Il terzo distretto di Alchera è stato abbandonato da Marduk tanto tempo fa. Sarà che una bomba, calata come una spada divina, ha distrutto il suo tempio, frantumando la navata. Sarà che nessuno mette piede tra le rovine per inchinarsi davanti al piedistallo da cui hanno rubato la sua statua, per invocare il suo nome. Fatto sta che il dio non ci abita più. Se n'è andato portandosi via le nostre speranze. Camminando per le strade polverose, ridotte a vicoli anonimi dai calcinacci dei palazzi distrutti, si respira solo la desolazione che viene dopo la fine. Durante la guerra tutti ci chiedevamo cosa sarebbe successo dopo i bombardamenti, le sirene che ululavano a ogni ora della notte, le sfalciate che dagli aerei impiombavano la gente facendo esplodere piogge di sangue dai corpi mutilati. Avevamo un sogno comune: che l'esercito di liberazione del Presidente Colonnello portasse la nuova prosperità. Adesso abbiamo la risposta.
"Dai, muoviti!" Chiamo Soru che è ancora in fondo alla strada, mentre mi aggiusto il pneumatico sulla spalla. È grande, sarà stato di un camion. L'abbiamo preso alla discarica dietro la porta di Tiamath, dove ogni tanto, dal quarto distretto lanciano oltre il muro qualche cosa di valore. Sorush, detto Soru, è più piccolo di me di due anni, ne ha appena compiuti sedici e, anche se mi sta per raggiungere in altezza, ha meno muscoli di me; per questo a lui ho dato da portare i cuscini sfondati che siamo riusciti a raccattare e io ho mi sono caricato il pneumatico. Con un po' di ago e filo torneranno come nuovi e potremo farci un bel divano da mettere nel portico.
Soru mi raggiunge, posa a terra la cesta che sta trasportando e spostandosi il ciuffo di capelli scuri dagli occhi mi sorride. Ha lo stesso sorriso di quella volta che gli ho chiesto di abitare insieme. Non ce la faceva più a vivere per strada e adesso non è che la sua condizione sia migliorata più di tanto, ma lui è felice lo stesso, molto più di quanto riesca a esserlo io. Per cominciare abbiamo un tetto sulla testa, anche se sono solo due stanze dai muri crepati sotto la sopraelevata del ponte Ishtar, Soru le ha arredate con gusto, scegliendo tra i rottami abbandonati che ha trovato per le vie del distretto. Il ponte è crollato anni fa, tagliando il collegamento col quarto distretto dall'altra parte. Abbiamo un fornello al kerosene, un materasso che lui si occupa di sbattere per liberarlo dalla polvere che continua a entrarci in casa, dato che dal lato che dalla nostra cucina si apre sul portico il muro è crollato. L'acqua corrente manca in tutto il distretto, per quello dobbiamo andare alle cloache comuni e per il bagno al pozzo. Ci arrangiamo.
"Senti, Axer. Stavo pensando che con le cipolle che non abbiamo usato ieri potrei fare una zuppa e invitare le ragazze a cena. Che ne dici?"
"Fai come vuoi. Io stasera devo lavorare."
Non se lo ricordava. Come ingoiando un boccone amaro si rabbuia in volto. Raccoglie la cesta da terra con un sospiro di rassegnazione e con evidente sforzo se la carica su una spalla.
"Non andare, ti prego." Mormora guardando i calcinacci ai suoi piedi. Cerco di sorridere.
"E poi chi le compra le cipolle al mercato nero?"
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Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)
AdventureAxer, appena diciottenne, vive con Sorush, il suo migliore amico, per cui ha una cotta segreta. Si prostituisce per mantenere entrambi e deve guadagnare abbastanza soldi per il passaporto che gli permetterà di entrare nei distretti alti e cominciar...