latte.
Jimin e Taehyung invece, sono passati più di una volta, coinvolgendo Eleanor nelle loro conversazioni, come se lei potesse realmente rispondergli e spezzandomi il cuore a quella scena.
Per quanto riguarda Hoseok e Jin, vengono qui con la scusa di vedere come sto, poi però il primo si perde ad osservare la Banshee, pensando a chissà cosa, mentre il secondo passa delle ore a visitarla, nascondendo le lacrime dietro il suo camice bianco.
Anche Jungkook è passato, ha provato a parlarle, ma non riusciva ad andare oltre tre parole che il suo discorso diventava un semplice singhiozzo rumoroso.
Perciò ha semplicemente posato la testa sulle gambe di Eleanor, rimanendo con lei in silenzio.
Credo che l'unico che sia riuscito a farmi allontanare sia stato Yoongi, il quale mi ha preso e sbattuto fuori dalla stanza, pretendendo del tempo con la sorella che, dopo qualche protesta insensata, gli ho concesso.
Ricordo che quando è uscito aveva gli occhi rossi e gonfi, il che mi ha colpito, perché non pensavo che uno come lui fosse in grado di mostrare la sua fragilità in pubblico, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Per quanto riguarda me, non sono ancora riuscito a parlarle.
Ogni volta ci provo, ma mi sembra di non dire mai la cosa giusta, così ci rinuncio.
Inevitabilmente però, penso al fatto che Yeeun, con le lacrime agli occhi, mi ha riferito giusto ieri che se Eleanor non riuscirà a svegliarsi entro i prossimi giorni, dovranno staccare la spina, e non posso permettere che questo accada senza averle detto addio come si deve.
Perciò mi metto comodo sulla sedia, sporgendomi verso di lei in modo da afferrare la sua mano e permettendo così alle sue dita di incrociarsi alle mie.
Poi sospiro, cercando il modo migliore con cui partire, quando i miei occhi si posano sui cartoni di latte alla fragola posati sul comodino.

<< Si può sapere come diavolo fa a piacerti quella roba?! È disgustoso>> le faccio notare, immaginadomela alzare entrambe le sopracciglia, sorpresa
<< Però allo stesso tempo mi piace, perché mi ricorda come ti ho incontrata>> continuo, spostando il mio sguardo su di lei.
<< Ti ricordi?>> le domando
<< Eri in giro con Sunmi e quando ci siamo scontrati il latte alla fragola si è rovesciato tutto sulla tua camicetta, e entrambe pensavate fossi uno stupratore>> rido leggermente, immaginando la sua risata seguirmi a ruota.

Poi però mi rendo conto che lei in realtà è ancora ferma nella sua posizione, così decido di parlare di altro, come se fosse questo argomento a non farle aprire gli occhi.

<< Ti ricordi...>> inizio cercando di pensare a che cosa dirle, quando i miei pensieri mi interrompono, decidendo di colpirmi dritti al cuore.

Tutto quello che ho provato ad evitare per giorni mi trafigge l'anima, nello stesso istante in cui il suono della sua risata mi torna alla mente.

<< ...sono Namjoon, comunque>>
<< Eleanor>>

Ricordo perfettamente il nostro primo incontro.
Un pomeriggio intero passato a parlare di animali e colori, in cerca di una scusa per potermi in qualche modo avvicinare a lei.
Quella panchina solitaria nel parco.
Noi seduti agli estremi di essa, mentre una Eleanor diffidente guardava di malocchio il lupo cattivo che si sarebbe presto innamorato di lei.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora