𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣

89.

Jungkook's POV
Non riesco a credere a quello che ho detto.
Si, dovevo cercare di convincere Namjoon, ma dire quelle cose su Eleanor forse è stato un po' troppo.
Anche perché non è servito a niente.
Namjoon è ancora fermo sulla sua idea e io non ho fatto altro che peggiorare il mio rapporto con lui.
Dio, quanto posso essere stupido?!
Penso, mentre guido per le strade di Ilsan diretto a casa mia, intanto che nella mia mente si fanno spazio i ricordi di poco fa.
Ho visto la tristezza negli occhi di Eleanor quando è sbucata dalla cucina, e la delusione quando li ha posati su di me.
Nonostante questo però, ha impedito ugualmente a Namjoon di farmi del male, dimostrandomi che non sono neanche la metà di tutto ciò che è lei.
Una volta arrivato nel vialetto, parcheggio la jeep, poi scendo avviandomi dentro casa, dove trovo tutte le luci spente.
Corrugo leggermente la fronte.

<< Papà?>> lo chiamo, ma non ottengo risposta.

Strano che non sia ancora a casa, penso.
Poi però mi ricordo dell'ultimo caso che gli hanno assegnato, così mi convinco che sia perché ha troppo lavoro in centrale.
Salgo le scale arrivando al piano di sopra ma, al posto di entrare in camera mia, tiro dritto fino ad arrivare in bagno, dove successivamente mi chiudo dentro.
Mi spoglio da capo a piedi, dopo aver aperto l'acqua della doccia per farla diventare calda, poi entro dentro quest'ultima, lasciando che il liquido trasparente pulisca tutta la sporcizia del mio corpo e spero anche della mia anima.
Mentre mi insapono i capelli non riesco a non pensare agli enormi occhi di Eleanor, pieni di lacrime amare.
Così sono costretto a scuotere la testa un paio di volte per mandarla via.
Mi sento orribile in questo momento e, nonostante stia pensando a come rimediare da quando ho lasciato la tana, niente mi sembra appropriato per cancellare ciò che ho detto.
Sospiro, posando la fronte contro le piastrelle della doccia, mentre l'acqua calda scorre lungo il mio corpo.

<< Stupido, stupido, stupido...>> mi ripeto, facendo sbattere la mia fronte contro il muro.

Sento un leggero dolore, che però passa troppo in fretta perché possa essere una vera punizione.
Finisco di sciacquarmi, poi esco dalla doccia, afferrando un asciugamano e passandomelo tra i capelli, impedendo loro di gocciolare.
Lo sfrego leggermente su di essi, poi torno in camera senza preoccuparmi di coprirmi, tanto sono solo in casa.
Entro dentro la mia stanza e, dopo aver acceso la luce, vado verso il mio armadio, estraendo un paio di boxer neri e dei pantaloni della tuta grigi.
Infilo entrambi, concludendo il mio outfit notturno con la felpa della squadra di basket, poi scendo al piano di sotto, avviandomi in cucina con l'intento di cucinare qualcosa per cena, senza far saltare in aria la casa possibilmente, quando un bussare costante alla porta mi fa bloccare.
Corrugo la fronte, mentre cambio direzione avviandomi all'entrata, chiedendomi chi possa essere a quest'ora, per poi rimanere scioccato quando mi trovo davanti Hoseok, il quale ha un'espressione traumatizzata in volto.

<< Hyung che...stai bene?>> domando preoccupato, facendo incontrare il suo sguardo con il mio.

Sta ansimando, segno che deve aver appena terminato una lunga ed estenuante corsa, mentre i suoi occhi sono iniettati di...paura(?)
È la prima volta che vedo questa emozione negli occhi di Hoseok.

<< Sai dov'è Namjoon per caso?>> chiede solo, sempre con gli occhi fuori dalle orbite.

<< N-No, cioè si, alla tana. Sono andato via una mezz'ora fa e...>>

<< No, non è li. Arrivo adesso dalla tana ed era completamente deserta.
In più lui non mi risponde al telefono>> mi spiega serio.

Deglutisco, per il semplice fatto che sta trasmettendo la sua preoccupazione, per non so ancora cosa, anche a me.
Mi faccio da parte sulla soglia della porta, invitandolo ad entrare per sapere qualcosa in più, ma lui scuote leggermente la testa, alzando una mano.