Entrando nel salotto di ieri sera dopo Kain, Alinai e Dimash ho una sensazione strana. Il locale al piano inferiore, vuoto e al buio, con le sedie girate sopra i tavolini è una città abbandonata sul letto del fiume, come quella presente in una delle favole che mi raccontava Shereen. Mi avvicino, attratto dal burrone fantastico, come se da un momento all'altro, dagli anfratti bui potessero spuntare i piccoli esseri malvagi che popolavano la città fantasma. Mi sento più tranquillo dando le spalle alla vetrata. Gli altri devono percepire le cose in modo diverso. Ignari della vita segreta delle cose, delle correnti vitali che ho l'impressione di sentire in sottofondo per tutto il tempo, da quando sono diventato un clone, per loro questa non è altro che una sala d'attesa. Noto Dimash che con aria annoiata si lascia cadere su una poltrona, mentre Kain afferra Alinai per i fianchi, la attira a sé e la bacia con trasporto.
La ragazza gorgheggia di delizia, passandogli le dita tra i capelli castani scopre alla nostra vista un orecchio del ragazzo, e anche se è solo per una frazione di secondo, noto le cicatrici da ustione che gli coprono il padiglione auricolare e parte del collo. Scocco un'occhiata a Dima, col sopracciglio sollevato e lui rotea gli occhi. Continuano a baciarsi anche quando Dimash si schiarisce la voce. Kain sarà anche sordo, ma Alinai l'ha sentito eccome, perché ridacchia, ma non molla la presa sul suo ragazzo. Barcolla all'indietro per trascinarlo sopra di sé su un divanetto e lui, piantando il ginocchio nel cuscino, la tocca dappertutto, senza smettere di spazzarle la bocca con la sua.
Dimash alza le spalle. So che sta pensando la stessa cosa che sto pensando io.
"Contrattacco?" sogghigno.
Ha un'espressione confusa per un attimo, ma quando mi siedo sulle sue gambe di traverso afferra al volo e si sgancia la maschera antigas, per posarla sul tavolino davanti alla poltrona. Mi fa scivolare una mano dietro la nuca, sorridendo mi strizza l'occhio.
"Diamo a questi etero spudorati un degno spettacolo."
Ci baciamo unendo le labbra in una lieve carezza, poi Dimash dischiude le sue, gioca con i denti sul mio labbro inferiore, prima di tuffarsi dentro con la lingua. Mi aggrappo alle sue spalle larghe e chiudo gli occhi, quasi fin troppo coinvolto dal suo sapore per accorgermi che i due sdraiati sul divano davanti a noi si sono fermati e ci stanno guardando. Dimash mi pungola il fianco ed io mugolo, dispiaciuto di dover interrompere il bacio. Quando riapro gli occhi, vedo Kain e Alinai, ancora avvinghiati, che ci fissano. Lui con un'espressione scura, scoppia in una risata gracchiante appena nota il sorriso sognante di lei.
Le batte una pacca sul culo e si tira in piedi. Mentre Alinai si mette seduta, lui va al minibar e con scioltezza da padrone di casa si versa un bicchiere di liquore senza offrirlo a nessuno. Dato che l'ha seguito con lo sguardo, si mette a fare dei gesti con la mano libera, poi scuote la testa e voltandosi verso la vetrata beve un sorso.
"Dice che è sorpreso. Da te."
Lei ridacchia, puntandomi il dito contro da poco distante.
"Perché?"
Mi muovo sulle gambe di Dimash per alzarmi in piedi ma le braccia strette attorno alla mia vita mi impediscono di farlo.
"Aspetta." Mi sussurra da dietro mentre Alinai si spiega meglio.
"Ieri sera ti abbiamo visto con un altro uomo." Ridacchia e appoggia i gomiti sulle ginocchia, sporgendosi in avanti.
"Vuole sapere se lo fai con tutti i tuoi..." affila lo sguardo "...amici."
Dimash scoppia a ridere. Mi dà in pugno sul braccio e quando mi volto e lo fisso in cagnesco si scusa con gli occhi; la sua espressione di urgenza di chiede di non muovermi e guardando in basso capisco anche il perché.
"Non con tutti." Rispondo ad Alinai "Solo quelli che mi piacciono."
La ragazza annuisce e si gira verso Kain. Segna qualcosa con le mani e noto che lui recepisce dalla sua faccia, che si trasforma in una smorfia. Alza gli occhi al soffitto e quando li riabbassa, scuote forte la testa in un gesto comprensibile anche a noi, che non capiamo il suo linguaggio.
Alinai esala una risolino.
"A lui piacciono queste." Si strizza le tette insieme con le braccia "Siamo una coppia fedele."
"Buon per voi." Risponde asciutto Dimash, impedendomi per l'ennesima volta di alzarmi. Vabbè, anche se sono in imbarazzo seduto sulle sue gambe, dovrò restare qui. Spero che Jon si sbrighi in fretta di là. Penso a qualcosa da dire per superare l'atmosfera cupa in cui siamo piombati.
"Senti, Alinai, posso farti una domanda?"
Lei sorride amabilmente, forse sollevata come me di poter cambiare discorso.
"Certo, spara."
"Mireu ha detto che Olivia è la madre di Kain? La ragazza del video che ho visto non può essere così vecchia, senza offesa."
"Mmh, va bene. Aspetta solo un secondo." così dicendo si volta verso di lui, si scambiano qualche gesto, alla fine Kain annuisce, ingolla il liquore e torna nella nostra direzione. Si siede sul bracciolo della poltrona di Alinai, che gli posa una mano sulla coscia, prendendo a raccontare.
"Conoscete Ossario? È un villaggio tra le montagne a nord e c'è una grotta da quelle parti, una speciale, dove si estrae un cristallo... magico. Tu sai di che sto parlando."
Deve essere quello che serve a trasferire la coscienza nei cloni. La pietra verde che ho visto nella scatolina di Jonath, prima di essere colpito a morte.
Annuisco, aggrottando le sopracciglia. Alinai contina.
"I suoi abitanti l'hanno custodito per migliaia di anni, fino a quando l'esercito di liberazione non è arrivato, ha requisito l'area e fatto strage della gente del villaggio. I veri genitori di Kain lavoravano alla miniera. Si rifiutarono di cedere il cristallo all'esercito, allora i militari hanno sparato a tutti. Lui aveva già undici anni e gli hanno sparato. Non è morto ma per delle complicazioni, infezioni che ha subito dopo in ospedale è rimasto sordo. In quel momento piangeva e gridava. Il generale Uriel voleva finirlo ma Olivia, che era nello squadrone alle dipendenze del Colonnello in persona, lo ha salvato, sfidando i suoi superiori, lo ha fatto curare e l'ha adottato."
"Wow..." mormora Dimash e mi permette finalmente di alzare il culo dalle sue gambe. Un po' meno a disagio, vado a sedermi sulla poltrona accanto alla sua. Alinai si rivolge al suo ragazzo, senza gesti stavolta, ma scandendo bene le parole.
"Sì, gliel'ho detto, che ti ha adottato da piccolo."
Kain mi guarda e compie il gesto di portarsi il pugno destro contro il cuore. Solleva il mento. Annuisco, incerto, pensando che voglia una sorta di risposta.
"Olivia è una grande donna." Riprende Alinai "Ha un cuore grande così e un forte senso della giustizia. All'inizio non approvava la nostra relazione. Aveva paura per lui. La capisco. Io ero una sacerdotessa, promessa al dio Marduk e lui per salvarmi la vita lo ha addirittura sfidato. Olivia ci aiutò a emigrare, dopo averci dato la sua benedizione. Un brutto giorno in Egitto ci giunse la notizia di una fucilazione. Jonath, il suo fidanzato, era stato catturato dall'esercito e stava per essere ammazzato nel cortile del palazzo governativo ma Olivia non poteva permetterlo. Lei e Yumireu..."
Kain le afferra forte una spalla e Alinai trattiene il respiro.
"Scusami." Gli dice. "Insomma, per concludere, Olivia sapeva di essere un clone e che sarebbe stata riportata in vita. Solo recentemente abbiamo saputo che dopo l'operazione ha fatto perdere le sue tracce. Speriamo che, quando le giungerà la notizia che il suo corpo originale nel cilindro è stato portato al sicuro nei laboratori governativi giudei, lei uscirà allo scoperto. Se la missione andrà bene, Kain..." gli stringe la mano e lui le sorride, rassicurante "Desidera soltanto rivedere sua madre. So che dovrebbe essere grato al vostro capitano per questa missione, solo che..."
"Capisco che possa odiarlo." Conclude Dimash. Alinai annuisce. Kain raccoglie il bicchiere dal tavolino e torna al minibar per versarsi un altro drink. Tutti tranne lui ci voltiamo verso la porta, sentendola scricchiolare. Jonath è sulla soglia e ci chiama.
"Abbiamo definito alcuni dettagli insieme. Ora possiamo tornare alla base."
STAI LEGGENDO
Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)
AventuraAxer, appena diciottenne, vive con Sorush, il suo migliore amico, per cui ha una cotta segreta. Si prostituisce per mantenere entrambi e deve guadagnare abbastanza soldi per il passaporto che gli permetterà di entrare nei distretti alti e cominciar...