107.

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Eleanor's POV
Continuo ad osservare le mie scarpe, mentre la stanchezza si fa strada nel mio corpo.
Percepisco le mie palpebre diventare sempre più pesanti, ma mi costringo a rimanere sveglia pensando a quello che è appena successo.

Riesco ancora a sentire gli artigli di Taehyung sul mio collo e, nonostante si sia scusato almeno una trentina di volte quando si è risvegliato e tornato in se, non posso fare a meno di rabbrividire al ricordo dei suoi occhi.
Sembrava un pazzo messo all'angolo.
Era terrorizzato all'idea che qualcuno potesse seriamente allontanarlo da Jimin. Ci guardava come se non riuscisse più a riconoscere il suo branco, come se per lui fossimo soltanto degli ostacoli inutili tra se e il suo migliore amico.

Sospiro, tirando maggiormente le maniche della felpa, fino a coprire interamente le mie mani, quando qualcuno si siede al mio fianco sopra quelle odiose sedie d'ospedale.
Non ho bisogno di voltarmi a guardarlo per sapere di chi si tratta.

<< Sta bene...>> mi informa, riferendosi ovviamente a Taehyung.

Annuisco leggermente e lui sospira.

<< Jin è voluto rimanere da solo con lui per capire che gli è preso, quindi abbiamo un po' di tempo...>> dice, poi afferra entrambe le mie mani con una delle sue, mentre l'altra si posa sotto il mio mento, invitandomi a guardarlo negli occhi.
<< Che succede?>> mi domanda Namjoon, sinceramente preoccupato

Chiudo gli occhi, scuotendo leggermente la testa.
Non mi basterebbe una notte intera per spiegargli ciò che mi sta succedendo, quali sono i pensieri che mi stanno divorando dall'interno e le mie paure più grandi al momento.

<< Farei prima a dirti cosa non succede>> ammetto, intanto che lui intreccia le sue dita con le mie

<< El...>> mi chiama, attirando la mia attenzione sui suoi occhi castani.

Mi osserva qualche istante, poi sospira.

<< Mi dispiace per oggi, non volevo spaventarti è solo che...volevo arrivare qui il prima possibile, per impedire che la situazione di Jimin peggiorasse maggiormente>> ammette, mostrandomi che si è reso conto a cos'erano dovuti i miei occhi rossi.

Annuisco.

<< Volevi aiutarlo>> cerco di consolarlo, senza trovare nulla di meglio

<< Ma ho messo te in pericolo>> continua

Apro la bocca per controbattere, ma non trovando niente la richiudo.
Lui mi osserva semplicemente, pregandomi con gli occhi di perdonarlo.
Sospiro.

<< Namjoon...>> stringo maggiormente la sua mano
<< Saresti disposto a tutto per salvarmi, quindi perché non dovresti fare lo stesso anche per gli altri componenti del branco?!>> gli faccio notare

<< Loro non sono te...>> mi fa notare

<< Ma sono ugualmente importanti>> affermo

Non controbatte, sapendo che ho ragione.

<< Non devi dispiacerti per quello che è successo...>> continuo

<< Ti ho fatta piangere>> mi interrompe, guardandomi serio

<< Non faccio altro da giorni! Se non fosse stato quello, sarebbe stato per qualcos'altro>> gli faccio notare

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora