Capitolo 1

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È scesa la notte sul terzo distretto. Ovunque gruppetti di ragazzi, le sentinelle dei clan, si scaldano intorno a focolari improvvisati, chiacchierando e bevendo birra. È raro vedere in giro gli adulti di notte. Il distretto non è un posto piacevole per darsi appuntamento. Non ci sono bar o locali. I pochi negozi rimasti hanno abbassato le serrande sei mesi fa, quando il governo ha annunciato il razionamento delle derrate. Ora il cibo arriva coi camion dell'esercito e viene distribuito ai capiclan. Per averne un po' bisogna comprarlo da loro e non è economico. Anche per questo sono costretto a fare quello che faccio. Di noi il governo se ne frega. Preferirei non fare questo schifo di lavoro, anche se a volte i clienti mi fanno dei regali che non mi dispiacciono; diciamo che in fondo, non è la cosa peggiore che mi sia capitata. Al posto dei negozi adesso ci sono le bische clandestine e i club di boxe per le scommesse. Ho scommesso anch'io qualche volta e quando ho perso, Soru si è arrabbiato. Da allora non ci vado più. Camminando verso il palazzo abbandonato in cui mi hanno dato appuntamento, penso a com'era prima della guerra. Un distretto pieno di vita. Mi ricordo che mia madre mi portava per mano al mercato, dove mi piaceva guardare la gente, di ogni razza e colore che scherzava, parlava e concludeva affari. Quando scoppiò la guerra, la fabbrica dove lavoravano lei e il padre di Sorush cominciò a produrre armi e quando, insieme a tutti gli altri cittadini in grado di imbracciare un fucile, furono chiamati al fronte, noi andammo a lavorare al posto loro. Dopo la presa della città le fabbriche hanno chiuso. Darius, che possedeva la fabbrica, beh... con lui è una lunga storia. La produzione di armi fu spostata nel deserto e noi restammo senza lavoro. E senza genitori. Per quanto ne so negli altri distretti le cose vanno meglio; il terzo era il distretto delle fabbriche abbandonate, per questo è uno dei peggiori. Dopo la guerra non si sono dati neanche la pena di ricostruire.

Alzo lo sguardo sul palazzo in cui ho appuntamento con il cliente. Un grattacielo, almeno dieci piani, di cui resta solo lo scheletro di cemento. Le vetrate devono essere esplose tanto tempo fa.

Mi inoltro nell'ingresso, che è buio e silenzioso. Un grande spazio vuoto in cui sono rimaste le file di colonne delle fondamenta e il cui soffitto è in effetti il palazzo. È tutto sopra la mia testa, tonnellate di cemento. Se ci penso, l'architettura è una cosa impressionante. All'improvviso una voce maschile profonda mi fa trasalire.

"Sei tu Axaras?"

Annuisco una volta alla figura che esce dall'ombra vicino a una colonna. I miei occhi si stanno abituando a vedere alla luce della luna, così noto che è un uomo abbastanza alto, possente, con una barba incolta e i capelli fermati da una bandana. Dagli stivali di ordinanza penso che deve essere stato nell'esercito, se non ci sta ancora. Ha i pantaloni della mimetica, ma quelli può comprarli chiunque e una maglietta nera che gli fascia il petto ampio e muscoloso. L'uomo si appoggia con una spalla alla colonna e con le braccia incrociate si mette a squadrarmi dalla testa ai piedi.

"Proprio niente male. Quanti anni hai?"

"Non sono cazzi tuoi."

L'omone sbotta in una risatina che mi fa stridere i nervi. "In effetti."

Fa qualche passo verso di me, mi gira intorno come se volesse valutare la merce, poi senza preavviso mi afferra i polsi e me li blocca dietro la schiena in una morsa d'acciaio. Con la mano libera, sempre standomi dietro, mi prende il mento, costringendomi a girarmi e guardarlo in faccia.

Ha una cicatrice che gli deturpa l'occhio sinistro ma a parte quello non è un brutto uomo. Non deve avere più di trentatre, trentaquattro anni. Purtroppo nel mio lavoro, il fatto che il cliente non abbia un aspetto disgustoso non significa niente. Mi preme il suo cazzo già duro dietro la schiena con fare dominante e sento il suo alito direttamente nel naso, sa di liquirizia e sigarette. L'uomo sorride, come se notasse qualcosa in quel momento.

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora