7.

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Eleanor's POV
Esco dall'aula di matematica più confusa che mai.

«Scusa, ma che cosa sono esattamente le funzioni logaritmiche?» chiedo, rivolta a Sunmi.

«Ah, i suoi capelli» dice con aria sognante.

Corrugo la fronte, voltandomi verso di lei e notando che sta osservando il ragazzo che si siede sempre dietro di noi.

«Sunmi!» la chiamo, ma lei non sembra sentirmi.

Sospiro, decidendo di lasciar perdere matematica almeno per il momento.

«Perché non vai a parlargli?» domando, mentre continua a trascinarmi per i corridoi in un modo secondo lei "discreto".

«Ma sei matta?! E cosa dovrei dirgli esattamente?» esclama, alzandosi sulle punte per vedere dove si sta dirigendo.

«Potresti iniziare con un "ciao" e vedere come si svolge il tut...»

«Sta andando in palestra!» mi interrompe, afferrandomi per il polso e trascinandomi lungo il corridoio.

«Non voglio andare in palestra» obbietto, corrugando la fronte contrariata.

Stamani ci hanno annunciato che dopo le prime due ore di lezione, avremmo avuto a disposizione un'ora libera dato che il professor Chung è assente.
Io avevo intenzione di usarla per farmi spiegare da Sunmi tutto ciò che non avevo capito, ma lei a quanto pare ha altri piani.

«Eddai, non sei costretta a guardarlo» dice, posando le mani sul maniglione della porta antipatico.

«Certo, come no. È solo il capitano» esclamo incrociando le braccia al petto.

Lei alza gli occhi al cielo, sbuffando leggermente, poi entra in palestra praticamente correndo.
Sospiro sconsolata, raggiungendola molto lentamente sugli spalti.
Noto con piacere che non siamo le uniche due sceme che sanno come sprecare un'ora, dato che le tribune sono abbastanza affollate, per lo più da ragazze e, quando mi volto verso il campo da basket, capisco il perché.

«Le selezioni? Sono oggi?» chiedo alla mia amica, sedendomi accanto a lei.

«A quanto pare si. Che bello, lo vedremo giocare a basket» dice, battendo i piedi per terra per l'eccitazione.

Osservo il ragazzo, messo in riga insieme ad altri, con il pallone arancione tra le mani, mentre osserva il capitano spiegargli le regole delle selezioni, le quali comprendono alcuni esercizi base e alla fine una piccola partita che decreterà i vincitori.
Quando il capitano si porta il fischietto nero alle labbra per poi soffiarci dentro, i ragazzi iniziano ad eseguire gli esercizi spiegati in precedenza, mentre lui si volta per andare a sedersi su una delle panche a bordo del campo.

«Yoongi!» urlano un gruppo di ragazzine attirando la sua attenzione.

Io sbarro gli occhi e mi sento sbiancare quando i suoi occhi incontrano i miei.
Mi porto una mano sulla fronte, abbassando lo sguardo sulle mie scarpe.

«Merda» sussurro.

«Ti ha vista?» chiede Sunmi, senza prestare davvero attenzione a quello che è appena successo.

«Si»

«Beh, vi vedete tutti i giorni a casa, fa differenza?»

«Si, fa molta differenza»

A casa non posso evitarlo, ma qui si.
Non voglio che pensi che sia qui perché avevo voglia di vederlo, né tantomeno perché mi sono presa una cotta per uno dei suoi neo-compagni.
Rialzo gli occhi solo quando una ragazza urla nuovamente il suo nome.
Si può sapere cos'hanno queste ragazzine?
Yoongi è all'ultimo anno, non le considererà mai.
Osservo la sua figura da dietro.
I capelli bianchi sono per lo più racchiusi da una fascia, tranne alcune ciocche ribelli che escono da essa indisturbate.
Indossa la sua canottiera di capitano, con sopra il nostro cognome seguito da un enorme 1 scritto in bianco.
I pantaloncini blu scuro gli arrivano al ginocchio, abbinati alla canotta, mentre tra le mani ha un blocchetto per appunti, credo per segnarsi i punti forti dei candidati.
Rialzo lo sguardo sul grande amore di Sunmi, notando che non se la sta cavando affatto male.
Al contrario di alcuni ragazzi, non ha ancora sbagliato un canestro e la sua tecnica sembra impeccabile.

𝐒𝐔𝐏𝐄𝐑𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋 | 𝐤𝐧𝐣Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora