Capitolo 99

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"Prima di continuare ho bisogno soltanto di una conferma da te." dice Raphael posandomi una mano sulla spalla. "Dimmi, siamo soli qui dentro?"

Annuisco ancora, col cuore che sta per esplodere e quando mi volto verso di lui, la voce dello sciamano dice con la mia bocca: "Certamente."


Raphael fa un passo avanti. Incoraggiato dalla risposta, accorcia le distanze.

"Credere nella visione di un genio richiede sempre un atto di fede profondissimo perciò tentai di sradicare dalla mente il seme del dubbio ma non ci riuscii, non del tutto. Cancellai l'esistenza della mia stessa famiglia per sottrarla ai suoi esperimenti e soltanto adesso raccolgo i frutti di quel seme che non si è fatto scalzare. Capisco che separarmi da voi fu un errore. Ogni notte, da quando ti ho ritrovato, non dormo e penso a Irina. Se non fossi stato tanto vigliacco avrei potuto trascorrere questi anni con voi due. Sei diventato ciò da cui avevo bisogno di preservarti. Sei un clone, qui davanti a me, in carne e ossa. Significa che Malakiah, Il Colonnello, aveva ragione."

"Ma che cazzo...?"

"La situazione attuale," comincia, mi guarda, si schiarisce la gola. "parlerò chiaro, se non ti dispiace.

"Ti ho detto e ripetuto che non sono un nobiluomo", risponde sprezzante la voce dello sciamano e io, in preda al panico, tento di riappropriarmi del mio corpo, appellandomi a tutte le energie mentali che ho ma la sua volontà è più forte e mi respinge.

"Sono uno zotico che si fa sbattere da tutti per soldi: una puttana avida è viziata. Mi sono venduto persino all'esercito giudeo pur di racimolare qualche spicciolo." Sogghigna con le mie labbra, godendosi lo shock collerico di Raphael. "Mi sono scopato tutta la squadra, sai."

Non appena le parole crudeli lasciano le mie labbra per un istante vedo tutto bianco. Non riesco a credere alla rabbia e al senso di impotenza che mi travolgono come una tempesta di sabbia e penso che non devo, assolutamente, permettergli di assumere il controllo.

Raphael con cautela e a bassa voce dice: "Axaras, perdonami. Mancarti di rispetto è l'ultima cosa che desidero, credi. Stavo dicendo che la nuova situazione,"

Allarga le braccia per palesare il lusso dello studio dove ci troviamo.

"questa non era la conclusione che mi aspettavo. Tuttavia, un uomo di polso sa quando è il momento di agire. Non potevo permettere che quell'infame re Amoch di Giuda si prendesse Alchera con un colpo di coda. Sarebbe stato uno sfregio ancora più grave, per me e per i nostri cittadini, rispetto all'aver arruolato persino mio figlio a mia insaputa. Non mi sorprenderebbe se ti avessero ingannato per convincerti a prestarti ai loro esperimenti. Sapevi a cosa andavi incontro, quando ti hanno trasformato in clone?"

"Certo che sì, Jonath non è un mostro come credi." mi stupisco di essere io a rispondere. Lo sciamano non pare interessato a questo aspetto della conversazione, perciò mi ha ceduto di nuovo il controllo. Mi dà il tempo di pensare che il capitano non è mio nemico. È un uomo deciso e sicuro di sé, con una squadra da guidare e un obiettivo da raggiungere, a ogni costo e a dispetto dei sacrifici che richiede. Dima, Jacob, Olivia e gli altri hanno fiducia in lui, per questo anch'io... sento di potermi fidare, nonostante quello che mi ha fatto, forse nonostante tutto. Il regime invece non ha mai fatto del bene alla mia gente. Dopo la guerra, Alchera non ha visto un attimo di pace, perlomeno dalle parti dei distretti bassi. Povertà, violenza, morte. Non devo neanche andare indietro con la memoria per trovarle perché sono all'ordine del giorno.

"Conosco Rozan. Non è la prima volta che tenta di rovesciare il nostro governo."

"Tu e il Presidente Colonnello, che chiami ancora 'migliore amico', voi e gli altri generali... siete stati voi a distruggere Alchera, quando avete strappato il trono al vecchio Scià con la vostra guerra insensata."

Alcherian Boys --(Distopico, Sci-fi, Gay, R-17)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora